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Davide Lanzafame: "Allegri un maestro, Thiago Motta fonte di ispirazione. Soulé? Deve restare alla Juve. E sull'esperienza al Borgaro..."

27.03.2024 14:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Davide Lanzafame: "Allegri un maestro, Thiago Motta fonte di ispirazione. Soulé? Deve restare alla Juve. E sull'esperienza al Borgaro..."
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© foto di Emanuele Pennacchio

"E' diverso stare dall'altra parte, come allenatore cerco di essere il più coerente possibile con tutti i calciatori. Mi dicevano che eravamo tutti uguali e identici, ma invece la comunicazione personale varia da uno all'altro". Pensieri e parole di Davide Lanzafame, ex calciatore e attuale guida tecnica dell'ASD Borgaro 1965 (squadra militante in Eccellenza) che ai microfoni di TuttoJuve.com racconta quello che è il suo viaggio e non solo:

Ci dicevi, tempo fa, di ispirarti a Conte e Guidolin. Stai già mettendo in atto quelli che sono stati i loro insegnamenti?

"Aggiungerei anche Marco Rossi, questi tre allenatori sono stati dei veri e propri insegnanti di vita. Al di là dell'aspetto tecnico-tattico in cui sono stati formidabili, mi hanno fatto capire come l'importanza delle regole e l'applicazione degli allenamenti deve essere la base per ogni squadra".

Come sta andando a Borgaro?

"Ho trovato l'ambiente ideale per poter lavorare, la società mi ha messo nelle condizioni di potermi esprimere e mostrare, al di là del mio compito, che tipo di persona sono. Mi sta dando la libertà di sbagliare e di far bene, ci sono stati degli incidenti di percorso durante la stagione e li abbiamo affrontati con grande compattezza. E' importante, per un allenatore, trovare un ambiente sano e superare gli ostacoli che si presentano durante il cammino".

E la classifica, se non erro, sta sorridendo al Borgaro.

"Siamo primi in classifica e quelli che han perso di meno, mancano sei partite e le inseguitrici non mancano. Ci sono delle squadre che hanno investito più di noi, non siamo i favoriti ma vogliamo provarci fino in fondo".

Quale era l'obiettivo di inizio stagione?

"Mi è stato chiesto di centrare i play-off, ma stiamo andando un pochino oltre le aspettative. Siamo tutti contenti, vogliamo dare tutto quello che abbiamo senza avere il rimpianto di non aver lottato fino in fondo. Colgo l'occasione per fare i complimenti ai miei calciatori: si sono messi subito a disposizione, ci siamo conosciuti a livello personale ed è nata una bella sintonia tra di noi".

Che tipo di gioco fa mister Lanzafame?

"Abbiamo cominciato col 3-5-2 nel pre-campionato e in Coppa Italia, poi siamo passati al 4-3-3 che ci sta portando dei benefici. Per me, però, parlare di moduli è un po' riduttivo, sono frasi fatte e lo penso davvero. Anche perché il calcio sta prendendo sempre più la via degli scontri individuali e degli uno contro uno: più duelli vinci, più ci sono chance di portare a casa il risultato. Questo discorso lo posso applicare ai miei calciatori, che si stanno facendo valere e vanno veramente forte durante gli allenamenti".

Quindi, per capirci meglio, per vincere le partite conterà più l'intensità che la tecnica?

"No, ma sicuramente è cambiato rispetto a quando ho cominciato a giocare una ventina d'anni fa. Mi piace pensare che la tecnica del singolo possa fare sempre la differenza. Ai miei tempi c'era più tatticismo, oggi invece la base è l'aspetto fisico dell'atleta. E anche la mentalità è differente, ci sono squadre come il Genoa o il Verona che cercano sempre di fare un calcio propositivo anche contro le big. Questo sta portando dei benefici a livello di cultura, poi in Italia siamo dei maestri nella qualità degli allenatori e ce ne sono moltissimi bravi. Inoltre la figura del match analyst è diventata importantissima, dalla A alla D c'è una conoscenza dell'avversario sempre più approfondita".

A proposito di allenatori, ti aspettavi che mister Allegri potesse andare in difficoltà nelle ultime partite?

"La Juve sta lottando per la seconda posizione, quindi è in linea con i risultati sotto l'aspetto del punteggio, ma nelle ultime partite è un po' calata la concentrazione. Allegri, per quel che mi riguarda, è un allenatore vincente oltre che un maestro. E a maggior ragione, con tutte le vicissitudini vissute nell'ultimo periodo, non poteva capitare allenatore migliore per la gestione della difficoltà. Non oso immaginare un tecnico senza esperienza in questa situazione. Gli auguro di terminare al meglio la stagione, poi a fine anno discuterà del suo futuro con calma". 

Nel caso in cui dovesse andar via, vedresti bene Conte o Thiago Motta?

"Conte è il top e rappresenta l'eccellenza degli allenatori, ma Thiago Motta sta facendo un qualcosa di incredibile. E non parlo di Bologna, ma cito anche l'esperienza di Spezia in cui ha raggiunto una salvezza miracolosa. In Emilia si è assunto una grande responsabilità avallando le cessioni di Arnautovic e Barrow. Per un giovane allenatore come me, penso che sia una grande fonte di ispirazione per come sta lavorando. Sta dimostrando una grande personalità, oltre che un'ottima gestione del gioco. E' uno dei profili più importanti, non solo in Italia".

Che succede a Chiesa: periodo no, o è ancora l'infortunio a penalizzarlo?

"Da ex calciatore, posso dire che Chiesa stia pagando un po' l'anno di assenza e gli infortuni che un po' stanno influendo sulle sue condizioni. Per me può rendere al meglio sulle corsie esterne, ma Allegri avrà le sue ragioni più che rispettabili a schierarlo come seconda punta. A mio parere, l'equilibrio di squadra va al di là dell'esaltazione del singolo, sicuramente è un giocatore da recuperare ed è il fiore all'occhiello della nostra nazionale".

E sicuramente ha trovato una grande concorrenza nel giovane Yildiz.

"Lo sta facendo con la Juve e in nazionale con Montella, sta dimostrando di avere una personalità da giocatore maturo. I due potrebbero coesistere con una punta centrale, per me potrebbero fare delle belle cose sulle fasce".

Capitolo giovani: che farà la Juve?

"C'è bisogno di un cambio generazionale per aprire nuovi cicli. Il Barcellona, eccetto Ter Stegen, Lewandowski e qualcun altro, non ha più giocatori al di sopra dei trent'anni e sta facendo un passaggio importante in tal senso. I giovani, se son forti, è giusto farli giocare, non bisogna a mio avviso guardare solo la carta di identità. L'esperienza conta, è vero, così come trovare un equilibrio, ma anche la freschezza e la spregiudicatezza può essere un fattore importante. Questo è il momento migliore per fare questo discorso".

E la Juve in casa ne ha già diversi importanti: Soulé, Huijsen, il già citato Yildiz

"Soulé su tutti, è un giocatore stratosferico e per me sarebbe un errore venderlo. A Frosinone sta facendo un campionato incredibile, la mia speranza è che possa restare a Torino e dimostrare il suo valore".

C'è un altro giovane che conosci bene, ovviamente mi riferisco a Tommaso Mancini. Riuscirà ad arrivare in prima squadra?

"L'avevo intravisto in allenamento un paio di anni fa, dissi ai tempi che era un buon prospetto e doveva smaliziarsi in quanto è ancora molto giovane. E' riduttivo dire se giocherà o meno per la Juventus, non tutti i giovani possono avere le potenzialità per farlo. Gli auguro di trovare continuità e di fare delle esperienze che lo possano portare a crescere come giocatore".

Si ringrazia Davide Lanzafame per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.