Giacomazzi a TMW Radio: "Bentancur è un talento di livello internazionale"

02.12.2019 21:45 di  Edoardo Siddi  Twitter:    vedi letture
Giacomazzi a TMW Radio: "Bentancur è un talento di livello internazionale"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Per parlare del turno domenicale di Serie A, della vittoria del Lecce sulla Fiorentina (e non solo) è intervenuto a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio, l'ex giocatore e capitano dei salentini Guillermo Giacomazzi.

Ti sta sorprendendo questo Lecce?.
"Dal punto di vista delle prestazioni il Lecce ha fatto sempre ottime partite, forse solo fuori casa con l'Atalanta e in casa con il Verona i ragazzi sono andati sotto tono. Si poteva portare a casa anche qualche punticino in più con un po' di fortuna. E' una squadra ordinata, che non perde mai la testa e cerca sempre un calcio collettivo. Non è 'catenacciara' diciamo. Certe volte però devono rendersi conto di essere una neo promossa e di dover far calcoli".

La forza è stata però proprio quella, avere un gioco delineato. Anche se molte neo promosse poi non sono riuscite a salvarsi...
"La parola d'ordine in questi casi è equilibrio. Bisogna sapersi adattare alla gara e all'avversario, come è accaduto con la Fiorentina".

Montella sta facendo fatica come allenatore. Non riesce a incidere. Si ha la sensazione che la squadra non abbia la forza di reagire...
"Montella ha provato a dare una impronta a tutte le sue squadre. Dipende poi dalle caratteristiche dei calciatori che hai, però è successo che quando doveva fare punti non sempre la squadra è riuscita a essere concreta. Un bel possesso palla, tante possibilità, ma poca cattiveria sotto porta. Mancando Chiesa, l'unico che ha incisività in avanti, perdono qualcosa. Servono due tre uomini che possano fare la giocata. L'ho notato nelle ultime gare, perché fino a un mese e mezzo fa stava andando molto bene".

C'è un Giacomazzi nel Lecce di oggi?
"Ci sono calciatori forti e di esperienza. Tachtsidis ad esempio ha fatto il suo percorso, Petriccione è piccolino, molto veloce e sa giocare bene a calcio. Al di là dei singoli però mi piace molto l'allenatore, perché ogni giocatore che entra in campo sa cosa fare e la squadra gira".

Come sta la nazionale uruguaiana?
"E' in una posizione molto alta nel ranking se pensiamo a quanti abitanti ha il paese. Da circa 10 anni è a un ottimo livello. Ci sono giocatori importanti, come Vecino, Bentancur e altri centrocampisti diversi".

Bentancur è un ragazzo di grande talento: quale è il suo vero ruolo?
"Lo conosco da tanti anni. E' un giocatore mono passo, che può fare bene il trequartista. In Italia è cambiato aggiungendo la fase difensiva. Oggi è un centrocampista versatile di grande profilo internazionale, una mezzala che si sposa bene con Pjanic. Mi piace tantissimo, perché è un giocatore concreto che fa 90 minuti al massimo, abbinando sia la fase offensiva sia quella difensiva. E' giovane, uno dei centrocampisti moderni più importanti e non ha nulla da invidiare agli altri grandissimi nel panorama mondiale".

Hai condiviso lo spogliatoio con grandi attaccanti: Vucinic, Bojinov, Chevanton e tanti altri. Hai mai intuito chi di questi sarebbe diventato un fenomeno?
"Devo dire che Vucinic già da ragazzino mostrava un talento incredibile, che poi ha dimostrato. Avrebbe però potuto fare una carriera ancor più importante per le qualità e le potenzialità che aveva. Anche Muriel: quello che ho visto fare a lui in allenamento con quella velocità è impressionante. A Bergamo sta trovando equilibrio, quello che gli è mancato in passato".

Adesso stai allenando?
"In realtà sto lavorando da tre anni in un'agenzia con Alessandro Lucci. Mi sto completando, però non faccio l'allenatore. E' totalmente diverso rispetto a fare il calciatore. Si parla ovviamente di calcio, ma le dinamiche sono differenti".

Segui qualche giovane in particolare?
"Al momento no, ma mi piace seguire i settori giovanili perché è un ambiente dove c'è ancora il calcio puro e tanta passione".