Vent’anni fa l’esordio di Gigi Buffon. Scala: “E’ stato ed è tuttora il più forte del mondo”

19.11.2015 07:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Vent’anni fa l’esordio di Gigi Buffon. Scala: “E’ stato ed è tuttora il più forte del mondo”
TuttoJuve.com

19 novembre 1995. Sono passati vent'anni esatti da quel Parma-Milan che segnò l'esordio in Serie A di Gigi Buffon.  Nevio Scala, l'allenatore che lo fece esordire in quella gara, è stato intervistato da GianlucaDiMarzio.com: "Una settimana è sufficiente per vedere che si trattava di un ragazzo di straordinarie qualità. Lo abbiamo allenato per tre giorni e poi nel fine settimana ho preso la decisione. Mi sono confrontato con Enzo Di Palma, allora preparatore. Luca Bucci si era fatto male... 'Enzo, ma hai visto le stesse cose che ho visto io?' e lui : 'E' un ragazzo con delle qualità straordinarie, è superiore a tutti i suoi compagni'. Ho lasciato il discorso lì, ma dentro di me avevo già preso la decisione di farlo giocare. Al sabato sera, mentre facevo il solito giro delle camere per vedere se tutti stavano dormendo, mi sono avvicinato a lui: 'Gigi, se domani ti faccio giocare tu cosa ne pensi?'. Risposta pronta: 'Mister, che problemi ci sono?'. Di colpo aveva smontato tutte le mie preoccupazioni, anche se un po' di tensione c'era. Far esordire in porta un ragazzo di 17 anni nella Serie A di quei tempi era impensabile".

E invece..."E invece mi ha dato una risposta straordinaria, ha giocato una partita incredibile contro il Milan e da lì è nato Gigi Buffon. Sarebbe nato lo stesso, non voglio dire che il merito è mio. Probabilmente si sarebbe imposto lo stesso, qualche anno dopo, ma in quel momento è stata una scelta istintiva, naturale, che poi è stata ampiamente premiata". Si sarebbe aspettato una carriera del genere? "Sì, certamente. Io poi ho lasciato Parma e quindi ho lasciato Gigi nelle mani di altri miei colleghi che lo hanno adottato subito come primo portiere. E lui ha sfruttato l'occasione nel migliore dei modi. Ma si vedeva chiaramente che sarebbe diventato un grande. Che poi diventasse così forte e importante forse in pochi avrebbero potuto prevederlo, perché il mondo del calcio è pieno di insidie, infortuni e coincidenze. Però lui è stato bravo anche in questo, è stato un ragazzo intelligente che ha sfruttato le grandi qualità di cui è dotato".

Il nostro sospetto iniziale trova ulteriori conferme... è il più forte di tutti? "E' stato furbo, scaltro ed è arrivato in cima. Lui è stato ed è tuttora il più grande portiere del mondo. Logico che se facciamo paragoni con il calcio di un tempo si parla quasi di sport diversi. Prima il gioco era più lento, più prevedibile e a maggior ragione, dato che oggi è tutto più veloce e ti tirano in porta da qualsiasi posizione, considero Gigi il più grande portiere di tutti i tempi". Purtroppo ci sono due nei. Il primo non aver mai vinto la Champions. Il secondo, lasciando perdere l'ultima trovata, quella di non inserirlo nella lista dei candidati al Pallone d'oro, è di non aver vinto questo ambitissimo premio: "Un portiere difficilmente si avvicina al pallone d'oro e Gigi ci è arrivato vicino. Ultimamente lo ha sfiorato Manuel Neuer, un altro grande estremo difensore, ma anche lui è stato battuto da Ronaldo. Purtroppo un portiere non ha la pubblicità e la visibilità che ha uno che fa gol, anche se sono fenomeni, come Gigi e Neuer. Per me è una cosa sbagliata".

Ma esiste un erede di Buffon? Segnatevi questo nome, se ne sentirà parlare... "Ce ne sono molti, uno di loro è il mio estremo difensore, il lituano Zommers. E' un grandissimo portiere e un bravissimo ragazzo, che cresce giorno dopo giorno e ha davanti le porte spalancate per un futuro incredibile. Se arriverà a essere come Gigi è difficile dirlo, ma è veramente bravo. E poi ce ne sono altri tre o quattro, che non essendo miei non voglio nominare perché non voglio creare panico nella campagna acquisti. Hanno delle grandissime qualità e un ottimo avvenire". Avranno tempo di crescere, perché Gigi non ha intenzione di smettere. Nuovi record da frantumare in vista, a dispetto di quanto dichiarò a vent'anni: "A 40 anni non ci arriverò mai come giocatore, è troppo stressante, una tensione continua, ogni settimana devi sempre ricominciare da capo e quello che hai appena fatto non se lo ricorda già più nessuno". Ti sbagliavi due volte Gigi. Ci sei vicino e difficilmente qualcuno si dimenticherà di tutto quello che hai fatto.