Avanti il prossimo: quando perfino il nuovo logo riesce a farli rosicare

18.01.2017 12:15 di  Leonardo Labita  Twitter:    vedi letture
Avanti il prossimo: quando perfino il nuovo logo riesce a farli rosicare

Sarà "colpa" dell'era social, che ormai consente di "dar voce" anche a chi nel periodo pre-social, se bene gli finiva trovava un interlocutore nella propria mamma o nello specchio del proprio bagno. Sarà colpa del presidente Agnelli e di quell'intuizione del 2012 chiamata Antonio Conte, che in modo prepotente e inaspettata, fu capace di interrompere troppo presto lo spaventoso (auspicato e programmato...) declino sportivo, verso il quale la società bianconera si stava incamminando. Sarà colpa anche di tanti altri fattori, se oggi è sempre più difficile parlare solo di "sana rivalità sportiva" nei confronti della Juve, da parte di tutti coloro che non tifano bianconero. Quello che emerge dai social è un chiaro segno di odio, alimentato costantemente da un senso di frustrazione, figlio dei risultati sportivi e da quel rimorso per essere stati così vicini ad assistere alla fine definitiva del club più odiato d'Italia. Direte, avete scoperto l'acqua calda, in realtà questa riflessione nasce nell'osservare e leggere quanto sta accadendo a seguito del cambio logo portato avanti dalla Juventus. Vagonate di commenti, post e tweet di un esercito di individui incapaci di "domare" la loro intolleranza juventina e che pertanto si ritrovano a commentare, confrontare e criticare perfino il logo, cioè qualcosa che appartiene solo ai tifosi bianconeri, gli unici che avrebbero un motivo palese e logico per criticare, osservare e dare la propria opinione. In un momento in cui non ci sono "cupole" da smascherare, intercettazioni telefoniche da "manipolare" e nessuna "testata" di Bonucci da inventarsi, il piccolo sfigato "tifosetto" veste perfino l'abito dell'esperto di disegno e marketing, dopo aver indossato durante "farsopoli" quello del competente avvocato che "masticava" di diritto civile e sportivo fin da quando era adolescente. Abito che sicuramente tornerà ad indossare a breve per la vicenda Gazzoni Frascara... Così puoi trovarti perfino chi parla di un logo che non ha nulla a che vedere con la storia juventina e mentre lo fa, il presidente della sua squadra del cuore neanche sa pronunciare il nome del club, mentre quello di prima non manca occasione di rivendicare il suo titolo più bello, quello cartonato, anzi scippato.

Ma non solo, c'è perfino chi nella scelta indicata da Agnelli, nel pensare ad un club di calcio come ad un'azienda, porta avanti una critica "morale", mentre nello stesso tempo a gran voce sostiene la cittadinanza onoraria nei confronti di Diego Armando Maradona, personaggio tutt'altro che integerrimo. Ovviamente non manca chi riesce perfino a criticare la cerimonia dell'evento che ha interessato la Juve, condannandone la troppa sfarzosità, e mentre lo fa, ha ancora gli occhi lucidi quando con la bava alla bocca giornalisti "imparziali" presi dalla nostalgia, ricordano l'entrata in scena del cavaliere in elicottero alla sua prima stagione da presidente. A proposito di giornalisti o presunti tali. Osservarli postare e commentare le notizie riguardanti il logo, fare confronti e insinuare perfino dei plagi, suscita quasi tenerezza che si trasforma in compassione quando li vedi intenti a bloccare gli utenti che rispondono per le rime, come fossero delle ragazzine in pieno ciclo mestruale.  E' anche osservando tutto questo, che ci si accorge della superiorità che nell'ultimo quinquennio la società è riuscita a riprendersi sul campo. E' anche osservando tutto questo, che neanche per un minuto ci si dovrebbe sentire "stanchi" e "stufi" degli scudetti, come purtroppo capita di leggere. E' anche osservando tutto questo, che sarebbe ora di porre fine a questa faida interna tra vedove di Conte e mogli fedeli di Allegri. Perché, se perfino un semplice cambio di logo riesce a renderli nervosi, continuando a farli "rosicare" e polemizzare, figuratevi cosa gli provoca continuare a vederci vincere e stravincere.