Roberto Beccantini: "Juve e Roma più quadrate del Napoli. Moratti? Non escludo un suo rientro"

Intervista al giornalista.
20.11.2014 21:00 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Roberto Beccantini: "Juve e Roma più quadrate del Napoli. Moratti? Non escludo un suo rientro"
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Intervistato dal sito MaiDireCalcio.com, l'editorialista del Guerin Sportivo Roberto Beccantini ha parlato di vari temi sul campionato. Partendo dall'ormai eterna diatriba sui moduli, con la Nazionale in primo piano: "Con la Croazia, nel secondo tempo, è passato a quattro, e con l’Albania, a Genova, ha alternato il 4-4-2 in fase difensiva al 3-3-4 in fase offensiva. E alla Juventus, tanto per approfondire il tema, Conte partì con Del Piero titolare e il 4-4-2 di base. Al 3-5-2 arrivò la sera di Napoli-Juventus 3-3, studiando Mazzarri. Gli schemi dovrebbero essere “modi” più che “mode”. Vero, Allegri ha ammainato il 3-5-2 alla Juventus, e Mancini si accinge a farlo con l’Inter. Premesso ciò, pagherei perché il nocciolo della questione, e la madre di tutti i nostri limiti, fosse il modulo. A tre difende il Bayern di Guardiola. A tre, l’Olanda di Van Gaal mortificò la Spagna ai Mondiali (5-1), rimase imbattuta e arrivò terza. Non esiste un sistema perfetto. I moduli sono fette di pane, dipende da cosa ci metti dentro, se jamon serrano o plastica. E comunque: speriamo davvero che il problema sia solo lì, tutto lì, nel modulo. Il Napoli può infastidire Juve e Roma per lo Scudetto? Per come intende il calcio, soprattutto in relazione al nostro tatticismo, Rafa Benitez mi sembra fin dai tempi del Liverpool allenatore più da coppa che da campionato. Il 4-2-3-1 è uno dei moduli più diffusi, più affascinanti e più rischiosi, nel senso che la squadra tende a spaccarsi. Da Mazzarri a Benitez, il problema del Napoli è sempre stato l’equilibrio, che porta alla continuità, non certo le punte di rendimento. Mai dimenticare che il Napoli le ha suonate alla Roma, alla Juventus, al Borussia Dortmund, all’Arsenal.

Palla al piede, sarebbe addirittura da scudetto; palla agli altri, no. Juventus e Roma sono più quadrate. Con la scomparsa dell’effetto-sorpresa e l’ingresso in Champions, era naturale che la Roma di Garcia avrebbe avuto un iter più accidentato. A ciò vanno aggiunti il 7-1 inflittole dal Bayern, che ha fatto esplodere l’autostima, e gli infortuni. Allegri, lui, si è dimostrato intelligente. Mosse, non scosse: dal 3-5-2 della casa è arrivato, senza fretta, alla difesa a quattro e al trequartista. Lavori in corso. Il fantasma di Conte è tutt’altro che svanito: battersi contro tre scudetti, soprattutto in Italia, Paese affezionato alle capriole e alle marce indietro, rimane un’impresa. Oggi, Allegri ha gli stessi punti di Conte e in Champions è ancora in lizza. Ma siamo appena a novembre. Conosco i miei polli… Se mai, va rimarcato il fatto che la Roma, come valore complessivo, ha raggiunto la Juventus. Prova ne sia il confronto diretto di Torino. Come finirà la vicenda Inter? Nell’ordine: 1) Mazzarri l’avrei tenuto. 2) Mancini piace alla piazza e oggi la piazza comanda; 3) Thohir è molto sensibile al web e molto “legato”, per forza, a Moratti; 3) il concetto di minestra riscaldata è vago, con Lippi riuscì alla Juventus ma non in Nazionale, con Sacchi e Capello fallì al Milan; 4) non escludo un ritorno di Moratti a “pulizia” compiuta. Nel frattempo, ho letto di un altro (possibile) ritorno: quello di Ernesto Pellegrini, l’imprenditore che vendette l’Inter proprio a Moratti. Insomma: quando la svolta è epocale – e questa lo è, di sicuro – può succedere di tutto, anche che pezzi del passato facciano comodo”.