Juve nè ferma nè in movimento: è tempo di accelerare. La telenovela Alex Sandro non vada avanti a lungo, riflessione su Matuidi: a centrocampo serve un campione o non serve nulla

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
04.07.2017 01:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Juve nè ferma nè in movimento: è tempo di accelerare. La telenovela Alex Sandro non vada avanti a lungo, riflessione su Matuidi: a centrocampo serve un campione o non serve nulla

Nessuna nuova, buona nuova? Nel calcio, di solito, non funziona così. Almeno a luglio-agosto, mesi cruciali per la costruzione di una squadra. Parlare di immobilismo, per il mercato della Juventus, è ancora eccessivo, perché comunque è già arrivato Patrik Schick, per distacco il miglior talento messo in mostra dall'ultimo campionato di Serie A. Però non si può neanche parlare di attivismo bianconero, specie se confrontato al grande movimentismo delle avversarie, di una in particolare. 

L'anno che verrà, a parte il bieco mercato, ma a prescindere da quello, sarà complicato. Più complicato, almeno a livello italiano, degli ultimi 4-5. Inter e Milan torneranno, e con loro le uniche due avversarie credibili per lo scudetto. Le mosse dei rossoneri non saranno tutte azzeccate e comunque non daranno tutte i loro frutti nella prima stagione: tanti giovani, tantissimi giocatori presi dall'estero, servirà un fisiologico periodo di adattamento. Però, anche tralasciando i (grossi?) dubbi su cosa succederà quando scadrà il prestito erogato dal fondo Elliott, i rossoneri ci sono, battono forte sul tavolo. L'Inter non ancora, ma il progetto di Suning è anche più ambizioso. E parte da basi ben più solide: i nerazzurri, se non avessero commesso errori grossolani nella gestione dei tecnici, già nella scorsa stagione avrebbero potuto creare grosse difficoltà. Poi, Napoli e Roma: gli azzurri vogliono cambiare poco, convinti loro. I giallorossi rivoluzionano, ma Monchi sa quello che fa e Di Francesco ha la mano giusta per il grande salto: deve giocarsela bene. 

Torniamo alle cose di casa Juve, perché quel che manca, in questo momento, è capire dove punta la bussola. La telenovela Alex Sandro ha già stufato: se resta meglio, se parte amen. Va deciso subito, perché i 70-80 milioni derivanti dalla sua cessione cambierebbero le carte in tavola e perché comunque al momento è uno dei 2-3 migliori giocatori della rosa. Di Bonucci non serve parlare troppo  perché sono convinto che alla fine resterà: ha il carisma per guidare la Juve del post-Buffon, il Barcellona può essere una bella tentazione ma a Torino può fare la storia. A destra, stesso discorso per la fascia sinistra: Danilo non entusiasma (meglio Darmian), ma se deve essere lui il nuovo terzino destro, che lo sia subito. 

Chi non entusiasma, su tutti, è il ricorrente nome di Blaise Matuidi. Buon giocatore, per carità, ma cambierebbe davvero le dinamiche del centrocampo della Juventus? Penso di no, che il francese non abbia nulla in più di Khedira e Pjanic. Come N'Zonzi, come altri nomi circolati di recente. Peraltro, avrebbe poco senso anche a livello tattico, se mediana a due dev'essere (sì) anche per il futuro, visto che in quel ruolo perde le sue migliori qualità. Il vero interrogativo, sul centrocampo, è il calibro dell'innesto da effettuare. Un giocatore di alto livello ma non superiore ai due già citati e Marchisio, in un reparto che necessita di quattro alternative, cambia poco: per fare il quarto, va benissimo uno fra Rincon e Sturaro. Se dev'essere rinforzo, che rinforzo vero sia: un top, o potenziale tale. I nomi? Due giovani: Goretzka e Milinkovic-Savic. Per loro vale la pena cambiare il modulo. Come per l'arrivo di un campione già pronto, uno tra i vari Nainggolan, Modric, Rakitic, Kroos. O l'inarrivabile Verratti, fra tutti il vero fenomeno. Il discorso tattico, a quel punto, passa in secondo piano: se fai un colpo da 90, o che può diventare tale in poco tempo, puoi anche stravolgere la tua idea di partenza. Ma deve valerne la pena.