Iuliano: "Allegri va rispettato, ma è più un gestore che un allenatore. Locatelli non sa cosa fare con la palla"
Mark Iuliano, ex difensore della Juventus, è tornato ad analizzare il percorso dei bianconeri in questa stagione ai microfoni di TvPlay: "Sono andati al di sopra delle proprie possibilità per diversi mesi, poi hanno avuto questa flessione, ma secondo me hanno fatto un cammino deludente da un punto di vista fisico e mentale. Anche prima della famosa partita dell’Empoli avevo notato stanchezza mentale. Locatelli, ad esempio, non sa cosa fare con la palla, si nasconde e sembra non volersi prendere responsabilità”.
Chi l'ha delusa?
"Ci sono dei giocatori nella Juve che stanno facendo di più di quello che potrebbero, e altri meno. Rabiot è un incursore, ma ultimamente aspetta solo la palla sui piedi, fa tanti tocchi. McKennie invece sta attaccando la profondità, porta superiorità numerica e sta facendo le due fasi in maniera positiva. Da Weah mi aspettavo più spunto, tocca tre palloni a partita e fa molta confusione. Cambiaso ci mette grande volontà ed è quello che crea più pericoli alle difese avversarie, ma viene sempre sostituito al 70'. Kostic non gioca mai in verticale”.
E Allegri?
"In questa Juve c’è un grosso problema di personalità e mentalità. Allegri ha vinto tantissimo e va rispettato, ma per me è più un gestore che un allenatore, perché quando deve dare degli input fa fatica. Io non posso difendere dei concetti che non sono da grande squadra. In bianconero le aspettative sono altissime e quando prendi dei calciatori bisogna accertarsi che prima siano uomini. Se alla prima difficoltà hanno paura io credo che ci siano tanti problemi. Allegri fu mandato via con una squadra straordinaria ed è stato ripreso con una formazione molto più debole, con l’aspettativa di giocare un calcio divertente”.
A che cosa deve puntare la Juventus?
"La speranza è che la Juve vinca un trofeo e arrivi in Champions. Allegri ha un grande potere all’interno della società, ma all’ambiente non sta piacendo come arrivano i risultati e arrivare a questi obiettivi non basta più. Il Bologna è una squadra che se arriva in Champions fa un miracolo sportivo, alla Juventus queste cose non succedono, non ci sono miracoli sportivi, perché è una squadra che deve partire ogni stagione col presupposto di vincere qualcosa. I tifosi non sono più convinti che in queste modalità la squadra possa tornare a vincere”.