Questione di stile

Decalogo del perfetto uomo di calcio italiano che ha classe
28.02.2012 09:02 di  Massimo Reina   vedi letture
Questione di stile
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

E' stile lamentarsi degli arbitraggi salvo poi dire di non averlo mai fatto perché “noi abbiamo stile"

E' stile per alcuni calciatori definire spione un collega e incitare di contro all'omertà, tranne poi vedere denunciato sul sito ufficiale della propria squadra un avversario per delle presunte gomitate

E' stile andare nel tunnel, dopo una settimana di menate sulla classe dei grandi, ad aggredire e offendere i tesserati di altri club

E' stile usare le proprie televisioni per fare terrorismo mediatico e disinformazione contro gli avversari, magari nascondendo nelle moviole i propri misfatti

E' stile trattare senza permesso un calciatore tesserato da un altro club per poi ricattare e forzare la mano alla stessa società per averlo gratis

E' stile cenare a lume di candela in privato con Collina

E' stile ritirare la propria squadra dal campo in coppa Campioni perché si sta perdendo, additando come scusa una lampadina fulminata

E' stile guadagnare punti grazie a dei rigori inesistenti scaturiti da plateali tuffi per poi gridare allo scandalo quando ne danno uno agli avversari

E' stile intromettersi nelle faccende altrui senza essere mai stati tirati in ballo da nessuno

E' stile prendere a schiaffi gli avversari ma definirli buffetti

Tutto ciò è stile, di che tipo non si sa, ma è stile.

In Italia è così, ognuno crede a ciò che vuole, in fondo c'è gente che va a X Factor convinta di essere il nuovo Freddy Mercury e stona come un asino. Basta crederci in fondo, convinti voi...

Noi, intanto, se questo è stile preferiamo non averne.