Una Juve arrabbiata non lascia scampo a nessuno. Referendum bianconero: viva Mario Mandzukic! Football Leaks, il giocattolo prima o poi si romperà

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Titolo di avvocato e dottorato di ricerca nel cassetto per scrivere di calcio, su TuttoMercatoWeb.com
06.12.2016 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Una Juve arrabbiata non lascia scampo a nessuno. Referendum bianconero: viva Mario Mandzukic! Football Leaks, il giocattolo prima o poi si romperà

A metà fra campionato e Champions League. La vittoria sull'Atalanta, dove si è rivista una Juve grintosa oltre che convincente, ha scacciato dalla testa qualche pensiero fosco. Ristabilito le gerarchie del campionato, ricordato che se la Juve corre non ce n'è per nessuno. Messo qualche dubbio, soprattutto in attacco. La partita di Champions in programma mercoledì è il nuovo passaggio decisivo da non fallire. Ma non è oggettivamente impossibile. La tentazione, visto il verosimile ritorno di Paulo Dybala tra i convocati, è il tridente. Però l'argentino ha ancora da recuperare la forma e difficilmente partirà dal primo minuto. Tanto più che un terzetto offensivo pesante con Higuain e Mandzukic sarebbe troppo sbilanciato. A livello tattico, perché può pure intrigare ma non ha molto senso. A livello di rosa, perché a quel punto in panchina non rimarrebbe un'alternativa in attacco. Avanti con la coppia, quindi. O con il trio, ma più leggero: Cuadrado quando fa freddo rende meno, ma può risultare decisivo. In attesa di Marko Pjaca, che può essere il vero rinforzo di gennaio, se non cambieranno i piani della società.

Svegliati da un referendum comunque traumatico per i toni condotti, i tifosi bianconeri ne hanno però un altro già pronto. Proprio in attacco: Mandzukic o Higuain? La domanda, a un certo punto, sarà ineludibile. Non tanto perché non possano mai giocare insieme. Né perché si debba per forza di cose decidere un titolare e per sempre. Però il Mandzukic delle ultime settimane qualche domanda la porta in dote. A livello tecnico, il paragone è complicato, molto arduo. L'argentino è più completo e forse anche più decisivo. Però Mario lotta e sgomita, sa comunque far reparto da solo, è stato troppe volte sottovalutato. Non sarà un attaccante da 36 gol a campionato. Però quando è in forma gioca e fa giocare. E poi, come si fa a non amare un centravanti che le suona di santa ragione ai difensori? Morale della favola: viva Mandzukic. E quei novanta milioni non possono significare tutto, quando si tratta di gerarchie. 

Un passo indietro, al vero punto interrogativo della stagione bianconera. Che poi è una delle chiavi per leggere quale Juventus si sta andando a costruire. Miralem Pjanic, con bosniaca flemma (ma esiste?), si sta adattando al nuovo ambiente. A volte accelera questo processo, a volte va avanti a passo di bradipo. Non ne sarà mai il leader, però può fare tanto. Va aspettato, va collocato. Da trequartista ha tanti pregi e parecchi difetti. In un 4-3-1-2 ha bisogno di attaccanti rapidi, può esaltarsi dalla distanza ma gli manca qualche tempo di gioco. Almeno per quel ruolo, almeno per come finora Allegri l'ha sempre inteso in carriera. Meglio da interno, a costo di essere ripetitivi. O, se trequartista dev'essere, che gli si costruisca la squadra attorno. Il trequartista è ruolo fascinoso e difficile. Deve essere l'arma in più della squadra, il grimaldello per scassinare le serrature delle difese avversarie. Se lo si piazza lì perché non si sa dove altro metterlo, gli si fa un torto.

Lontano dal campo, si snoda il caso Football Leaks. Che pare toccare per via tangente anche la Juve. Non sappiamo niente, sia detto subito. Però il calcio è diventato qualcosa di brutto e sporco, se visto da dietro le quinte. È un business e come tutti i business funziona anche grazie a qualche inganno. Che a volte, anzi spesso, va ben al di là di ciò che è accettabile. Il giocattolo, prima o poi, si romperà. Non è una questione di Juve o non Juve. A guardare le cose con lucidità, oggi decidono quasi tutto gli agenti e i commercialisti. Noi facciamo finta che ogni scelta avvenga per ragioni tecniche, forse è così per il 40% delle cose. E si va comunque larghi. Vogliamo davvero sapere cosa c'è dietro? Forse no, meglio cullarsi nell'ombra. E goderselo, finché dura. Se invece pensiamo di essere pronti per leggere di altarini e scandali, prepariamoci a vedere qualcosa che può non piacere. Non è un pensiero rivolto alla Juve, anzi forse dalle parti di Corso Galileo Ferraris c'è una delle poche società serie, l'unica in Italia che può davvero giocare alla pari con i potentati del calcio moderno. Però se il giocattolo si rompe per qualcuno, si rompe per tutti.