Graziano Cesari: “Per gli arbitri il VAR è un nemico"

30.10.2020 16:10 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Graziano Cesari: “Per gli arbitri il VAR è un nemico"
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Graziano Cesari, ex arbitro e oggi popolare volto dei programmi sportivi Mediaset, in un'intervista a Fanpage.it commenta gli errori arbitrali di Milan-Roma. 


"Milan-Roma era l'ultima gara della quinta giornata e aveva tutti gli occhi addosso. - spiega Cesari a Fanpage.it - Il designatore ha mandato un arbitro sicuramente molto esperto, perché Giacomelli arbitra da più di otto anni e continua ad arbitrare in Serie A grazie ad una deroga. Rizzoli gli ha dato quindi grande fiducia, in cabina di regia ha però mandato un ‘moviolista' come me, perché Nasca è questo che fa di mestiere". 

"Non posso dire nulla a Rizzoli per le designazioni, però non so cos'è successo ai due durante la partita, perché qualcosa dev'essere successo. - continua l'ex arbitro - Probabilmente l'errore di Nasca è stato quello di non voler assolutamente chiamare l'arbitro, perché ha curriculum totalmente superiore al suo e quindi si sarebbe trovato in grave difficoltà. [...] Se Giacomelli e Nasca avessero trovato un designatore più fumantino, sarebbero stati sospesi tutti e due fino a dicembre".



Sull'utilizzo del Var, Cesari precisa "Penso che venga considerato dagli arbitri come un nemico e non un aiuto. Io ho sempre visto il VAR come un salvagente al quale aggrapparsi quando hai l'acqua alla gola. Invece loro lo vedono come qualcosa che va ad intaccare la sacralità del loro ruolo, ma non è così" e sulla possibilità degli allenatori di chiamare il Var spiega "Un allenatore ha tutto il diritto di rivedere una situazione di gioco dubbia. [...] Il VAR va utilizzato in modo intelligente. Dovrebbe essere l'arbitro a chiamare la sala VAR per chiedere ‘Non ho visto molto bene, cosa è successo?‘. Bisognerebbe avere il coraggio di ammettere ‘Non ho visto bene, perché ero posizionato male".

Sulla possibilità degli arbitri di parlare direttamente ai tifosi, commenta "A me sarebbe piaciuto parlare sempre, anche quando commettevo degli errori, perché è un diritto poter sbagliare. È un dovere prepararsi bene all’evento, ma un diritto poter sbagliare. Non capisco a questo proposito la figura di Rocchi, che è stato incaricato di fare da trait d’union tra l’associazione e gli arbitri. Nessuno meglio di lui potrebbe spiegare alla stampa, agli allenatori e ai tifosi cosa è successo durante la partita. Basterebbe una piccola conferenza stampa, dove si spiegano i casi più eclatanti."


Conclude rispondendo alla domanda se Nicchi e Rizzoli siano le persone giuste al posto giusto: "Rizzoli sì, Nicchi no. Ha finito la sua storia. [...] Rizzoli invece può continuare. È bravo e può dare ancora tanto alla categoria".