Milan, l'ex ds Mirabelli: "Bonucci grande professionista, grande uomo, un campione vero"

15.10.2018 22:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Milan, l'ex ds Mirabelli: "Bonucci grande professionista, grande uomo, un campione vero"
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L'ex direttore sportivo del Milan, Massimiliano Mirabelli, è ospite a 7Gold. Ecco le sue parole riprese da Tuttomercatoweb:

Cosa ne pensa di Yonghong Li?
"Un po' il pensiero che ci domandiamo tutti. Una cosa strana che il Milan venga acquistato in così poco tempo e poi lasciato. Ci sono da pensare tante cose ma onestamente ci ha lasciato tutti sorpresi".

Col senno di poi avrebbe rifiutato l'offerta?
"La sfera di cristallo non ce l'ho. Vivere un solo giorno al Milan è stato qualcosa di straordinario, un onore. Sono stati 15 mesi di impegno e vivere ogni minuto di questo mondo Milan è da pochi".

Su André Silva
"Giocatore di indubbio valore anche per gli anni futuri. Sapevamo che avesse bisogno di tempo, di ambientamento, fiducia e sostegno. Un anno è stato poco, ma poco per tutti. Mi auguro che possa tornare al Milan ed è un attaccante di cui sentiremo parlare per anni".

Lei è rimasto milanista dentro?
"Il mondo Milan mi ha preso tantissimo. Noi siamo professionisti e tiferemo per la squadra per la quale lavoriamo. Questo Milan mi è entrato dentro in modo importante".

Rimpianti sulle scelte di mercato, soprattutto in attacco?
"Qualche rimpianto sì. Sanno tutti cosa pensavo e cosa penso di Aubameyang. Avevamo la necessità di rivoltare la squadra come un calzino. Si parla di 200 e rotti milioni spesi ma bisogna tenere conto anche delle cessioni. Avevamo la necessità di formare uno zoccolo duro della squadra. Purtroppo davanti ci è mancato qualcosa ma una squadra non si costruisce mai in un solo mercato, ma in più sessioni".

Su Gattuso: se l'avesse scelto subito anziché a campionato in corso poteva cambiare qualcosa?
"Era giusto dare fiducia a Montella che ci aveva portato in Europa League. Gattuso che è un campione dentro quando ha smesso di giocare si è subito dimenticato di ciò che è stato da calciatore e si è rimesso in gioco facendo le sue esperienze. Gattuso era visto solo come grinta ma come allenatore è innovativo, ha grande capacità e conoscenze. Per me è uno degli allenatori più bravi in circolazione ed è molto sottovalutato".

Ma lei quando acquistava chiedeva a Li?
"La proprietà era qualcosa più in alto di quello che facevo. Prima di fare qualsiasi passo chiedevamo le garanzie giuste. C'era un amministratore delegato che aveva rapporti con la proprietà. Avevamo una proprietà assente nella comunicazione. Magari avevano un'idea non italiana. Quando dovevano fare dei bonifici, a parte l'ultimo dei 30 milioni, li facevano senza farci mancare nulla".

Sull'acquisto di Reina e il destino di Donnarumma
"Abbiamo colto l'opportunità di prendere a zero Reina. Con Donnarumma c'era sia l'eventualità di cederlo che di trattenerlo. Reina ha qualità straordinarie come portiere ma anche come uomo per lo spogliatoio. Avevamo necessità di un giocatore portasse quell'esperienza, indipendentemente dal fatto che potesse giocare tanto o poco".

Di cosa va più orgoglioso?
"Nel mercato non abbiamo mai fatto una minusvalenza, abbiamo fatto rispettare il club in tutte le sue situazioni. O molto o poco sono state tutte plusvalenze".

È più facile ora lavorare al Milan?
"Dovevamo fare una rivoluzione. Poi il secondo mercato era quello di puntellare la squadra con piccoli ritocchi per alzare il livello tecnico. Quel lavoro non era facile, ora il Milan ha un valore e tanti giovani e c'è un'ossatura sul quale lavorare per i prossimi anni".

Su Leonardo Bonucci e il suo dietrofront
"È normale che uno dica una cosa per giustificare le proprie scelte. Leonardo Bonucci oltre ad essere stato un grande professionista è stato un grande uomo, un campione vero. La storia dello spostare gli equilibri? Intanto parliamo di un difensore centrale, al limite questi discorsi si possono fare su un attaccante".

Si aspettava la permanenza di un solo anno di Bonucci?
"No, anche perché noi abbiamo fatto di tutto affinché Bonucci diventasse un giocatore che finisse la carriera al Milan".

Ancora su Gattuso
"Rino ha trovato tantissime difficoltà al suo arrivo ma ha ottimizzato al massimo da quello che aveva a disposizione".

Sui problemi con la UEFA
"Problemi che riguardano le infrazioni commesse nel triennio prima del nostro, ma sono cose normali e comunque il Milan ha una società solida e non avrà problemi".

Su Donnarumma e il rinnovo altissimo
"Ci davano per sconfitti su Donnarumma. Ma non era l'unica scadenza che avevamo ereditato. Ad esempio anche Cutrone era in scadenza. Gestire Donnarumma con un agente non facilissimo. Con lui era giusto dare uno stipendio importante".

Non ha pensato che potevano esserci conseguenze anche per un'eventuale cessione?
"Ancora non ci siamo resi conto che il calcio è cambiato e i numeri anche".