Racconti in bianconero - Gli ultimi minuti delle partite alle Casermette

“Il Maggico è andato a giocare…sta facendo il pallone da calcio”
(Enzuccio)

La partita del Brasile con il Costarica contiene quel copione delle partite che facevamo alle Casermette: strenua ed eroica difesa fino agli ultimi minuti finali, quando un errore difensivo permetteva ai forti avversari di turno di sbloccare il risultato. Poi arrivavano due o tre reti negli ultimi istanti di giuoco. Questo prima che il Macedone scoprisse i vari talenti che ci hanno accompagnato negli anni: Emilio Mendola, Tarantino, Emiliano, Fabio, Arrigo De Lorenzo, Angioletto Biscardi, Joao Pinto, Scimmiotto, Giacinto La Falce, Fred, Hughes, Mulè e tanti altri. A quel punto le partite le vincevamo con largo scarto di reti. Il Belgio ne segna cinque alla Tunisia e l’obiettivo Milinkovic-Savic perde per due reti a uno contro la Svizzera. Il Macedone dice che è già della Juve, che gli ha ordinato di mantenere un profilo basso per non fare accrescere il suo valore. Siamo stati da Alessandro e le cose sono andate bene. Gregorio non ha problemi e l’apparecchio di Maria Teresa sta dando buoni risultati. Avevo dimenticato l’apparecchio a casa e sono dovuto ritornare a prenderlo e a percorrere a piedi il nuovo Ponte Salerni andata e ritorno. Poi il solito gelato e la passeggiata per le strade cittadine. Douglas Costa permette a Neymar di sbloccarsi, segnando al 97’ la rete del raddoppio carioca, il numero dieci saluta lo stadio in un pianto frenetico e liberatorio. Intanto il Barcellona insiste per Pjanic, per favore non cedetemi Miralem, almeno per questa stagione. Mi sono congratulato con il Vate per il suo nuovo ruolo di allenatore, in virtù dell’ultimo esame sostenuto. Il Macedone ha affermato che se ha portato come argomento le tesi di Sottil, il Ciabattino ed Agroppone nostro, è unicamente per rivalutare dei falliti, perché dei vincenti come Lippi, Trap o Allegri non si parla mai. Intanto Douglas Costa è infortunato e non giocherà la prossima contro la Serbia.