Luigi De Agostini: "Juve abituata a giocare contro chi fa la partita dell'anno. Sette camicie per batterla. Mandzukic? Incarna lo spirito torinese..."
Per parlare di Udinese-Juventus, la nostra Redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, chi ha giocato con entrambe le maglie, Luigi De Agostini:
Buongiorno Luigi, avrai il cuore diviso a metà domenica pomeriggio...
"Ho conquistato tanti trofei con le due squadre, per cui le seguo sempre con grande affetto. L'Udinese viene da tre sconfitte consecutive e sicuramente farà la partita dell'anno contro la Juventus. Le motivazioni per un match del genere anche senza parlarne più di tanto".
Chi sarà il maggior pericolo che la Juventus dovrà temere?
"I torinesi sono abituati a giocare contro chi vuol far la partita dell'anno, per cui sicuramente la Juve è più preparata e gioca sempre per vincere, la loro mentalità impone di giocare fino a quando l'arbitro non fischia. I padroni di casa vorranno mettere in mostra i propri giovani che hanno l'ambizione di poter andare a giocare, in futuro, in squadre più blasonate".
Se ti chiedessi un pronostico secco?
"Non ne faccio molto spesso (ride ndr). E' sicuramente favorita la Juventus che vorrà inanellare un altro successo per distanziare ancor di più Roma e Napoli. L'Udinese non ha più molto da chiedere alla classifica, è in una posizione tranquilla e può sfruttare il fatto che i giochi per la retrocessione sembrano già scontati".
Già scontati come, forse, quelli per la vetta...
"E' un po' delineato, certo. L'Udinese deve giocare un po' per il prestigio e per il pubblico che, in questo periodo, è un po' deluso dalle prestazioni. Stadio? Lo ha inaugurato proprio con la Juventus nella sconfitta patita lo scorso anno per 0-4. Sicuramente avrà fatto tesoro di quel match".
Il cambiamento di modulo, oltre alle vittorie, ha portato alla ribalta tutti o quasi i giocatori offensivi presenti nella rosa del mister. Chi ti ha stupito di più?
"Il simbolo di quest'anno è Mario Mandzukic. Dybala e Higuain vengono indicati come i maggiori fuoriclasse della squadra, ma lo spirito che incarna è quello della Juventus di quest'anno, quello torinese per intenderci. Nel bene o nel male, gioca sempre le partite al massimo e lotta sempre fino alla fine. Ci vogliono le proverbiali 'sette camicie' per battere i campioni d'Italia".
In Europa, quanto è distante questa formazione dalle big?
"Credo che abbia fatto dei miglioramenti notevoli in queste ultime stagioni, ha fatto una finale di Champions. Il gap è già stato colmato. Lo scorso anno è uscita male col Bayern, al novantesimo minuto era qualificata. Ha le carte in regola per poter mettere in difficoltà chiunque".
Si ringrazia Luigi De Agostini per la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.