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Gigi Maifredi: "Solo Agnelli può ricompattare la Juve, Ronaldo andrà via. Pirlo? Una SPA non può rischiare in questa maniera, gli manca la gavetta"

28.04.2021 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Gigi Maifredi: "Solo Agnelli può ricompattare la Juve, Ronaldo andrà via. Pirlo? Una SPA non può rischiare in questa maniera, gli manca la gavetta"
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© foto di Balti Touati/PhotoViews

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex allenatore bianconero nella stagione 1990/91, Luigi Maifredi, per parlare approfonditamente di Andrea Pirlo e non solo:

In un'intervista rilasciata lo scorso settembre, dicevi che "Pirlo è un azzardo ma può diventare una genialata". La pensi ancora così?

"Ho detto che poteva essere un azzardo come una genialata, al momento è più il primo che il secondo. Andrea è stato il miglior playmaker del mondo, ha compreso che esser giocatore è completamente differente dall'essere allenatore. Lui ha tutto per poter diventare il più bravo, per me chi ha giocato a centrocampo possiede già in casa le qualità per poterlo diventare".

Quindi è più un azzardo che una genialata in questo momento.

"Il ragionamento da fare è come intraprendere la carriera da allenatore, lui non è più quello che può cambiare la partita con una sua giocata. Il suo compito è diverso, ora deve esser bravo a trasferire le sue conoscenze ai giocatori che allena. A mio parere doveva intraprendere un tipo di percorso differente, i big di oggi hanno cominciato dal basso e Conte, ad esempio, è stato esonerato più volte prima di poter diventare il Conte di oggi. Ciò che voglio dire è che nessuno è partito al timone di una delle più grandi squadre al mondo, per me una Spa non può rischiare in questa maniera. Chi ha preso la decisione, però, ha calcolato ogni rischio, perché la Juventus non è composta da sprovveduti".

In un'unica parola, a Pirlo è mancata la cosiddetta "gavetta".

"No, gli è mancata la figura che ti permette di presentarti all'interno di uno spogliatoio. Nella Juventus di oggi ci sono giocatori top, non è così semplice motivarli. Lui non aveva mai fatto l'allenatore, ci sono cose che puoi acquisire solo col tempo e l'esperienza. Anche se è stato allenato da grandi allenatori, però un conto è vedere e un altro fare".

Come sta gestendo il centrocampo della Juventus? Lui che, come dicevi poc'anzi, possiede già in casa le qualità per diventare bravo in quanto è stato il migliore al mondo in quel ruolo.

"Lo sta gestendo bene, però ciò che voglio dire è che quando hai delle esperienze sai come comportarti. Posso fare un esempio che mi riguarda".

Prego.

"Anche io quando ero alla Juventus volevo agire in una certa maniera, poi mi son ritrovato ad avere determinati giocatori e ho dovuto cambiare in corso d'opera. Non avrei mai dato la fascia da capitano a Tacconi, perché per me la deve sempre indossare il centrocampista che è sempre al cospetto dell'arbitro. La mia impostazione in campo era basata sui numeri, inizialmente quello di Baggio doveva essere il 7 o l'11 ma invece in un contratto firmato con la Diadora era evidenziato nella parte finale che doveva indossare il 10. Mi sono dovuto adeguare, anche per una questione di correttezza".

Forse mi stai dicendo che Pirlo, in questo momento, non si adegua alle caratteristiche dei giocatori presenti nella sua rosa.

"Non ha mai fatto la stessa formazione, questo significa che non ha trovato il bandolo della matassa. Finché cambi per infortuni può andar bene. ma se lo fai perché non sei soddisfatto è davvero preoccupante a questo punto della stagione".

E sicuramente sta vivendo il periodo negativo dei singoli più di qualità, uno tra tutti Ronaldo.

"E' vero, però non diamo solo la colpa a Pirlo. Quando si parla di fallimento, che qui non si è ancora verificato, le parti di colpa sono da distribuire anche a giocatori e società. Quest'ultima dovrebbe fare quadrato, invece ci sono stati disturbi esterni che hanno largamente condizionato. Mi dispiace che sia andato di mezzo Andrea Agnelli, persona che stimo e considero un grande presidente. Adesso sembra che sia diventato il più scarso di tutti, ma non è per niente vero. Andrea deve ricordarsi del cognome che porta, per cui tocca a lui ricompattare la Juve. Non a Pirlo, ne tanto meno agli altri".

Gli unici due allenatori bianconeri provenienti dalla provincia di Brescia sono stati Maifredi e Pirlo. E, fin qui, non c'è stata molta fortuna.

"Personalmente ho le mie colpe, ma nessuno ha mai voluto realmente capire la mia situazione. Il paragone con Sarri e lo stesso Pirlo è completamente diverso e anche sbagliato. Io sono andato a cambiare un modo di interpretare calcio, chiunque al mondo avrebbe bisogno di tempo. Invece essendo un Carneade e non avendo più l'appoggio di Boniperti, che era stato estromesso, è chiaro che mi sono ritrovato da solo in mezzo ad un deserto.

Che cosa successe poi?

Posso dire di aver mollato a seguito della sconfitta contro la Sampdoria a causa di un rigore che definir scandaloso è dir poco, in quella occasione sarebbe stato importante avere l'appoggio della società che non aveva capito delle cose incredibili che stavamo facendo. L'Inter, il Milan e la stessa Samp erano giganti, stavamo facendo un miracolo. L'anno dopo avrei vinto sicuramente il campionato, c'erano sprazzi di grande calcio e la squadra sarebbe stata migliorata. Non mi è stato dato il tempo ed io non ho voluto prenderlo, lo dissi a Montezemolo e ammetto di non aver avuto pazienza".

A Pirlo, dunque, consigli di andare avanti? Lui è sembrato arrendevole dopo la sfida con la Fiorentina, ma c'è ancora un quarto posto da conquistare e una finale di Coppa Italia da vincere.

"Più che a Pirlo, consiglio alla Juve di ricompattarsi. Ronaldo è scazzato, nervoso e sicuramente andrà via, anche se Paratici dice il contrario. Non è contento di come è servito dalla squadra, in effetti arrivano pochi palloni giocabili ed ultimamente ha sbagliato due gol facili di testa. Questo rende ancor più arrabbiato un perfezionista come Cristiano. Se verrà a mancare lo spirito Juve, la Champions non sarà più un obiettivo possibile".

Si ringrazia Luigi Maifredi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.