Il tatuatore di Spalletti: “Non mi sento tradito. Ma io spero vinca il Napoli e non la Juventus”

Il tatuatore di Spalletti: “Non mi sento tradito. Ma io spero vinca il Napoli e non la Juventus”TuttoJuve.com
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Ieri alle 20:10Altre notizie
di Benedetta Demichelis

Valentino Russo, tatuatore di Luciano Spalletti ha parlato in esclusiva a Tmw: 

Valentino, ci racconti la storia del tatuaggio più chiacchierato del momento?
"È semplice. Mi chiamò il mio amico Di Lorenzo e mi disse che mister Spalletti voleva farsi lo stesso tatuaggio che avevo appena fatto a lui, quello con lo scudetto del Napoli per capirci. Lì per lì mi sembrò strano, era il suo primo tattoo. Io tifo Napoli, capisci? Fu chiaramente una bella emozione, una di quelle che ti fanno tremare un po’ la mano, anche se tatuo ormai da una vita intera. Dopo andammo pure a cena, io e lui. Eravamo tutti felici, leggeri, fieri di qualcosa che sembrava più grande di noi".

Tra Napoli, Viareggio e Grosseto, nei suoi tre studi targati "Art Gallery", Valentino ha visto passare di tutto: ha tatuato mezza rosa del Napoli campione d’Italia, ma anche stelle internazionali come Icardi, Garnacho o Romero, soltanto per citarne alcuni. 
"Io sono pieno di tatuaggi e ho sempre pensato che servano a raccontare il momento, uno specifico momento. Nella vita si cambia, non puoi restare fermo. Non è che se ti fai il simbolo del Napoli poi devi restare al Napoli per tutta la vita. È come nei sentimenti: restano le emozioni, non per forza le situazioni".

E così, davanti alle polemiche di questi giorni, Valentino rimane alquanto indifferente.
"Non mi sento tradito, lo rifarei ancora e ancora. Spalletti ha fatto la storia a Napoli. Quello scudetto è stato un sogno e quel tatuaggio ne è il simbolo. Ma ora lui è stato chiamato a fare il suo lavoro, allenare, in un’altra squadra, ed è giusto così. Gli auguro in bocca al lupo per la stagione, anche se, ovviamente, io spero che vinca il Napoli e non la Juventus".

Un tatuaggio, dopotutto, non è mica un giuramento.
"È una fotografia del tempo, un frammento di felicità. E quella di maggio 2023, tra cori, lacrime e il cielo azzurro sopra il Maradona, l'abbiamo metaforicamente incisa sulla pelle di tutti noi napoletani".