CHIELLINI a Uefa.com: "La Juve per me è una famiglia, qui c'è una cultura del lavoro. Vogliamo arrivare a marzo da protagonisti e giocarci tutto"

20.11.2017 12:25 di  Rosa Doro  Twitter:    vedi letture
CHIELLINI a Uefa.com: "La Juve per me è una famiglia, qui c'è una cultura del lavoro. Vogliamo arrivare a marzo da protagonisti e giocarci tutto"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

A pochi giorni della cruciale sfida di UEFA Champions League contro il Barcellona, a UEFA.com ha parlato Giorgio Chiellini. Il difensore 33enne ha raccontato il rapporto speciale che lo lega al club bianconero e ha svelato quale calciatore era il suo idolo d'infanzia. Ma soprattutto, ha ribadito che per la Juve il bello deve ancora venire sia in campionato che in  Champions League... 

Che cosa rappresenta la Juventus per te?
"La Juventus per me è una famiglia ormai. Sono qui da 12 anni, questa è la mia 13esima stagione e ho giocato oltre 400 partite. Di recente sono entrato nella top-ten di presenze di questa società, quindi lei è parte di me e io sono parte di lei. Faccio parte della storia di questa grande società e mi ritengo fortunato di aver contribuito a scriverla.Per rimanere qui tanti anni servono doti importanti, non solo tecniche, ma soprattutto umane. Visitando il museo [della Juventus] e vedendo in esposizione le maglie e quelle classifiche che parlano di tanti anni e di tante partite, vi renderete conto che chi resta qui a lungo ha qualcosa di diverso dagli altri a livello umano". 

Che cosa rende la Juventus un club tanto speciale?
"Detto da me sembrerebbe un pensiero di parte, ma tutti quelli che arrivano qui dopo pochi mesi si rendono conto che qualcosa di diverso c'è davvero. Noi siamo qui per svolgere il nostro lavoro e veniamo messi nelle condizioni per farlo al meglio. Alla Juventus c'è una cultura del lavoro molto importante, che è alla base di ogni successo e si tramanda di generazione in generazione. E' qualcosa che anche noi dovremo lasciare anche ai ragazzi che continueranno questa grande storia".

Che rapporto hai con i tifosi della Juventus?
"Ho un buonissimo rapporto con loro, perché io ho sempre dato tutto per la maglia e questo è stato sicuramente apprezzato. Poi da quando c'è lo stadio nuovo in campo è cambiato tutto, soprattutto nelle partite più importanti. Si percepisce qualcosa di speciale. Tra i tifosi c'è grande attesa, c'è voglia di riuscire a risollevare quella coppa che manca da più di 20 anni, perciò le le partite di Champions sono davvero sentite. Le cavalcate che negli ultimi tre anni ci hanno portato a Berlino e Cardiff hanno lasciato il segno e speriamo di riuscire a dare questa gioia alla Juve, a tutta la Juve, il prima possibile".

L'obiettivo principale della Juventus quindi è la conquista della UEFA Champions League?
"Credo che il nostro obiettivo debba essere quello di arrivare a giocarci tutto da protagonisti a marzo. Dovremo arrivarci nelle condizioni ideali e soprattutto da squadra vera. Se ci riusciremo, allora ci giocheremo campionato, Coppa Italia e Champions League alla grande. La Champions, naturalmente, è una competizione particolare e spesso vive di episodi, ma bisogna arrivare alla fase decisiva nelle migliori condizioni possibili. Ora il nostro obiettivo è quello di prenderci la qualificazione e di approdare agli ottavi di finale - primi o secondi cambierà poco considerando le squadre in corsa. Poi a marzo e aprile dovremo giocarcela, cercando di essere in corsa anche per vincere il settimo Scudetto, che per noi deve esseree il primo obiettivo. Non perché la Champions sia meno importante, ma perché è attraverso lo Scudetto, e quindi attraverso la quotidianità delle partite di campionato, che possiamo arrivare pronti. Pensando solo alla Champions si rischia di far male su entrambi i fronti".

Chi era il tuo idolo da bambino?
"Giorgio Chiellini: Da bambino il mio idolo era [Paolo] Maldini. Io ero tifoso del Milan e mio fratello della Juve, eravamo divisi come il babbo e la mamma. Lui era juventino e lei milanista, perciò in famiglia c'era una sorta di rivalità. Ma sicuramente è stato lui il mio idolo d'infanzia".