Il Corner - La Juventus si avvicina alla Roma e cambia l’inerzia al campionato. La vergogna di certi cori, almeno non chiamatela più Curva Scirea! Tifosi napoletani da codice penale...

12.11.2013 00:00 di  Nicola Negro  Twitter:    vedi letture
Il Corner - La Juventus si avvicina alla Roma e cambia l’inerzia al campionato. La vergogna di certi cori, almeno non chiamatela più Curva Scirea! Tifosi napoletani da codice penale...
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Se non fosse stato per i cori di certi tifosi quella che è andata in archivio sarebbe stata una giornata di campionato perfetta per gli juventini. La netta vittoria sul Napoli e il contemporaneo pareggio della Roma contro il Sassuolo ha assecondato quelle che erano le migliori speranze della vigilia del mondo bianconero. Però ci sono stati quei cori: “Lavali, lavali col fuoco, o Vesuvio lavali col fuoco... senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani, o colerosi terremotati, voi con il sapone non vi siete mai lavati. Napoli m... Napoli colera sei la vergogna dell’Italia intera  - uccidete questi bastardi”. Si tratta di cori che arrecano un danno economico, di immagine e di mancato sostegno alla squadra per cui si presume faccia il tifo chi ha cantato ritornelli tanto puerili e ignoranti. Due giornate di squalifica per la curva sud e una per la curva nord, ribattezzata Scirea (...) ci eviteranno di tornare a breve sull’argomento. Nessuna giustificazione per i delinquenti che hanno occupato il settore ospiti e hanno nuovamente divelto i bagni dello Juventus Stadium usando i rubinetti come armi improprie da lanciare contro il settore occupato dagli juventini, tanto che in 4 sono finiti all’ospedale. Qui è il codice penale che bisognerebbe utilizzare più dei Daspo anche considerando l’iniquità e l’inadeguatezza di un codice di giustizia sportiva che punisce una curva per i cori, ma paradossalmente non fa almeno altrettanto con un settore ospite che si macchia di comportamenti delinquenziali. Le multe inflitte alle società non interessano nulla a chi pensa che lo stadio sia una zona franca in cui poter delinquere impunemente. Ma la risposta non può essere quella di certi cori di cui io mi vergogno anche per chi il senso della vergogna non ce l’ha. Perché l’assurda applicazione della responsabilità oggettiva espone le società al ricatto di questi signori a cui quello che preme veramente sta tutto nel loro slogan “noi facciamo il cazzo che vogliamo!” Eh no, il calcio non è vostro, la Juventus di cui vorreste appropriarvi non siete voi. La Juventus che, nei fatti, state infangando non è quella che ha bisogno di difendersi in modo tanto ridicolo e inopportuno. E mi fa specie che la Signora Mariella Scirea o suo figlio Riccardo non abbiano ancora pensato di chiedere alla società di non chiamare più “Curva Scirea” quel settore dello stadio da cui partono certi cori. A Gaetano Scirea, che del rispetto altrui ne aveva fatto uno stile di vita in campo e fuori, quei cori avrebbero fatto solo ribrezzo.

Quanto al campo, dopo le dieci vittorie consecutive della Roma, l’ultima giornata di campionato potrebbe davvero cambiare l’inerzia del torneo iniziato a forti tinte giallorosse. La Juventus che si è ripresa dopo quel quarto d’ora di black out a Firenze, pagato a carissimo prezzo, è tornata ad essere la vera Juve di Antonio Conte. Non è più quella squadra che doveva andare sotto di un gol per poi reagire che si è vista troppo spesso in questo primo spezzone stagionale. Le 4 vittorie consecutive con un parziale di 10 reti segnate e nessuna subita stanno lì a segnalare che Buffon e compagni hanno ritrovato anche gli stimoli giusti necessari per quadrare il cerchio. Contro il Napoli si è vista una grande Juve capace di umiliare il Napoli nel punteggio finendo per incrinare alcune certezze nella squadra di Benitez. Una squadra che sembra poter fare un solo boccone delle avversarie svolazzando sulla trequarti, ma solo contro avversarie abbordabili. Perché quando si è trattato di affrontare squadre toste Hamsik e compagni hanno issato bandiera bianca e perso nettamente. E’ successo con l’Arsenal, poi con la Roma e domenica scorsa contro la Juventus in modo ancor più vistoso. Accampare scusanti come il presunto fuorigioco di 21 cm di Llorente in occasione del gol è roba per i poveri di spirito. Quelli che, contro ogni evidenza, sventolano la bandiera del campionato falsato quando ci sono errori arbitrali pro Juve. Roba da ex arbitri bruciati dalle lampade ragliare ignobilmente di “campionato falsato” immemori che gli errori ci sono sempre stati. Si lamenta anche il tifoso romanista che reclama un mancato rigore concesso per un presunto fallo su Ljajic contro il Sassuolo e di chissà che altro nella partita contro il Torino. E sono in tanti gli addetti ai lavori che assecondano questa cultura vittimista che spinge il tifoso a cercare continui alibi quando i risultati della propria squadra lo deludono. La realtà è che alla Roma superba che ha espugnato Udine, seppur giocando in inferiorità numerica, ha fatto seguito una Roma che non solo ha accusato le assenze di Totti e Gervinho, ma non ha più potuto utilizzare le armi delle ripartenze che aveva usato in modo letale in molte occasioni in questa prima parte del campionato. Le altre squadre iniziano a prendere le contromisure come hanno testimoniato prima la vittoria striminzita contro il fanalino di coda Chievo, poi il pareggio esterno contro il Torino, quindi la beffa finale subita contro il Sassuolo. La squadra di Rudi Garcia può solo recitare il mea culpa per le tante occasioni non finalizzate per raddoppiare il fortunoso gol di vantaggio realizzato contro la matricola emiliana. Il gol di Domenico Berardi incassato a pochi secondi dalla fine dell’ultimo minuto di recupero è stato considerato, a ragione, il primo gol del diciannovenne calabrese in comproprietà fra Sassuolo e Juventus, che (ahimé!) tifa Inter, ma finirà probabilmente per innamorarsi della Juventus.

Quello a cui stiamo assistendo è un campionato con le squadre di vertice che stanno andando molto forte. La scorsa stagione, dopo 12 giornate, la quinta classificata era la Lazio con 22 punti, mentre oggi in quel posto c’è la Fiorentina con 24 punti, 2 in più. C’è l’anomalia  della Roma che ha quasi il doppio dei punti della rometta zemaniana (+15) e sta tirando il gruppo come fosse una lepre, mentre la Juventus ha esattamente gli stessi punti, il Napoli +2, l’Inter -2 e la Fiorentina ha gli stessi punti. Da segnalare che nella dodicesima giornata della scorsa stagione iniziò la caduta dell’Inter di Stramaccioni che si abbatté come una maledizione dopo aver violato lo Juventus Stadium.

Fra i risultati della giornata c’è da registrare la sconfitta del Verona contro un Genoa tonificato dalla cura Gasperini alla terza vittoria consecutiva e ora dietro agli scaligeri in classifica. Pari e patta fra Parma e Lazio con la zona Europa League che si allontana sempre di più da Miroslav Klose e compagni ora affiancati dall’Atalanta che nel finale è riuscita ad aver ragione del Bologna grazie anche ai maldestri interventi dell'estermo felsineo. Non è una novità. Grande attesa c’era per Chievo-Milan vista la situazione di crisi societaria strisciante in casa rossonera. Lo 0-0 del Bentegodi fotografa al meglio il momento delle due squadre. Poco, pochissimo Chievo e un Milan impotente le cui velleità si sono spente sul clamoroso palo centrato da Robinho a metà ripresa. Il Milan è tutto qui e non sembra gli si possa chiedere molto di più in questa stagione. A proposito della querelle fra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani, a me ricorda un po' quella vista al cinema fra Cameron Diaz e Al Pacino in "Ogni maledetta domenica", il film del famoso discorso allo spogliatoio di Al Pacino. Ha aperto il cuore dei teneroni il quadretto familiare offerto da Daniele Conti che ha abbracciato il figlioletto più piccolo dopo aver steso il Toro con un paio di conclusioni delle sue. Merita una citazione Conti (34 anni), ma anche Alessandro Lucarelli (36 anni), grazie al suo gol il Parma ha acciuffato il pari contro la Lazio. I due vecchietti stanno avendo una costanza di rendimento ad alto livello che pare un peccato non abbiano avuto l’opportunità di misurarsi in società più ambiziose di Cagliari e Parma. In coda, la sconfitta della Sampdoria a Firenze è stata fatale a Delio Rossi, ma scricchiola anche la panchina di Giuseppe Sannino al Chievo, mentre il Catania raccoglie tre punti preziosi battendo l’Udinese grazie anche alle sviste arbitrali che hanno finito per penalizzare oltremodo i friulani.