LETTERA DEL TIFOSO Andrea: "Si dimenticano le vicende passate"

17.01.2017 14:54 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LETTERA DEL TIFOSO Andrea: "Si dimenticano le vicende passate"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Vorrei fare una riflessione, perché nelle valutazioni sulla situazione attuale della nostra Juventus si dimenticano le vicende passate.

Semplicemente, dato che sono cicli recenti e credo non dimenticati, propongo un confronto fra le prime Juventus di Lippi, la Juventus del biennio di Capello e l’attuale.

Lippi nel 1994-95, prima annata con i tre punti, campionato a 34 squadre, propone una formula con Ravanelli e Vialli punte mobili con Del Piero a sostegno.  Grande condizione atletica di supporto, mediani e cursori molto forti (Paulo Sousa, Marocchi, Conte, Deschamps, Di Livio, Tacchinardi). Non partiamo benissimo, poi la squadra sboccia in dicembre fa un grande girone di ritorno. Alla fine 73 punti, con ben 7 sconfitte. Solo 59 gol fatti e ben 32 subiti. Finalisti in coppa UEFA e vincenti in coppa Italia.

Nel 96-97 non ci son più Sousa, Marocchi, Vialli, Ravanelli. Giochiamo con Vieri e Boksic (o Amoruso) di punta, una delle Juventus più belle che io vidi alzare l’Intercontinentale a Tokyo e la Supercoppa a Palermo. Eppure quella squadra vince lo scudetto con 14 pareggi, con sole 17 vittorie in 34 partite, con soli 51 gol all’attivo (1,5 a partita). A meno 3 in media inglese, che è abbastanza clamoroso. Quella squadra pareggiò in casa con Atalanta e Sampdoria, perse con l’Udinese eccetera.

Capello, un biennio. Col miglior Cannavaro di sempre accanto a Thuram, con Zambrotta, Vieira, Emerson, Nedved, Camoranesi a centrocampo. Con Ibra 24enne, Trezeguet 28enne e Alex 31enne di punta. Tutta gente al top della carriera. Spettacolo poco, concretezza tanta. 76 giornate di fila in testa. Ma in Europa esce male nei quarti col Liverpool e negli ottavi con l’Arsenal l’anno dopo.

Oggi noi abbiamo una squadra che certo non è nel miglior momento tecnico né atletico. Ma è prima con 45 punti in 19 partite. Proiezione finale a 90. Abbiamo segnato 40 gol, subiti 16. Tre punti in più dello scorso anno. Quattro sconfitte, due delle quali arrivate con arbitraggi molto penalizzanti. E non voglio contare il clamoroso rigore non concesso a Mandzukic a Genova.  Dal 20 ottobre non abbiamo più il miglior Dybala, in difesa si son rotti a turno. Pjanic ha stentato a trovare condizione e continuità ( e con tutto ciò 9 assist e 7 reti complessive in stagione, finora). Giochiamo peggio di quelle Juventus? Mah. Ci vorrebbe la giusta memoria, cosa – assieme alla serenità delle analisi – che fa difetto a molti tifosi. Capello era forse in difetto di esperienza internazionale? Lo era quella rosa che portò 9 uomini nella finale mondiale di Barlino? No, eppure in Champions non regalò grandi prestazioni. Lippi fu crocifisso per le finale perdute con Borussia Dortmund, Rea

l Madrid e Milan. A posteriori però ci rendiamo conto della grandezza di quel ciclo.

Allegri ha il polso pieno della situazione? Ci sono malcontenti? Ci sono uomini male utilizzati? Io dico che ci sono nelle percentuali fisiologiche di ogni spogliatoio. Pensate cosa deve essere il Manchester City di Guardiola adesso. Pensate allo United di Ibra, Mourinho e Pogba. Lontane dal primo posto e in crisi di identità tecnica. Concludendo intendo dire che bisogna avere pazienza prima di sparare su Allegri, sul mercato e vedere le cose in modo troppo negativo (vizio di molti tifosi) come in

Vorrei fare una riflessione, perché nelle valutazioni sulla situazione attuale della nostra Juventus si dimenticano le vicende passate.

Semplicemente, dato che sono cicli recenti e credo non dimenticati, propongo un confronto fra le prime Juventus di Lippi, la Juventus del biennio di Capello e l’attuale.

Lippi nel 1994-95, prima annata con i tre punti, campionato a 34 squadre, propone una formula con Ravanelli e Vialli punte mobili con Del Piero a sostegno.  Grande condizione atletica di supporto, mediani e cursori molto forti (Paulo Sousa, Marocchi, Conte, Deschamps, Di Livio, Tacchinardi). Non partiamo benissimo, poi la squadra sboccia in dicembre fa un grande girone di ritorno. Alla fine 73 punti, con ben 7 sconfitte. Solo 59 gol fatti e ben 32 subiti. Finalisti in coppa UEFA e vincenti in coppa Italia.

Nel 96-97 non ci son più Sousa, Marocchi, Vialli, Ravanelli. Giochiamo con Vieri e Boksic (o Amoruso) di punta, una delle Juventus più belle che io vidi alzare l’Intercontinentale a Tokyo e la Supercoppa a Palermo. Eppure quella squadra vince lo scudetto con 14 pareggi, con sole 17 vittorie in 34 partite, con soli 51 gol all’attivo (1,5 a partita). A meno 3 in media inglese, che è abbastanza clamoroso. Quella squadra pareggiò in casa con Atalanta e Sampdoria, perse con l’Udinese eccetera.

Capello, un biennio. Col miglior Cannavaro di sempre accanto a Thuram, con Zambrotta, Vieira, Emerson, Nedved, Camoranesi a centrocampo. Con Ibra 24enne, Trezeguet 28enne e Alex 31enne di punta. Tutta gente al top della carriera. Spettacolo poco, concretezza tanta. 76 giornate di fila in testa. Ma in Europa esce male nei quarti col Liverpool e negli ottavi con l’Arsenal l’anno dopo.

Oggi noi abbiamo una squadra che certo non è nel miglior momento tecnico né atletico. Ma è prima con 45 punti in 19 partite. Proiezione finale a 90. Abbiamo segnato 40 gol, subiti 16. Tre punti in più dello scorso anno. Quattro sconfitte, due delle quali arrivate con arbitraggi molto penalizzanti. E non voglio contare il clamoroso rigore non concesso a Mandzukic a Genova.  Dal 20 ottobre non abbiamo più il miglior Dybala, in difesa si son rotti a turno. Pjanic ha stentato a trovare condizione e continuità ( e con tutto ciò 9 assist e 7 reti complessive in stagione, finora). Giochiamo peggio di quelle Juventus? Mah. Ci vorrebbe la giusta memoria, cosa – assieme alla serenità delle analisi – che fa difetto a molti tifosi. Capello era forse in difetto di esperienza internazionale? Lo era quella rosa che portò 9 uomini nella finale mondiale di Barlino? No, eppure in Champions non regalò grandi prestazioni. Lippi fu crocifisso per le finale perdute con Borussia Dortmund, Rea

l Madrid e Milan. A posteriori però ci rendiamo conto della grandezza di quel ciclo.

Allegri ha il polso pieno della situazione? Ci sono malcontenti? Ci sono uomini male utilizzati? Io dico che ci sono nelle percentuali fisiologiche di ogni spogliatoio. Pensate cosa deve essere il Manchester City di Guardiola adesso. Pensate allo United di Ibra, Mourinho e Pogba. Lontane dal primo posto e in crisi di identità tecnica. Concludendo intendo dire che bisogna avere pazienza prima di sparare su Allegri, sul mercato e vedere le cose in modo troppo negativo (vizio di molti tifosi)come in realtà non sono.

Grazie per l'attenzione.

Andrea  Danubi   Castiglione della Pescaia  GR