IL CRITERIO DELLA BELLEZZA

24.09.2017 18:30 di  Caterina Baffoni   vedi letture
IL CRITERIO DELLA BELLEZZA
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Al netto delle valutazioni sulle qualità tecniche e tattiche della partita, il divario tra le due squadre protagoniste del derby della Mole, è stato davvero abissale! E questo la dice lunga su come il discorso motivazionale di Mihailovic, a partire dalla conferenza stampa di vigilia, abbia avuto davvero vita breve.
Tosta, cinica e agguerrita in ogni giocata; una partita dominata dai bianconeri in lungo e in largo, soprattutto in mezzo al campo supportato dalla grande elasticità delle fasce col brasiliano ex Bayern e il colombiano in versione letale, coadiuvati dalle sportellate vincenti di Mandzukic in mezzo all’area, vero spauracchio di ogni difensore, riuscendo in ogni modo ad esaltare il rendimento dei compagni, dialogando e creando numerosi spazi per i giocatori dietro di lui grazie al suo noto e generoso lavoro in fase di non possesso che ha permesso quasi sempre di far risalire la squadra liberando corsie per i compagni.
 Ebbene, fin dal principio di Juve-Toro, si è subito notata la foga e l’intensità con cui il croato è andato ad aggredire e rincorrere il primo portatore di palla, costringendo più volte Sirigu al rinvio lungo.
La realtà dei fatti è che al Toro poteva anche andare decisamente peggio se non fosse stato per il portiere granata stesso che ha consumato i guanti compiendo prodezze in quello che si è trasformato in un tiro al bersaglio: raffinatezza nelle giocate, tocchi palla fluidi, accorgimenti difensivi perfetti, e grinta a tratti fuori dal comune dalla metà campo in avanti, specialmente se la Joya decide di rendere i difensori avversari dei veri reduci di guerra. Nulla da fare contro una squadra padrona e mai doma per più di novanta minuti.
Per non parlare di Pjanjc, faro della serata e vero trascinatore della manovra in mezzo al campo, che serve trame di gioco provvidenziali dipingendo parabole perfette sui piedi dei compagni e prendendosi di diritto lo scettro di miglior, Matuidi che imperterrito spezza ogni possibile speranza di azione sul nascere del gioco avversario, mentre Cuadrado e Alex Sandro che decidono di giochicchiare e danzare sul pallone incasellando giocate atte a sgretolare le capacità difensive granata, rappresentano i principali interpreti di una coralità importante e decisa. Segno di forza ed equilibrio mentale.
Madama ha brillato di più nel gioco rispetto al match contro i Viola, proprio grazie ad un maggior pressing alto, alla velocità nei passaggi, che ha consentito di schiacciare l'avversario nella propria metà campo esaltandone le accelerazioni degli esterni ma soprattutto le serpentine e i fraseggi nello stretto di Dybala che lì si esprime al meglio ed è capace di creare ampie porzioni di campo in più nel servire i compagni. 
D'altro canto, non c'è nulla di più paragonabile di un ragazzo che da quando indossa il dieci sulle spalle ed è in gran forma, sa come prendere per mano l'intera squadra e trascinarla sulle vette della serenità nel gioco, conquistando i cuori di ogni appassionato di sport. E per danzare in quel modo così sinuoso ed elegante su un pallone le cui gesta tecniche invocano una certa solennità, con quella scioltezza e serenità così unica, non puoi che possedere qualche gene che abbia dello strepitoso e dell'incredibile, tanto da andare oltre lo scenario intellettual popolare. Siamo ai limiti del fuoriclasse, quello vero.
Il Toro e le dirette inseguitrici cominciano ad arrancare per mancanza di ossigeno, anche perché ad alta quota l’aria è più rarefatta e in vetta, certi ritmi, non si reggono rispetto a chi è abituato a presiedervi.
Abbiamo potuto ammirare quanto di meglio ci sia nel repertorio bianconero, tra trame di gioco esaltanti e un forte spirito di gruppo.
Abbiamo visto creare tanta bellezza, una bellezza che è una forma alta di emozione che non sempre necessita di particolari spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua della luna o, come nel nostro caso, veder giocare meravigliosamente la Vecchia Signora. Godiamocela tutta!