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Filippo Boniperti: "La Juve mi ha dato le basi come calciatore ed uomo. Con scudetto e coppa Italia stagione straordinaria. E sull'insegnamento del nonno...."

18.04.2015 08:31 di  Massimo Pavan  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Filippo Boniperti: "La Juve mi ha dato le basi come calciatore ed uomo. Con scudetto e coppa Italia stagione straordinaria. E sull'insegnamento del nonno...."

L'attaccante ex Juventus, ora al Mantova, Filippo Boniperti ha parlato ai microfoni di Massimo Pavan per tuttojuve.com, in una lunga intervista per parlare della situazione attuale, del passato e del futuro. Une bella intervista per parlare della sua esperienza attuale ma anche della sua vita in bianconero, perché la scuola Juventus non si dimentica e ti rimane dentro, come gli insegnamenti a livello umano del nonno e della sua famiglia, Filippo e' un bell'esempio da seguire sotto tanti punti vista. 

Come stai vivendo questa avventura al Mantova?

Mah, sto vivendo molto bene, sono arrivato dopo un'estate difficile, dove mi sono allenato da solo per parecchi mesi, la situazione era complicata dopo la rescissione con il Parma e attraverso il contatto con il mister sono arrivato qua, all'inizio c'è voluto un pochino per raggiungere la forma migliore, adesso ho avuto mesi positivi, un piccolo calo dopo la mancanza della fase di preparazione estiva, qui ho visto una squadra forte, abbiamo recuperato i punti che ci separavano dalle altre, siamo messi bene per la salvezza, quindi speriamo di chiudere il discorso salvezza il prima possibile, sono contento di come sta andando la stagione.

Come hai vissuto l'esperienza alla Juventus e cosa ti è rimasto avendo tu fatto tutta la trafila dalle giovanili fino alla prima squadra?

Si ho avuto la fortuna di fare l'esordio in serie A con la Juve, anche in Europa League con Delneri, è stata una bella soddisfazione, ma penso che la Juve sia la società migliore in Italia, una società di alto livello in Europa che sta tornando ad essere quello che era fino a qualche anno fa, la Juve nel settore giovanile mi ha dato le basi come calciatore ma soprattutto come uomo per affrontare la carriera in futuro e se avessi da augurare a qualcuno a cui voglio bene di giocare in una società non potrei che scegliere la Juventus, perchè si vive bene, si cresce bene, con valori sani e ti insegnano a comportarti nel mondo del calcio, dal più piccolo particolare a quello che si vede in campo la domenica, credo che sia una società organizzata, seria e che porto nel cuore come tifoso, la Juve farà sempre parte della mia vita, anche se io non faccio più parte calcisticamente della Juventus, la seguirò sempre.

Con gli ex compagni sei rimasto in contatto con qualcuno?

Mah, del settore giovanile con molti, nella prima squadra, mi ero inserito in un gruppo straordinario, i ragazzi quando arrivano nelle prime squadre così' importanti sono visti sempre un pò come il ragazzino messo da parte, invece era un gruppo che ci faceva sentire parte di loro, con molti ho mantenuto un ottimo rapporto, un rapporto che quando torno a Torino e ci si incrocia c'è sempre il piacere di rivedersi, scambiare due parole, porto ottimi ricordi con Marchisio con cui ho avuto un ottimo rapporto, come con altri, con Pepe, con Bonucci, con Storari, con Buffon, sono persone veramente alla buona, molte volte si pensa che la vita del calciatore sia quello che di gossip leggi sui giornali  invece la maggior parte sono persone normali.

C'è qualcuno che ti ha stupito per come ha saputo crescere in questi anni, magari dicevi si è bravo e poi... "caspita, mi ha impressionato!".

Mah, per la mia primavera, il caso più eclatante sia quello di Immobile, ho fatto tre anni con lui e ci conoscevamo già da quando ero piccolo, ha sempre fatto tantissimi gol, lui il salto l'ha fatto nel modo migliore possibile rispetto a tutti gli altri, ora è al Borussia e l'anno che ha fatto serie A, è stato capocannoniere, i fatti parlano per lui, ha dimostrato ad alti livelli quelle che erano le premesse in primavera.

Da Conte ad Allegri come vedi il cambiamento della Juventus? 

Io non ho lavorato con Conte ed ovviamente non con Allegri, ma attraverso i discorsi con qualche compagno ancora li, il modo di lavorare è leggermente diverso, ma è giusto che ogni allenatore segua la sua strada, hanno avuto tutti e due ottimi risultati, Conte con tre scudetti, Allegri con la possibilità di ottenere la semifinale di Champions, primo in campionato, in finale di Coppa Italia, se qualcuno era scettico si deve mordere la lingua, perchè, ha dimostrato di essere un grandissimo allenatore, arrivato in una situazione dove far meglio di così era difficile, ma penso che per un allenatore sia difficile poter migliorare una situazione del genere, per ora ci sta riuscendo, penso che siano due grandissimi allenatori.

Secondo te la Juventus può fare il famoso triplete che sperano tutti?

Il triplete penso sia ottenuto con una dose di fortuna e ce ne vuole per fare un'impresa del genere, dipenderà da questo fattore, basta un errore arbitrale, un rigore non dato, un giocatore che scivola e prendi gol, tutte queste piccole cose è difficile dire si o no. La Coppa Italia è alla portata, il campionato, salvo che la Juve non conceda grossi regali, anche. La Champions, invece, c'è un turno da passare, se dovesse passare gli avversari sono i più forti del mondo. Da tifoso, si sogna, ma non penso che bisogna rammaricarsi se non accadesse, con campionato e coppa Italia sarebbe una stagione straordinaria, la Champions League, penso che sia giusto continuare a reputarla un sogno.

Qual è il tuo più grande insegnamento che ti ha dato tuo Nonno Giampiero, la grande colonna della storia bianconera?

Mah, mio nonno, mi ha sempre voluto lasciar tranquillo dal mondo del calcio, già tutti gli altri vedevano il paragone, lui non ha voluto farlo e per me era importante, la prima cosa che mi ha sempre insegnato è il modo di comportarsi, se tu ti comporti bene, ti dimostri un ragazzo serio, ami quello che fai, anche chi ti sta attorno percepisce questo e ti potrà dare sempre una mano, se sei una persona che si comporta in un certo modo, il fatto che molte persone lo ricordino e' importante, dimostra che lui l'ha fatto e che mi ha insegnato una cosa vera. Le qualità tecniche sono una cosa di natura, difficile da insegnare, l'insegnamento più importante credo sia nel modo di comportarmi.

La carriera poi dipende da tanti fattori, la fortuna, gli infortuni...

Sto cercando di recuperare i due anni persi per questo ginocchio che mi ha dato dei problemi, i posti dove sono stato. la gente che ha giocato con me, si dimostra vicina, mi segue, sapendo che posso ritirarmi su, questo mi fa piacere, spero di risalire a partire dalla prossima stagione e tornare il più in alto possibile.

 

Si ringrazia sentitamente Filippo Boniperti ed il Mantova per la cortese disponibilità.