Gazzetta - Bonucci, il grande ritorno

10.11.2018 10:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Gazzetta - Bonucci, il grande ritorno
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Su Gazzetta si parla di Bonucci. Le decisioni prese d’impulso o dettate dalla rabbia sono le peggiori. In questa frase di Leonardo Bonucci, pronunciata la scorsa estate nella prima conferenza stampa da cavallo di ritorno alla Juventus, c’è molto dell’anno che il difensore di Viterbo ha trascorso al Milan.  Probabilmente Leo ha iniziato a rimpiangere la Juventus appena ha svuotato l’armadietto a Vinovo. Il Milan lo ha fatto sentire importante da subito, rendendolo il giocatore più pagato della Serie A pre-Cristiano e facendone il volto di punta, dal vendere abbonamenti all’in bocca al lupo ai bimbi rossoneri il giorno prima dell’inizio dell’anno scolastico. Intendiamoci, Bonucci si è comportato da professionista scrupoloso anche a Milanello, ha costruito un eccellente rapporto con Rino Gattuso con cui si sente al telefono ancora oggi. L’esperimento milanese dei Bonucci è durato poco: ai novembre i bambini sono stati ritirati dal Collegio per poi tornare alla Internazionale di Torino. Anche la casa è stata disdetta: Bonucci appena riusciva tornava a Torino.

E quando non poteva fare a meno di pernottare a Milano, restava in albergo o dormiva direttamente a Milanello. A testimonianza di un feeling mai nato con la città, che considerava troppo dispersiva e meno a misura d’uomo rispetto alla «sua» Torino. Non ci sono dubbi sull’accoglienza che riceverà domani sera Bonucci, che è il primo ad aspettarsi fischi e magari qualche coro contro. L’anno scorso non aveva giocato la partita di San Siro, quella della doppietta di Higuain. Al ritorno era stato protagonista di un gol iconico: un perfetto stacco di testa tra Barzagli e Chiellini per battere Buffon. E aveva risposto ai fischi e agli insulti sciacquandosi la bocca con l’esultanza che è un marchio di fabbrica. Apriti cielo.Domani a San Siro sarà la stessa storia: i tifosi del Milan non gli perdoneranno l’aver considerato la maglia rossonera un piano B.