LEONI PER..AGNELLI – Il “caso” Ronaldo e la frustrazione di chi non sa cosa inventarsi. Il vero “problema” è il gioco che non c'è. Il “dettaglio” del nuovo record di Sarri: 13 vittorie e 3 pareggi nelle prime 16 gare..

11.11.2019 19:44 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LEONI PER..AGNELLI – Il “caso” Ronaldo e la frustrazione di chi non sa cosa inventarsi. Il vero “problema” è il gioco che non c'è. Il “dettaglio” del nuovo record di Sarri: 13 vittorie e 3 pareggi nelle prime 16 gare..

Partiamo da un presupposto importante: l'operazione Ronaldo non è mai andata giù a chi non nutre grande simpatia per la Juventus. Sin da subito, anzi, sin da prima che arrivasse quando lo scetticismo sfociava spesso nello sfottò “Si e magari arriva anche Messi..”. Poi quando hanno visto la foto del presidente Agnelli e CR7 insieme a brindare è scattata la fase due: “Vabbè ma in fondo adesso è un vecchietto, prossimo alla pensione, non li vale 100 milioni e neanche 30 di ingaggio all'anno. Un suicidio economico”. E invece sin da subito l'impatto in borsa è stato importante, per non parlare dell'interesse planetario mediatico scatenatosi intorno al club bianconero. Scatta allora la fase tre: “Sono già tre giornate che non segna, l'operazione Ronaldo è stata un fallimento”. CR7 chiuderà la stagione con 28 reti segnate e 10 assist. Non manca la fase quattro: “il Sexgate..è un mostro, che schifo, mandatelo in prigione, gli sponsor gli tolgano i soldi e poi comunque è più forte Messi, più un bravo ragazzo (chiedetelo al fisco..)”; ovviamente anche in questo caso, tempo al tempo e Kathryn Mayorga ritirerà le accuse. Terminata la fase quattro, dopo un timido tentativo sui debiti di Ronaldo con il fisco, archiviati in fretta perché CR7 pagò tutto quello che c'era da pagare, torna, allora, di moda la fase due potenziata da allarmanti dati economici che proietterebbero la Juventus vicina al baratro del fallimento “Alla faccia di quelli che dicevano che Ronaldo si pagava da solo”. Non da solo, ma quasi. Pochi giorni dopo gli articoli e i commenti che raccontavano di un imminente tracollo finanziario causato dall'investimento sull'attaccante portoghese, uno degli sponsor principali, Jeep, decide di raddoppiare gli investimenti sulla Juventus; Agnelli annuncia nel CdA un aumento di capitale di 300 milioni e la Coca-Cola sceglie la Juventus come partner per pianificare una crescita economica. Ah, dimenticavo, la Juventus diventa terzo club al mondo più seguito su Instagram e decimo club al mondo per maglie vendute. Indovinate quali sono quelle più richieste? Ci siamo capiti..

Ma non finisce qui. Tutto era pronto per la fase cinque dal titolo “il tramonto del campione” e invece, dopo che Ronaldo, udite udite, ha lasciato il campo dopo essere stato sostituito andando diritto negli spogliatoi visibilmente innervosito scatta la rivisitazione della fase quattro: “il caso Ronaldo..”. Peccato che il pomeriggio seguente, con un tweet CR7, saggiamente, spegne ogni polemica elogiando la vittoria della squadra materializzatasi proprio dopo la sua uscita. Insomma, non stupitevi più dei commenti e gli attacchi a Ronaldo, arrivano da quelli che non ci credevano e non vogliono accettare la grandezza mondiale di un club che ha raggiunto un appeal tale da attrarre il giocatore più forte al mondo. Se ne faranno una ragione.

Fatto questo riassunto chiarificatore, va detto che CR7 deve imparare ad accettare le sostituzioni quando possono diventare propedeutiche ad una vittoria, e questo non perché lui non sia ancora il più forte, ma perché la Juventus non è mai dipesa dai singoli, per il club bianconero l'unica dipendenza è la vittoria, arrivata, guarda caso, proprio con l'uomo che ha sostituito Ronaldo contro il Milan. Bene ha fatto Sarri a imporre anche la sua volontà a prendersi la responsabilità di sostituire per due partite consecutive il giocatore più forte al mondo, e dimostrare persino di aver avuto ragione. Ci vuole coraggio e soprattutto significa aver capito qual è l'obiettivo di questo club. Forse è proprio questo il problema del “non gioco” di Sarri. Tutti si aspettavano calcio champagne, effetti speciali, combinazioni volanti, e invece per ora sono arrivate “solo” le vittorie: tredici, e tre pareggi nelle prime sedici partite stagionali. Maurizio Sarri che ha fatto meglio anche di Capello e che ha scelto, saggiamente, per ora, di tenere a distanza l'Inter e lavorare dietro le quinte per quella che sarà la nuova Juventus. Sia chiaro, non vi aspettate il Napoli di Sarri, imparerete ad apprezzarla e amarla come la Juventus di Sarri, quella che crescerà ma che non dimentica di mettere al primo posto la vittoria.

Vincenzo Marangio – Radio Bianconera

twitter - @enzomarangio