Ode al 5 Maggio

05.05.2016 07:00 di  Leonardo Labita  Twitter:    vedi letture
Ode al 5 Maggio
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© foto di Stefano Porta/PhotoViews

Basterà accendere la TV o ascoltare la radio durante la prima colazione, per ad un tratto sentire un brivido lungo la schiena: oggi 5 Maggio... E' solo l'inizio, questa giornata che puntualmente si presenta ogni anno, sembrerà durare un eternità. Una volta accesso lo smartphone con la data ben in vista sul display, il povero interista, protagonista di questa triste storia, ad un tratto si renderà conto che oggi, qualsiasi cosa faccia, in qualsiasi posto vada, si troverà di fronte sempre e solo una data, 5 Maggio. Lo scontrino del caffè, il timbro utilizzato in ufficio, la ricevuta del taxi, le notifiche di facebook. Tutte lì messe in fila a ricordare quella fatidica data fradicia di ricordi, ancora bagnati dalle lacrime dell'intero popolo prescritto. Già come dimenticare, come non ritornare con la mente a quel caldo pomeriggio di 14 anni fa, a quelle che, da vacanze romane si sono trasformate in tragedie greche, a quello scudetto come da tradizione festeggiato ancor prima di essere conquistato, ed invece andato in fumo in un stadio demenziale che vedeva tifosi laziali, mescolati con quelli nerazzurri, tifare contro la propria squadra.  Già, come dimenticare la festa organizzata con gli amici per quel pomeriggio, che doveva celebrare lo scudetto, che sapeva di trionfo e di rivalsa contro l'inarrivabile Juve. E che invece si trasformava in un pomeriggio da incubo, con un mesto ritiro di sciarpe e bandiere, a fatica liberate da una polvere ultradecennale e con il cestino della spazzatura riempito dallo spumante e dalla torta celebrativa.

Già quanti tristi ricordi, adesso che già è tempo di rientrare a casa, dopo aver visto per l'ennesima volta quella fatidica data sulla ricevuta fiscale del pranzo e sul ticket del pedaggio, il povero interista si dirige verso casa. La giornata finalmente sta per finire, non vedrà l'ora di sedersi sul divano, non prima di aver prestato attenzione al proprio figlio, smanioso di condividere la nuova poesia imparata a scuola. Quella del 5 Maggio... Se non fosse per i versi iniziali, che racconteranno di Napoleone, il povero interista per un momento pensera' ad una poesia con protagonisti Poborsky, Gresco e l' imbarazzante Materazzi, impartita da un fanatico professore juventino. Nessun complotto per fortuna, passata la paura, è pronto a godersi qualche ora davanti al PC  navigando nei siti di calciomercato per sognare una grande campagna acquisti, c'è un ombrellone che incombe... Fortunatamente il tempo pian piano allievera' il dolore, basterà il ricordo di un triplete ormai andato in prescrizione. Peccato che il tempo riavvicinerà quel maledetto 5 maggio che ogni anno puntualmente si presenterà, non prima di provare quel fastidioso e penoso brivido lungo per la schiena ogni qualvolta quella data indicherà la scadenza di un alimento, dell'assicurazione dell'auto e magari del proprio passaporto, ovviamente regolare mica come quello di Recoba.