Anno nuovo Vecchia Signora?

28.12.2015 18:00 di  Caterina Baffoni   vedi letture
Anno nuovo Vecchia Signora?
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

  Il colpo di testa di Vidal a Genova,  la prontezza di Matri a Roma, le lacrime di Pirlo (e non solo) a Berlino, il guizzo vincente di Mandzukic ed il sinistro improvviso di Dybala a Shangai. Ma anche la sfuriata di Max a Modena. Questi sono i flash dei momenti topici che restano impressi nella mente dell'anno solare bianconero. Ricordarlo è facile facile, soprattutto se tre sono stati i trofei alzati, che sarebbero potuti essere quattro. 
Oggi, in campo c'è un'altra Signora. Rinnovata visceralmente ma con la stessa ossatura nelle retrovie pronta a guidare i compagni da quest'estate. Dopo profonde difficoltà culminate con la sconfitta a Sassuolo, soprattutto nelle ultime sette partite i giocatori hanno iniziato a trovarsi in campo parlando lo stesso linguaggio calcistico: non prendono più gol, mentre i più giovani e i nuovi si stanno mescolando sempre meglio nel gruppo. Madama infatti ha recuperato ben 12 punti alla Roma, 7 alla Fiorentina, Napoli e Milan e 6 all'Inter che è lontana a sole tre distanze. E, dettaglio tutt’altro che superfluo, sono arrivate quattro vittorie consecutive che non sono ancora le dieci che auspicava Buffon, ma rappresentano il trampolino di lancio sul quale la fiducia della Juventus, intesa come squadra, ha effettuato il salto di qualità anche all'assetto modulistico dato da Allegri. La rosa bianconera adesso ha davvero tutto per crede nella maratona di rincorsa che serve per acchiappare la testa della classifica e puntare al quinto storico scudetto di fila. E “crederci”, espressione al quanto abusata nel calcio e nello sport in generale, per una squadra che ha vinto gli ultimi quattro significa percepire segnali precisi, determinanti e forti: un po’ come per un pilota quando sente il rombo del motore girare nel modo giusto. Un occhiata al conta chilometri e poi all'asfalto, con la consapevolezza che "si-può-fare!!!" Affermazione urlata alla Albert Einstein.  E per la Juventus, questa Juventus, essere riuscita a ritrovare la solidità difensiva con il trio Barzagli-Bonucci-Chiellini ed il poter contare su un prontissimo e mai banale Daniele Rugani è, per esempio, un segnale inequivocabile per chi ha fondato le vittorie sulla sicurezza e sulla compattezza del gruppo.

Contro il Palermo ad esempio, oppure contro il Torino in Coppa Italia, la Juventus non ha concesso neppure (o quasi) un tiro nello specchio della porta agli avversari. Un dato significativo e indicativo di come sia cambiato l’atteggiamento generale della squadra, ora più compatta e organizzata nella fase di non possesso e più orientata al servizio degli attaccanti. Avremmo detto diversamente in epoca "contiana" dove ad emergere erano le incursioni e gli inserimenti dei centrocampisti. Curiosamente la difesa è tornata a livelli da scudetto proprio nel momento in cui, durante la pausa della nazionale, erano divampate le critiche che ne declamavano il più improvvido dei de profundis. Per non parlare del parco attaccanti quando ancora non aveva trovato il giusto assetto. Ora Dybala è divenuto più determinante di Tevez, Mandzukic più di Ibrahimovic e Trezeguet in maglia bianconera con lo stesso minutaggio del Croato. Zaza l'uomo dalla media-goal più alta del campionato. Aspettando i goals dell'uomo più decisivo di questo e dello scorso anno in Champions League: Morata. 
Non un caso, a volte i campioni trovano stimoli quando qualcuno lede la maestà del loro orgoglio.
A proposito di Champions League, "Il Bayern è molto più forte della Juventus", ha sentenziato una ventina di giorni fa Arturo Vidal, che insieme a Coman ha lasciato i bianconeri in estate per vestirsi da bavarese all'Oktoberfest. L'urna di Nyon ci darà subito modo di valutare nel nuovo anno se il cileno abbia avuto ragione o no. Anche Allegri, peraltro, ha un ex di lusso da buttare nella mischia: quel Mandzukic che col club di Monaco di Baviera segnò nella finale di Champions League vinta a Wembley e nell'ultimo confronto diretto europeo contro i bianconeri fu un dominio tedesco: doppio 2-0 per gli uomini di Heynckes su quelli di Conte nel 2013. Tra i marcatori ci fu pure, per l'appunto, un certo Mario Mandzukic.
Chissà che il nuovo anno ci faccia vivere qualche scherzetto inaspettato...