ANNULLATO IL -15, MA JUVE PENALIZZATA DA ALLEGRI

Sconfitta ed eliminazione senza attenuanti per la Juventus. Un altro obiettivo sfumato per le autolesionistiche scelte di un allenatore che oggi appare in confusione totale. In una delle gare più importanti dell'anno, lascia in panchina l'unica punta a disposizione e schiera una squadra senza capo nè coda,  con Kostic costretto a non affondare a sinistra per la mancanza di punti di riferimento in mezzo all'area, con Chiesa e Di Maria alla stregua di due vagabondi totalmente isolati dal resto dei compagni, che si sono barricati a ridosso della propria area.

Un centrocampo sovrastato da quello nerazzurro, con un Locatelli inguardabile, un Rabiot spompato, un Miretti non all'altezza di una gara di questo prestigio, e la qualità di Paredes e Fagioli in panchina. Stravolta anche una delle poche cose che funzionavano, ovvero la difesa, escludendo forse i due giocatori più in forma, Danilo e Gatti e puntando su un trio inedito che in occasione del gol ha mostrato ovviamente mancanza di affiatamento.

A inizio ripresa altra scelta incompresibile: per fare spazio a Milik, viene lasciato negli spogliatoi uno dei migliori tra i bianconeri, Filip Kostic, forse l'unico che potesse armare la testa del polacco e creare qualche pericolo alla difesa nerazzurra con la sua imprevedibilità e i suoi cross velenosi.

Parlare di recidività, a questo punto, è riduttivo. Solita formazione catenacciara, solito primo tempo regalato agli avversari e, di conseguenzo, solito svantaggio da recuperare.

E si sa che quando questa Juve va sotto, difficilmente riesce a ribaltare partite del genere, a causa della cronica incapacità di creare occasioni pericolose e quindi di segnare con regolarità. Una squadra che non sa più vincere, perseguitata dalla giustizia sportiva e penalizzata anche e soprattutto dal suo irriconoscibile allenatore.