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PAOLO DONDARINI: "Sono rimasto sconcertato da alcuni passaggi delle sentenze. Vi dico la differenza tra prima e post Calciopoli..."

21.04.2014 09:10 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - PAOLO DONDARINI: "Sono rimasto sconcertato da alcuni passaggi delle sentenze. Vi dico la differenza tra prima e post Calciopoli..."

La redazione di tuttojuve.com, ha intervistato in esclusiva Paolo Dondarini per fare il punto sulle vicende giudiziarie che lo riguardano e raccontare aspetti di una vicenda che rimane inquadrata come una delle peggiori per i protagonisti coinvolti e con indagini con tantissimi lati oscuri.

Lei è stato assolto nel dicembre 2012 dal processo denominato Calciopoli, ci sono voluti quasi sette anni, se dovesse raccontare brevemente le emozioni che ha vissuto e quello che ha lasciato come lo racconterebbe? Qual è la cosa che l'ha maggiormente amareggiata?

 La vicenda giudiziaria non può essere considerata senza il risalto mediatico che l’ha accompagnata, soprattutto in fase investigativa, quando tutti fummo colpevoli aprioristicamente. Tutta questa attenzione, purtroppo, non si è evidenziata al momento della sentenza assolutoria. Per farle capire le emozioni che ho provato le dico che non augurerei di passare ciò al mio peggior nemico. Quanto all’amarezza, da profano delle vicende giudiziarie, l’aver constatato che un giudizio può non basarsi su fatti oggettivi, ma essere frutto di sentimenti e di sensazioni soggettive mi ha inquietato e provocato un senso di impotenza.

Lei è stato arbitro prima in C dal 1995 e poi in Serie A e B dal 2000, come si comportavano le società di calcio con lei, tutte allo stesso modo? La Juventus aveva secondo lei un atteggiamento diverso dalle altre?

Prima ancora sono stato arbitro nei campionati dilettantistici dal 1985 al 1995, tanto per farvi comprendere cosa significhi per un arbitro arrivare in serie A. Io ho sempre cercato di comportarmi allo stesso modo con chiunque, forse non sempre ci sono riuscito e credo che sia umano. Quanto agli altri, per correttezza, è giusto dire che ognuno si spinge fino a dove tu gli concedi; da questo punto di vista nei miei confronti nessuna società si è mai permessa di mancarmi di rispetto, casomai qualche singolo individuo è trasceso ma anche questo è umano e fa parte di gioco.

Si è mai trovato in qualche situazione poco piacevole con qualche società?

Se per poco piacevole si intende criticato, anche severamente, direi un po’ con tutte.

Per chi ha seguito il processo avrà potuto notare come certe intercettazioni siano scomparse inizialmente o comunque tralasciate, che idea si è fatto di questa vicenda?

Su questo aspetto ho presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma; vedremo come finirà.

Quanto pensa sia stato decisivo il lavoro del consulente della difesa di Luciano Moggi e secondo lei perché questo lavoro non era stato fatto?

Personalmente determinante: quando i Giudici hanno voluto fare chiarezza ascoltando con le proprie orecchie quanto non evidenziato in prima battuta dagli inquirenti hanno assolto. Sulla scelte degli investigatori mi riporto alla risposta precedente.

Le ultime sentenze del processo hanno visto la famosa cupola smontata pezzo per pezzo, com'è possibile sentir parlare qualcuno di campionati alterati quando nessuno era coinvolto?

Ho avuto modo di leggere tutte le sentenze, sia del rito ordinario che di quello abbreviato, ed ho potuto constatare, per quanto riguarda la mia posizione ma non solo, che ci sono stati macroscopici errori e falsi storici a supporto della tesi di condanna. Se, nonostante ciò, non è stato possibile dimostrare alcuna alterazione dei risultati delle gare, ci sarà un motivo. Sinceramente sono rimasto sconcertato da alcuni passaggi che ho letto e che se non avessi vissuto direttamente, ma de relato, stenterei a credere.

Lei è stato crudelmente "sbattuto" sulle copertine mediatiche per Juventus-Lazio e Sampdoria-Juventus. Cosa ci può dire di quelle due gare?

Che in entrambe vinse, da sé, la squadra che meritò.

Dopo Calciopoli, la Juventus sta continuando comunque a vincere e le polemiche continuano a restare, nota qualcosa di diverso rispetto a prima?

E’ differente il mio punto di osservazione: prima dall’interno ora da fuori. L’unica differenza che noto sta nel fatto che dal 2005 in poi chiunque abbia vinto lo scudetto (2 società) non abbia avuto avversari, dal 2001 al 2005 (4 diverse società e sarebbero potute essere 5 se non ci fosse stato il 5 maggio a Roma per l’Internazionale) la lotta si chiudeva quasi sempre all’ultima giornata. Per gli appassionati ora è sicuramente meno emozionante e per i protagonisti molto più semplice.

Che giudizio darebbe da esperto alla stagione arbitrale? La scelta degli arbitri per i Mondiali le sembra corretta, sono stati scelti i migliori?

I giudizi vanno espressi sempre alla fine onde evitare clamorose smentite. Tra gli italiani, Rizzoli, che andrà ai Mondiali, lo ha certamente meritato; altrettanto meritevole è Rocchi sul quale la F.I.F.A. ha fatto una scelta diversa, lui è più giovane e gli auguro di essere designato per quelli che si giocheranno in Russia nel 2018.

Infine parlando di stretta attualità, lei pensa che la moviola in campo possa essere utile, l'avrebbe aiutata nelle decisioni?

Reputo gli arbitri “soldati armati di baionetta in una guerra che contempla armi sempre più sofisticate”. Se il giudizio di chi li giudica e li amministra attraversa logiche basate su verifiche tecnologiche, la risposta viene da sola. La scelta però non spetta né a me né agli arbitri… Se devo dire la mia penso che la moviola entrerà in gioco quando saranno le televisioni a volerlo, ed allora tutti saranno concordi che il momento opportuno sarà finalmente giunto.

intervista realizzata da MP