L'IMBOSCATA - Presto per parlare di Scudetto. Comanda ancora Allegri, Giuntoli defilato (lo conferma il mercato). Le fiabe di Gravina. Plusvalenze, un granello che può diventare valanga. Scudetto 2006, altro che parole fine: c'è una speranza

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
25.08.2023 00:13 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Presto per parlare di Scudetto. Comanda ancora Allegri, Giuntoli defilato (lo conferma il mercato). Le fiabe di Gravina. Plusvalenze, un granello che può diventare valanga. Scudetto 2006, altro che parole fine: c'è una speranza
© foto di Andrea Bosco

E' strano il mondo del calcio. Basta una gara, qualche gol e tutto viene dimenticato. La Juventus a Udine ha fatto una buona partita per sessanta minuti. Poi è tornata ai consueti difetti e alla consueta noia. Ma ha fatto tre gol (senza subirne) e l'atteggiamento è stato decisamente diverso rispetto al recente passato . Bene? Abbastanza. Ma troppo presto per candidarla allo scudetto, anche se ha solo il campionato e una settimana ogni volta per preparare  una gara . 

Ha fatto vedere ottimi Chiesa , Vlahovic e Cambiaso (vera sorpresa). E un Rabiot che ha ripreso da dove aveva terminato: con un gol. Ma è maledettamente presto per fare pronostici. Gli scommettitori infatti la danno terza ( dopo Inter e Napoli ) per la felicità “di Gravina” ha scritto Maurizio Pistocchi. Ma è presto per fare pronostici anche sulle altre. Il Napoli ha “spezzato le reni al Frosinone“ neo promosso. L'Inter ha vinto (come da pronostico) in casa contro il Monza. Caso mai fanno scalpore la sconfitta della Lazio a Lecce e il pareggio della Roma contro la Salernitana. La prove più convincenti a mio parere quelle della Fiorentina (Genova è un campo difficile) e soprattutto quella del Milan a Bologna. I felsinei sono la prossima avversaria della Juve e saranno da prendere con le molle. Sono una buona squadra, al pari del Milan. Che non è uno squadrone, che ha cambiato tanto, ma che sembra avere le idee chiare. Come  è nello stile di Pioli.

Escludendo Tancredi nostro che si è stracciato le vesti per il rigore assegnato alla Juve e per il quale lui solo si è lagnato, gli arbitri alla prima sono stati tutti promossi. E questo è un buon segnale. Quindi si attenda senza apprensioni il Di Bello che ne combinò più di una nell'ultimo Lazio – Juventus. Come sbagliano i giocatori davanti al portiere avversario sbagliano anche gli arbitri. Importante non sbaglino i varisti.

Allegri? Sta in campana. Spera ancora in Lukaku, ha prenotato Morata (se la Juve riuscirà a far cassa con  Kean ), non si opporrà alla cessione di qualche centrocampista. A conferma che per questa stagione (e solo questa) comanda ancora lui, con Giuntoli defilato. Concordo con quanti ipotizzano nel caso di scudetto un Allegri al congedo. Dopo aver  riverniciato il suo blasone  e fatto ingoiare qualche rospo ai censori. La campagna acquisti della Juventus (chiamiamola così) ha ben poco di “giuntoliano“.

Lukaku e Berardi sembrano sfumati e di un difensore o di un centrocampista  si parla. Ma solo nei siti specializzati. Di Marzio, ha spiegato la tempistica Morata e non ha escluso ancora Lukaku. In coppia con Vlahovic? E perché no? E anche con Chiesa? E perché no, se Allegri dovesse come un serpente cambiare pelle?  Personalmente non ho preclusioni verso Allegri, anche se la cessione di Rovella per me è indigeribile. Ma se davvero Allegri vuole “dimostrarmi“ di sapere volere lavorare con i giovani, mi faccia vedere titolare questo giovane turco  che davvero sembra disporre di speciali doti tecniche. Poi, diciamolo: se con il Bologna dovesse entrare Pogba con un assist e magari un gol, la vita di un allenatore è destinata a cambiare. I Pogba sono una specie in via di estinzione e quello della Juventus (quello che tutti ricordiamo) ancora di più . 

Strano il mondo del calcio. Mancini dimissionario  (con pec) in un giorno d'agosto firma con i sauditi a 30 pippi a stagione. Come dargli torto? Come condannarlo? Trenta “pippi“ a  stagione (triennale?) mettono a posto (alla grande ) un paio di generazioni.  Ma  almeno Mancini ci evitasse la “fiaba dell'orso“ su quella “clausola” che lo avrebbe offeso. Uno normale si sarebbe dimesso dopo il fallimento contro la Macedonia costato all'Italia la partecipazione al Mondiale. A dire il vero, per quell'episodio avrebbe dovuto dimettersi anche il Presidente Federale. Altro al quale piace raccontare  “fiabe“. La più clamorosa è quella “di aver fatto tanto per il calcio italiano“. Cosa , signor Gravina? Una sola cosa, please, giusto per non venire sommerso dal ridicolo. Ma come è noto i gattopardi del ridicolo se ne sbattono. Ha dato Gravina a Mancini per la serie “ci eravamo tanto amati“ del "bugiardo". Ha dato a De Laurentiis dell'“invadente“ . Ora, il presidente del Napoli non brilla per simpatia, neppure tra i suoi tifosi. Ma ha vinto lo scudetto, ha scovato (lui o i collaboratori fa niente) Osimeh e Kvara, il suo allenatore è andato alla Nazionale, il suo Ds alla Juventus, il suo centravanti è stato capocannoniere. Il suo calcio è risultato il più spettacolare  d'Europa. Qualche ragione per mettere il petto in fuori ce l'ha. E per la pupattola, sulla clausola che forse porterà Gravina, Spalletti e il Napoli in tribunale ha ragione lui. Spalletti voleva un anno sabbatico: concesso. Ma se uno dopo due mesi ha già cambiato idea, allora è una presa per i fondelli. E non c'è  "bene“ della Nazionale che tenga.  Ha ragione De Laurentiis. Ha torto Gravina. Entrare in politica?  “Per ora non ci penso“ . Come si chiamava quel personaggio di Collodi, quello con il naso lunghissimo?

Silente Gravina sull'archiviazione della procura di Bologna relativamente alla plusvalenza Orsolini coinvolte Bologna e Juventus. Silente sull'ignavia delle altre procure. Vediamo cosa deciderà Cagliari per l'affare Cerri. Vedremo. Perché per ora la cosa è un granello. Ma potrebbe diventare una valanga.  E se dovesse diventare una valanga: i forconi sono ancora di moda? Forse no visto che di contadini ce ne sono sempre meno. 

Il Tribunale di Stato ha messo la parola fine  sul ricorso della Juventus per lo scudetto graziosamente consegnato all'Inter da  Guido Rossi nel 2006.  

Gravina non ha commentato. Figuriamoci Abodi che probabilmente al momento della sentenza era sotto i “ferri“ del parrucchiere. Ha commentato invece Luciano Moggi spiegando che anche lui (come Giraudo)  si è rivolto alla corte di Strasburgo per (presunta) violazione dei sui “diritti umani“ nella vicenda Calciopoli.  E quindi, come dice il proverbio (che mi sono inventato in questo momento): “Finché c'è Dupont , c'è speranza“ .