Tacchinardi gioca il derby d'Italia: "Voglio una Juve a petto in fuori, Inter non è invincibile. Mercato? Voto 6.5 tirato, speravo in Koopmeiners...
La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero dal 1994 al 2005, Alessio Tacchinardi, per parlare approfonditamente del derby d'Italia in scena domenica sera e non solo:
Potrete riascoltare uno stralcio dell’intervento a “Cose di Calcio” in onda su Radio Bianconera (visibile sui canali 60 e 68 di HBBTV e su Smart TV Samsung fruibile sul numero 4005).
La Juve si è assicurata due giovani come Djalo e Alcaraz nel mercato invernale. Che voto diamo ai bianconeri?
"Mi fido di Giuntoli, perché lo ritengo un super direttore sportivo. Non posso giudicare Alcaraz in quanto non lo conosco benissimo, ma speravo molto onestamente in Koopmeiners (sorride ndr). Il mio voto è un 6,5 tirato, anche perché al momento sono due scommesse".
Negli ultimi giorni, poi, erano usciti i nomi di Bonaventura e Pereyra.
"No, meglio affidarsi ad un giovane. Sono d'accordissimo con la scelta della dirigenza, c'è da programmare il futuro e lo hanno fatto con bravura".
Come giochiamo Inter-Juventus?
"E' la partita scudetto, non potrà mai esserci 'spensieratezza' da parte dei bianconeri come sostiene qualcuno. Perché l'autostima crescerebbe a dismisura se dovesse andar bene, al contrario il rischio concreto è di vedere un Inter con sette punti di vantaggio a fine mese. Voglio una Juve a petto in fuori, con gli attributi, con la mentalità della vittoria. E' lì davanti con merito. La mia curiosità è di vedere a che livello è arrivata, poiché a San Siro incontrerà la squadra più forte. I nerazzurri sono forti, ma non invincibili".
Se la Juve dovesse sbancare San Siro, che titolo daremo a questo successo?
"E' tornata la Juve, quella antipatica e fastidiosa. La vittoria darebbe una spinta clamorosa. Oppure: Juve, che impresa! Perché sbancare San Siro non è mai facile, ci sarà un ambiente infuocato e carico di pressione".
Scontata la presenza di Rabiot dal 1', sarà lo stesso anche per Chiesa? Oppure lo vedi più a partita in corso?
"Chiesa è una freccia importante, ma non conosco le sue condizioni. Sia dal 1' che a partita in corso, è un giocatore con uno strappo importante che può sempre cambiare le sorti della partita. E' un giocatore straordinario, io lo farei giocare insieme".
Che ne pensi di Felipe Anderson? Lo vorresti come acquisto per la prossima estate?
"Nì, perché con Felipe giocheresti inevitabilmente con un modulo differente. Oggi non lo vedo in un 3-5-2 o in un 3-5-1-1, è più da tre davanti come il 4-3-3. La Juve farebbe un passo in avanti sotto il discorso della continuità, ma non sono ancora totalmente convinto".
Un cambio di modulo potrebbe portare anche ad un avvicendamento in panchina. Ma la Gazzetta, ieri, parlava della possibilità di un prolungamento di contratto per Massimiliano Allegri. Che idea ti sei fatto?
"Penso che tutto dipenderà da come finirà la stagione. Se dovesse arrivare il miracolo, come la vittoria dello scudetto, allora potrebbe esser giusto continuare. In caso contrario, sarebbe giusto fare una chiacchierata e valutare tutte le possibili soluzioni. Allegri si è sentito in dovere di restare lì e di battagliare quest'anno, ha avuto ragione lui a non accettare le offerte arabe. E' un po' prematuro, ne parleremo sicuramente più avanti".
Si ringrazia Alessio Tacchinardi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.