Il Corner - Fare lobby meglio degli altri in Italia può costare il marchio infamante dell'associazione a delinquere

10.09.2015 00:15 di  Nicola Negro  Twitter:    vedi letture
Il Corner  - Fare lobby meglio degli altri in Italia può costare il marchio infamante dell'associazione a delinquere
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© foto di Stefano Porta/PhotoViews

Il processo l'hanno tirato talmente lungo che non sono riusciti a condannare Luciano Moggi. Però anche i giudici della Cassazione ce l'hanno messa tutta con le loro motivazioni per tenere in piedi il castello accusatorio che è costato all'ex dg della Juventus la condanna in primo e in secondo grado. Uno si immagina che Moggi sia a capo della truffa del secolo per come è stato trattato e per quello che gli hanno fatto passare negli ultimi nove anni. E invece...

"Esercizio smodato del potere". Si ritorna a parlare dell'irruzione nello spogliatoio nel post partita di Reggina-Juventus. "Emblematici gli episodi che riguardarono l'arbitro Paparesta e il guardalinee Farneti" scrivono i giudici. Ma emblematici di che? Che tipo di reato è sfogarsi a fine partita con una terna arbitrale che ne ha combinate di tutti i colori? Semmai configurerebbe un comportamento da squalifica sportiva, ma ancora non mi è chiaro il tipo di reato penale che una simile condotta possa aver originato. E pensare che c'erano dirigenti che abitualmente si recavano negli spogliatoi degli arbitri fra il primo e il secondo tempo. Ma questa è un'altra storia. Leggendo le motivazioni, riprese dai principali media, abbiamo invece la conferma che Moggi è stato condannato perché, come direttore generale della società di calcio più importante d'Italia, si era conquistato troppo potere.



"I media erano compiacenti", come se in Italia non lo fossero con tutti i potenti di turno. Per farsi un'idea di quanto i media fossero pro Luciano Moggi (con il principale antagonista sportivo - il Milan - il cui presidente era ed è a capo di Mediaset...) basta riascoltare l'intercettazione fra Moggi e Tosatti. Per giustificare l'accusa ai "media compiacenti", i giudici si sono attaccati all'influenza di Moggi sul 'Processo di Biscardi'! Roba che nemmeno su Scherzi a Parte e invece questo argomento è stato parte di un processo che ha rovinato la vita a un sacco di gente senza che ci sia una truffa accertata, qualsivoglia corruzione o alterazione di sorteggi arbitrali. Niente di niente!  Per me continua a essere inquietante, viste le motivazioni, che un cittadino possa essere giudicato da un tribunale italiano comunque "moralmente" colpevole di associazione a delinquere (ancorché il reato sia prescritto) perché, pur con metodi (al limite) disdicevoli, ha fatto lobby meglio degli altri. Perché questo dicono i fatti.

Non c'è l'ombra di un reato perché l'architettura accusatoria di un "reato di tentativo" non so quanti altri precedenti del genere possa aver in un Paese civile. Perché non può essere un reato far circolare SIM straniere mentre si è al corrente che un tuo competitor ti sta spiando. E se mai lo fosse bisognerebbe dimostrarlo con le intercettazioni di quelle schede che invece non sono state stranamente disposte dai magistrati inquirenti. Poi leggi che in un altro processo hanno condannato i dirigenti del gruppo Pirelli-Telecom, e l'Inter non c'entra nulla, per attività di spionaggio illegale sull'arbitro Massimo De Santis, scambiato forse per un giudice di gara del circuito della Formula 1. 

Che dire? Leggo nelle statistiche che l'Italia è uno dei Paesi più corrotti del mondo e che, secondo il Rapporto sullo stato della giustizia nei Paesi membri dell’Unione Europea, la giustizia è all'ultimo posto. Chissà perché non mi meraviglio.