Juve, serve una sveglia

06.03.2015 18:10 di  Antonio Guerra   vedi letture
Juve, serve una sveglia
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Lanciare il mayday è eccessivo, per la Juventus però quantomeno un campanello d’allarme lo si può suonare. Fermo restando che i bianconeri sono saldamente al comando del campionato con un più nove sulla Roma, il quarto scudetto consecutivo può solamente perderlo la Signora, in corsa per un posto nei quarti di Champions e seppur ieri abbiano perso in casa con la Fiorentina nella semifinale d’andata di Coppa Italia nella gara di ritorno a Firenze tutto può ancora succedere, ciò che lascia pensare è il momento non eccessivamente brillante da parte della formazione di Allegri. Calo fisico? Può darsi. Vidal latita, il Guerriero dei tre anni bianconeri sul manto erboso appare a tratti e poi scompare, anche ieri è partito bene e poi a lungo andare si è spento. Pogba è sempre più decisivo ma nelle ultime settimane si accende a intermittenza, ci sta un po’ di stanchezza a questo punto della stagione, non invece alcuni leziosismi di troppo a scapito di giocate semplici e precise, di tanto in tanto poi le voci di mercato e le dichiarazioni di Raiola mettono un po’ di pepe sul Polpo bianconero. Ieri anche Marchisio è apparso decisamente sottotono, tra regali a Salah e qualche buona giocata per i bianconeri il Principino è apparso piuttosto un umile suddito. Sarebbe ingeneroso prendersela con i vari Ogbonna, Pepe, Padoin e Coman, tra l’altro il cross del momentaneo pareggio è partito proprio dai piedi dell’esterno bianconero, piuttosto ad Allegri è mancato l’apporto decisivo dei big. Se alla vigilia il tecnico aveva ribadito di voler alzare il trofeo resta da capire il perché abbia cambiato modulo e così tanto nell’undici iniziale.

Aggiungici anche alcuni errori tecnici e di concentrazione e dati alla mano si scopre che la Juventus dall’inizio del nuovo anno fra campionato e Coppe ha incassato 11 gol in 13 partite, un dato che preoccupa considerato che i bianconeri nelle prime 16 giornate hanno subito solamente 7 reti. Alcune di queste sono arrivate su errori di posizionamento nei calci piazzati, infortuni difensivi e regali post natalizi. La Signora sembra aver dimenticato, in parte, come si chiude una gara. La partita con la Roma ne è un esempio, in vantaggio di un gol e con l’uomo in più nei restanti venti minuti di gioco la Juventus ha smesso di giocare, black out fatale perché Keita di testa ha fatto 1-1. A volte i bianconeri si presentano in campo con piglio presuntuoso, come se la vittoria fosse cosa dovuta, Cesena però ha insegnato a Buffon e soci che in ogni gara bisogna sudare le cosiddette sette camicie. Questa Juventus deve ritrovare umiltà e fame, poi ci sono alcuni aspetti mentali e tecnici da correggere da parte di Allegri, motore e carrozzeria di Madama sono quasi perfetti, quasi perché di tanto in tanto qualche capriccio lo fa. Se sulle strade italiane ci si può rimettere in carreggiata con una lunga sterzata, su quelle europee, strette e brevi, determinati errori possono costare caro.