Il Corner - Diamo a Marotta quel che è di Marotta! La Juventus è 10 anni avanti alle altre del calcio italiano

05.05.2015 00:10 di  Nicola Negro  Twitter:    vedi letture
Il Corner - Diamo a Marotta quel che è di Marotta! La Juventus è 10 anni avanti alle altre del calcio italiano
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

D’accordo Tevez, d’accordo Allegri, d’accordo Pogba. La classifica dei protagonisti del quarto scudetto consecutivo della Juventus, trentatreesimo vinto legittimamente sul campo, è certamente soggettiva, ma mette in fila questi tre grandi protagonisti. Epperò c’è almeno un altro nome che merita la copertina. Giusto un anno fa, quando le cronache da Vinovo, a proposito dell’immediato futuro Juve, facevano rimbalzare diverse vedute fra Antonio Conte e Beppe Marotta, io, come tanti altri immagino, rimasi spiazzato. Chi aveva ragione e cos’era meglio per la Juventus? L’allenatore della rinascita juventina che reclamava questo o quel giocatore oppure Marotta che aveva in mente altro? Siamo rimasti spiazzati in tanti dall’epilogo consumato con le dimissioni di Conte e dal repentino ingaggio di Massimiliano Allegri al suo posto. 

Oggi manca la controprova di quello che sarebbe stata la Juventus magari con Cuadrado in bianconero, però se c’è una persona a cui i fatti hanno dato ragione è Beppe Marotta. Ha avuto ragione con Conte e ha avuto ragione a scegliere poi Allegri, rivelatosi l’uomo giusto al posto giusto nel momento giusto. I meriti di Conte sono scritti nell’albo d’oro, e anche la Juve di questa stagione ne ha tratto indubbio beneficio, ma con Allegri stanno arrivando risultati che, tutti insieme, il club non conosceva dalla notte dei tempi. Ora arrivare in finale di Champions, oppure conquistare la decima Coppa Italia della storia juventina, è andare oltre le più rosee aspettative di inizio stagione. Basta rileggersi i giornali di qualche mese fa per ricordarsi come la Juve orfana di Conte veniva pronosticata, dalla maggior parte degli  addetti ai lavori, per un ruolo di sparring partner al cospetto di una grande Roma che, per dirla con il tweet di un noto giornalista, poteva addirittura contare su una rosa con tre squadre da Champions!

Il campo ha detto ben altro e lo scudetto conquistato da Buffon e compagni con 4 giornate di anticipo e ben 15 punti di vantaggio sulla Roma del violinista (…) seppellisce ogni sterile polemica sotto l’incontrovertibile realtà dei fatti. Aveva paradossalmente ragione Francesco Totti quando sosteneva che la Juventus dovesse giocare un campionato a parte. E’ così da 4 anni per una dittatura evidenziata nei numeri da una classifica che mette insieme i risultati di queste ultime stagioni. La Juventus ha totalizzato fin qui 352 punti, +76 punti sul Napoli, +85 sulla Roma, +100 sul Milan, +110 sulla Lazio, +119 sulla Fiorentina e poi giù giù fino ad arrivare all’Inter che, esaurito l’effetto Calciopoli, è distaccata di ben 131 punti dalla Juve. Centinaia di punti di distacco che sembrano anni luce nel firmamento del calcio italiano o almeno un realistico vantaggio di una decina di anni sulla concorrenza. Un divario, quello fra la Juventus e le altre, reso più difficile da risalire anche per via delle regole imposte dal fair play finanziario UEFA e, dalla stagione 2016-17, anche dalle nuove regole in ambito nazionale riguardo alle credenziali per l’iscrizione alla serie A che prevedono il pareggio di bilancio dalla stagione 2018-19.

Una forbice, quello fra la Juve e le altre, che non è destinata solo a cristallizzarsi, ma anche ad allargarsi ulteriormente, almeno nel breve periodo, visto l’enorme condizionamento dei ricavi economici che privilegiano le società che partecipano e fanno strada in Champions League. Oggi, tanto per fare un esempio, è sempre più stridente il paragone fra le tradizionali “Grandi” del calcio italiano. Sempre più in affanno le milanesi, che hanno accumulato perdite fra i 91 e i 103 milioni di euro nei loro ultimi bilanci (rispettivamente quelli di Milan e Inter), mentre la Juventus, con l’esercizio in corso, sfonderà il tetto record di 300 milioni di euro di ricavi e presenterà conti a posto così come richiesto dai vertici Exor. Si tratterà verosimilmente  di un risultato economico al di là delle aspettative di inizio stagione che lascia presupporre anche la possibilità di potersi permettere un mercato estivo di alto profilo, senza la necessità di rinunciare ad alcun big della squadra. Non dimentichiamo poi che la Juventus, a differenza di altre società italiane, che iniziano solo ora a parlarne e a realizzare rendering di nuovi stadi che chissà se e quando verranno realizzati, ha inaugurato nel 2011 lo Juventus Stadium e, nell’area Continassa adiacente al nuovo impianto, sta costruendo la propria cittadella che ospiterà, fra l’altro, la nuova sede sociale, il centro di allenamento e un albergo. Forse per la Juventus è arrivato davvero il momento per disputare un campionato a parte, magari una grande lega europea, lasciando le altre ad azzuffarsi per le solite beghe del cortile italiota.