Cagni a TMW Radio: "Anno di transizione per la Juve. Sarri ha demeriti"

16.07.2020 18:10 di  Simone Dinoi  Twitter:    vedi letture
Cagni a TMW Radio: "Anno di transizione per la Juve. Sarri ha demeriti"
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© foto di Federico De Luca

Luigi Cagni ha commentato la giornata di campionato a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio.

Un pensiero sulla Juve:
"Ha fatto cose eccezionali a Napoli, ma oggi ha dei demeriti per le cose che sta facendo con l'organico che ha alla Juve. E' un'annata di transizione. Lui si è adattato alla rosa che ha. Ho un timore per la Champions, non per la qualificazione al prossimo turno ma ad arrivare in finale. E' quando sei in crisi che vengono fuori le qualità dell'allenatore. Se faccio un quarto d'ora bene, faccio due gol e poi succede qualcosa, devo saper leggere certe cose e scegliere. Il compito del tecnico non è solo quello di dover schierare la formazione ma anche quello di leggere la partita, che è la parte più difficile e importante di un allenatore".

E un commento su De Zerbi?
"Sta migliorando e cambiando molto. Quando riuscirà a trovare l'equilibrio tra fase difensiva e offensiva diventerà un grande tecnico". 

Che ne pensa del momento Lazio?
"L'allenatore bravo è quello che risolve le situazioni. Lui è bravo a leggere le partite ma con il Covid è successo qualcosa. Ho visto che il Milan ha fatto lavoro differenziato, visto che non tutti hanno fatto lo stesso lavoro, e forse è la strada giusta, visti risultati. Solo Inzaghi e lo staff sanno cosa hanno fatto. Non hanno la rosa adatta? Va bene, ma è successo anche altro. I giocatori hanno voglia ma proprio non ce la fanno ad accelerare. Ho visto Acerbi, è un atleta eccezionale, ma era piegato in due. Bisogna capire il perché. E lo deve fare soprattutto Simone, da qui passa la sua crescita".

Se l'Inter stasera si riporta al secondo posto e avvicina la Juve. Ma anche Conte sta sbagliando:
"Stimo Conte ma nell'ultimo periodo è stato molto presuntuoso. Non li ha fatti rendere per quelle che sono le loro qualità. Se vincessero stasera, sarebbero in linea con il campionato che potevano fare".

Un motivo per confermare Pioli e uno per non confermarlo:
"Ormai non possono tornare indietro, hanno già deciso esponendosi anche pubblicamente e hanno sbagliato. Sta andando bene perché è un professionista capace, i giocatori lo stimano e lo rispettano. Ha toccato le corde giuste e ha risolto una situazione difficilissima. Rangnick? Se fa tutte queste cose, ossia tecnico, manager e uomo mercato, fallisce. Se ti impegni anche a fare contratti e a scegliere giocatori, fisicamente non ce la puoi fare in Italia".