Moby Dick - Allegri è vittima di se stesso. Ciò che è stato da calciatore lo è oggi da allenatore

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.

05.11.2015 00:55 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick  -  Allegri è vittima di se stesso. Ciò che è stato da calciatore lo è oggi da allenatore
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il buon artigiano lo si riconosce dall'abilità nel saper trasformare un pezzo di legno senza anima in qualcosa di visivamente appetibile, dando forma a quello che la natura non ha ritenuto evidentemente indispensabile offrire. Sino ad oggi, da un pregiato ebano, Massimiliano Allegri è riuscito a ricavare un semplice stuzzicadenti. Per di più spuntato. Ad oltre tre mesi dall'inizio del campionato la sua Juventus non ha un modulo, un gioco ed un tandem offensivo ben assemblato. Il materiale messogli a disposizione è di lignaggio pregiatissimo. Cuadrado e Alex Sandro giocherebbero titolari in qualsiasi squadra desiderosa di praticare un calcio dominante, fatto non necessariamente di un possesso palla in stile catalano ma piuttosto robusto nella riedizione del concetto “contiano”, fatto di controllo della partita.

 

Dybala dovrebbe costituire il valore aggiunto, un po' come sostenuto da Messi in una recente enciclica eppure, a conti fatti, è il giocatore più deprezzato e osteggiato da una gestione corredata da traumatici fallimenti. Fosse stato l'allenatore di se stesso, Allegri non si sarebbe mai mandato in campo. Ciò che è stato calciatore pare esser diventato da allenatore. Il male ha radici lontane, probabilmente figlie di qualche vezzo divenuto vizio negli anni. Costringere Pogba ad esplorare la fascia mancina è un po' come chiedere a Giotto, l'uomo dei cerchi perfetti, di disegnare figure cubiche. Il non senso di alcune scelte pare essere il risultato di una ottusità di base. La medesima che lo ha spinto a distruggere tempi, modi ed inserimenti del 3-5-2 trasformandolo in un modulo alla Oronzo Canà.

 

Con giocatori incapaci di mantenere una posizione per più di un tempo a partita. Cuadrado, tanto per citare il più martirizzato della compagnia, ha già giocato da esterno, mezza punta destra, mezza punta sinistra, dietro le punte e persino da attaccante. I giocatori in “rosa” sono perfetti per tre moduli. Il 3-5-2, il 4-3-3 ed il 4-3-2-1, schema che permetterebbe persino una convivenza coatta fra Mandzukic e Dybala. Probabilmente, ad Allegri, non piace vincere e, forse, insegnare calcio. La qualità tanto professata in numerose interviste come ultimo gradino per competere con continuità fra le grandi d'Europa pare essersi arenata in un gioco senza pressing, privo di movimenti senza palla e, soprattutto, sprovvisto di centrocampista che sia in grado di fare un lancio di venti metri.

 

Marchisio vive un calo fisiologico ma, a quel punto, per sanare un crepa si potrebbe accentrare Pogba. Le cose migliori, il francese, le riesce a fare in piena libertà, a campo aperto. Come l'assist per Lichsteiner nella sfida con il Borussia in Coppa dei Campioni. Questa Juventus ha tutto per poter quantomeno competere in ogni competizione. Al momento, a mancare, è solo l'allenatore...

 

 

 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

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CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.