SOTTOBOSCO - A Napoli una Juventus da “scherzi a parte". Allegri colpevole, ma lasciato solo. Ora serve progetto a lungo termine. Inchiesta Report puntuale come la gramigna, ecco perchè dubito di Ranucci...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
16.01.2023 12:13 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - A Napoli una Juventus da “scherzi a parte". Allegri colpevole, ma lasciato solo. Ora serve progetto a lungo termine. Inchiesta Report puntuale come la gramigna, ecco perchè dubito di Ranucci...
© foto di Andrea Bosco

Premessa: una delle più grandi ipocrisie umane è costituita dalla pretesa di “tenere fuori la politica dallo sport“ . Tutto è politica. Qualcuno con la politica campa e ne ha fatto un mestiere.  Il vero  problema, caso mai, come spiega  Robert Louis Stevenson in “Familar studies of men and books“ è che “La politica è forse l'unica professione per la quale non si considera necessaria alcuna preparazione politica“.  

Archiviato il concetto, segnalo che alcuni lettori  hanno scritto  alla redazione  lamentandosi delle osservazioni “politiche“ contenute nella mia ultima rubrica. Non hanno condiviso e ovviamente ne hanno il diritto. Libertà di parola e di pensiero. 

Uno mi ha riempito contumelie. Mi ha etichettato politicamente.  Avevo pensato di replicare con il mio curriculum. Ma sarei risultato spocchioso.  

Nessuno è obbligato  a leggere le mie rubriche. Non ho la pretesa di  piacere a tutti. Dai  commenti ricevuti, ho rilevato  una visione “astratta“ della libertà . Spiegava Edmond Burke: “la libertà astratta, come  le altre astrazioni, non esiste“ .  

Non cambierò idea.  Fossi maleducato mi congederei con la  frase del Marchese del Grillo.  Ma  sono educato.  

JUVENTUS CATATONICA  

Cose  da dire, sulla  Juventus da “scherzi a parte“  vista a Napoli, ce ne sono poche. Presa a ceffoni sul seggiolone, sculacciata ripetutamente dalla squadra di Spalletti. Il calcio contro il non-calcio. Il coraggio contro la paura. La qualità contro la modestia tecnica.  Infierire sui singolo sarebbe vile. E' la Juventus tutta ad avere sbracato: flop totale, a parte Di Maria. Aveva illuso, la Juve: troppo, dopo  gli otto  successi consecutivi. Da trenta anni la Juventus non subiva 5 reti in una gara.

Avevo auspicato che Allegri leggesse negli spogliatoi le parole di Churchill. Ma quelle sono parole per uomini veri. Non per mezzi uomini. Forse alla Juventus farebbe bene leggere “Il giorno della civetta“. Tra Napoli e  Juventus non c'è stata  partita. Il Napoli è una grande squadra, con un gran gioco, con grandi individualità, con un grande allenatore e un grande pubblico. La Juventus è un insieme di gente arrivata al capolinea, senza gioco, con presunte grandi individualità, con un allenatore che reputa di poter campare di cinismo. Il Napoli aveva  chiesto  Doveri. Ha fatto bene: direzione impeccabile. 

Tanto  va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino. Troppe volte la Juventus aveva arrischiato:  senza pagare il dazio dovuto. Mai in stagione la Juventus ha vinto fuori casa contro una grande squadra. Del resto la Juventus aveva  compromesso  la Champion's contro  i dilettanti israeliani.

Complimenti (ma veramente tanti) al Napoli. Complimenti a Spalletti e a De Laurentiis che hanno saputo regalare  ai tifosi la consapevolezza di un sogno. Il Napoli è una squadra sola al comando . Chi potrebbe insidiarla? Non una  Juventus catatonica. Non il Milan, eliminato in Coppa Italia dal Torino. Non l'Inter del mistero Lukaku. Non la Roma dell'illusionista  Mourinho.   Non la Lazio di un rassegnato  Sarri. Forse l'Atalanta, se non avesse perso tanti punti per strada.  Il Napoli vincerà.  E chissà che anche in Europa non possa dire la sua. Ha la qualità per farlo.  Micidiale purgante per la Juventus. Una delusione cocente  per l'ultima gara dell'ormai ex presidente Andrea Agnelli. Ma anche una  ipotizzabile conclusione. Troppi errori nella gestione: della  società e della squadra . 

 SERVE UN PROGETTO A LUNGO TERMINE 

Ora la posizione di Allegri si è fatta critica. Roba da andare in giro in maschera.  Certamente non verrà cacciato in corsa. Ma c'è modo e modo di perdere. Se  perdi facendo pena,  anche l'allenatore più bravo  del mondo (e Allegri non lo è)  dovrebbe trarre  le conclusioni.  La squadra  sul piano del gioco è  disperante. “Sono mancate le energie“ ha spiegato nel post gara,  Allegri. No: è mancato il gioco e sono mancate le idee.  Allegri è colpevole. Ma e' anche vero che Allegri, con la società che sta affrontando giudiziari marosi,  è stato lasciato  solo. 

Solo a governare una nave che ha difficoltà a tenere il mare .  Si muova al  più presto la proprietà. I conti sono da risanare. Alle procure serve offrire chiarezza e nel caso capacità di difendersi. Soprattutto  servirà  un progetto a lungo termine.  Allegri salvi il salvabile, se è in grado. Poi dovranno pensarci altri.  Onore al Napoli. Se come ha spiegato lo scrittore  Di Giovanni, Napoli – Juve è un eterno film western, la Juve ha fatto la figura dei pistoleri che finiscono stecchiti per mano di Clint Eastwood.   

Puntuale come la gramigna arriva l'ennesima inchiesta di “ Report” relativa alla Juventus. Di Ranucci, dubito . Aveva spergiurato che dopo quella  dedicata alle infiltrazioni malavitose nella curva della Juve, il suo programma si sarebbe occupato anche di altre curve e di altre società. Mai accaduto. La speranza è che l'inchiesta  non spari nel mucchio.  Ma le inchieste moderate, notoriamente,  non fanno grandi ascolti.