Federico Ferri: "Krasic decisivo come Ibra, Buffon via all'80% a giugno"
Intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24 Federico Ferri, giornalista dell'emittente satellitare ed esperto del mondo juventino commenta la vittoria dei bianconeri ottenuta ieri sera allo scadere contro la Lazio regalata ancora una volta dall'uomo simbolo Milos Krasic che, come Ibrahimovic per il Milan, sta diventando sempre più decisivo per le sorti della sua squadra. E l'accostamento è inevitabile: "In qualche modo è inevitabile associare i successi del Milan a quelli della Juve con Ibrahimovic e Krasic uomini simbolo della svolta di entrambe, basta vedere le differenze tra quest'anno e quello scorso. Quando un giocatore come il serbo decide la gara a dieci secondi dal termine in una gara decisiva per la stagione è ovvio che venga messo in copertina". Quanto può essere importante la vittoria di ieri? Tanto secondo il giornalista Sky ma ancor più importante sarà la sfida di domenica a Verona in concomitanza con lo scontro diretto tra Milan e Roma, occasione per avvicinarsi ai rossoneri: "E' un segnale questa vittoria, come contro il Milan non è una vittoria qualunque ma che di fatto cancella la Juve dell'anno scorso montando altre ambizioni. Rino Tommasi dice spesso che la gara più importante non è quella contro una squadra di vertice ma quella dopo, la Juve superò l'esame Cesena dopo il successo di San Siro vedremo se domenica nell'amarcord di Delneri a Verona riuscirà a mangiare punti al Milan perchè, scontro diretto a parte, non è mai riuscita ad avvicinarsi tanto da testimoniare la straordinaria marcia rossonera". Importanti poi le esultanze e le scelte di Delneri dalla panchina, decisivo nell'inserire Sissoko autore del lancio decisivo per il gol di Krasic: "Noi stiamo guardando molto la classifica ma bisognerà aspettare gli ultimi tre mesi per capire chi lotterà al vertice, ma una vittoria come quella di ieri contro un'avversaria diretta per la corsa alla Champions quanto meno dove mostri negli ultimi minuti grande forza contro una Lazio che non ha demeritato vuol dire tanto. Le celebrazioni di Delneri che si è quasi commosso vogliono significare qualcosa. Poi sono stati decisivi tre giocatori entrati dalla panchina, Sissoko ha di fatto lanciato Krasic al gol e alla fine tutti hanno abbracciato il maliano rimasto fin qui ai margini. Il gruppo è unitissimo da grande squadra".
Obiettivo poi di nuovo sul serbo, decisivo oltre quanto Ibra per il Milan anche quanto Cavani per il Napoli, anch'esso secondo a 30 punti al pari dei bianconeri: "Krasic sta dimostrando di esser decisivo quanto Cavani per il Napoli se vogliamo parlare di squadre a 30 punti mentre la Lazio è meno individualista, ieri l'attacco biancoceleste ha deluso pur non giocando male ma ha peccato nelle ripartenze e un po' di coraggio come ha detto Reja". Si passa poi al caso della settimana, ovvero alle dichiarazioni di sabato di Delneri su Buffon: "Ieri Delneri l'ha detto, è rimasto stupito dall'eco sulle sue dichiarazioni su Buffon sabato, ha chiarito la posizione facendo un passo verso Buffon ma c'è da chiarire l'equivoco. Lui sta difendendo il gruppo e il lavoro è dalla sua, sa che sta ricostruendo la Juve però il caso Buffon non è legato a condizione o rendimento del giocatore, è un caso di mercato. Delneri non voleva mancare di rispetto al portiere ma l'effetto percepito dal suo entuorage può essere tale. Buffon guadagna una cifra che la Juventus non può o non vuole essere sostenuta da una società in ricostruzione, vedremo come andrà a finire e c'è un gioco delle parte, penso che all'80% se ne andrà. Basta vedere le gestioni della triade: Baggio va via perchè c'è Del Piero, Vieri viene ceduto per Inzaghi, Zidane lascia per Thuram e Nedved. Le idee di Andrea Agnelli sono su quella lunghezza d'onda, rinunciare magari a un grande giocatore come Buffon per raggiungere un big sul mercato". Chiusura infine sul rinnovo di Alex Del Piero: "Del Piero penso possa rispondere prima dei sei mesi dati da Agnelli, potrebbe rinnovare ancora per un anno ma non mi sbilancio in tema".