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L'ex Atalanta Bassi: "Dea realtà europea a tutti gli effetti. Szczęsny e Buffon allo stesso livello. Ho avuto Sarri: non ha funzionato alla Juve perchè..."

16.04.2021 15:30 di Luca Cavallero   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - L'ex Atalanta Bassi: "Dea realtà europea a tutti gli effetti. Szczęsny e Buffon allo stesso livello. Ho avuto Sarri: non ha funzionato alla Juve perchè..."
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© foto di Federico De Luca

Riguardo all'imminente Atalanta-Juventus, la redazione di TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva Davide Bassi, portiere della Dea tra il 2015 e il 2017, che ha visto da vicino l'inizio del ciclo di Gian Piero Gasperini a Bergamo (2016-2017).

Atalanta-Juventus. Spartiacque decisivo per la Champions?

"E' una partita di vertice. Sulla Juve c'erano forse più aspettative a questo punto della stagione; l'Atalanta invece dà l'idea di essere solida e compatta. Ma vedremo che cosa succederà".

Hai vissuto l'inizio dell'epoca d'oro di Gasperini a Bergamo, nel 2016-2017. Ti aspettavi che la Dea sarebbe diventata, negli anni, una realtà europea a tutti gli effetti?

"No, personalmente no. Però c'è da spiegare un aspetto".

Prego.

"L'Atalanta ha sempre avuto una tradizione importante, però negli ultimi anni stava lottando sempre e solo per la salvezza. Quando è arrivato Gasperini si è avuta la sensazione che si volesse cercare di alzare l'asticella. Secondo me la svolta c'è stata dopo aver perso le cinque partite consecutive nel 2016: da lì in poi cambiammo volto".

Un'Atalanta che in Europa è stata forse vittima di un eccesso estetico: la costruzione dal basso!

"Per un portiere è estremamente complicata, però c'è da dire che ormai nel calcio moderno tutte le squadre cominciano così. Anche il nostro ruolo ormai è cambiato. Certo: non bisogna eccedere con la costruzione dal basso!".

Passando alla Juve, uno dei temi maggiormente sentiti dalla tifoseria bianconera è il dualismo Szczęsny-Buffon: dal tuo punto di vista è un dibattito con fondamenta concrete?

"Io la penso così: sia Szczęsny che Buffon sono due grandi portieri, che si equivalgono. Uno è tra i top in Europa, l'altro è stato il migliore della storia. Diverso è se si fa un discorso di prospettiva: è ovvio che Szczęsny abbia più anni di carriera davanti".

A proposito di carriera: hai affrontato Buffon molte volte. Ti saresti aspettato tanta longevità?

"Onestamente no. Lo frequentai anche fuori dal campo, quando giocavo nel Torino. Era reduce dal Mondiale 2010, aveva subito un infortunio alla schiena e, a livello di stimoli e motivazioni, mi sembrava aver dato tutto. Ha fatto presto a smentirmi!".

E Pirlo, al quale hai dovuto parare tanti calci di punizione da avversario? Te lo saresti immaginato allenatore?

"Quando giocavamo non avevo mai fatto questa previsione. Per me era un'icona in mezzo al campo, uno dei migliori nel suo ruolo".

Meriterebbe la riconferma sulla panchina della Juve?

"Sì, perchè è un allenatore giovane e preparato: se gli si dà del tempo può fare benissimo".

Il suo predecessore in bianconero è una tua vecchia conoscenza: Maurizio Sarri! Che cosa non ha funzionato, ad ormai un anno di distanza, nel suo rapporto con la Juve?

"L'ho avuto tre anni ad Empoli e non esagero se dico che Sarri è stato uno dei migliori che abbia mai avuto. Cura tutto, nei minimi dettagli: dalla conformazione del pallone alle caratteristiche del singolo giocatore avversario. Ha però un carattere molto particolare. Calcisticamente è da Juve, Real, Bayern e Barcellona; caratterialmente - forse - no".

Da quale progetto o piazza dovrebbe ripartire, dal tuo punto di vista?

"Senza calcio non sa stare: sono sicuro che, entro breve, tornerà in pista. Secondo me dovrebbe ripartire da una piazza come quella della Fiorentina".

Si ringrazia Davide Bassi per la cortesia e per la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.