SOTTOBOSCO - I retroscena del ricorso al Tar. Moggi: "Si potrebbe arrivare a conclusioni mai esplorate. Io non mi arrendo, a Strasburgo emergerà la verità. Higuain-Juve? Ecco come la penso..."

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
19.07.2016 00:12 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - I retroscena del ricorso al Tar. Moggi: "Si potrebbe arrivare a conclusioni mai esplorate. Io non mi arrendo, a Strasburgo emergerà la verità. Higuain-Juve? Ecco come la penso..."
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

E venne il giorno del Tar. Dopo lunghissima attesa, oggi il Tar ha esaminato il ricorso della Juventus adversus Federazione. La richiesta è nota: 444 milioni di euro per non aver la Federazione, (dopo la “relazione Palazzi“ certificante illecito sportivo da parte dell'Inter), voluto riesaminare il contenzioso. Relazione arrivata dopo che il reato ipotizzato da Palazzi per l'Inter nella  figura del suo (allora) presidente era finito in prescrizione. Inter che al pari della Juventus e di mezza serie A aveva contatti con i designatori. Inter che per bocca del suo presidente Giacinto Facchetti (come rivelò il contenuto di una intercettazione) invitava il designatore Bergamo, per una gara dell'Inter a “mettere Collina“. Il contenzioso portò  – nel 2006- alla revoca dei due scudetti, vinti dalla Juventus durante la gestione Capello. Uno di quei due scudetti fu assegnato a tavolino all'Inter (terza classifica in quella stagione) per decisione del Commissario Straordinario, Guido Rossi. Quello che i tifosi della Juventus chiamano  con ironia, “scudetto di cartone“ .

Al Tar erano presenti tutti: il legale e i consulenti della Juventus, il legale della Federazione, quello dell'Inter. Secondo quanto trapelato le motivazioni del Tar, saranno rese note entro 45 giorni. Bocche quasi cucite al termine dell'udienza. Con pensieri ancorati a posizioni note. Praticamente quelle - anni fa - del fallimentare “tavolo delle pace“ imbandito dall'allora presidente del Coni, Petrucci e dall' allora presidente Federale, Abete. Quell'Abete che investito del problema (la revisione del processo sportivo e la conseguente richiesta di trattamento equanime) dopo cento riflessioni e cento riunioni decise “di non decidere“. Per la cronaca, del collegio federale che sposò la pilatesca decisione, faceva parte anche l'attuale presidente della Federazione, Carlo Tavecchio.

Bocche cucite, dicevo. Per il legale della Federazione, la richiesta danni della Juventus è “priva di fondamento” . Per il legale dell'Inter la vicenda deve essere risolta, nel segno di una arcinota rivalità, sul campo di calcio piuttosto che in un tribunale. L'Inter, ha spiegato il legale della società milanese, si sente,  “estranea alla vicenda“. Per il legale della Juventus, se il giudice competente esaminerà nei dettagli le carte prodotte dalla società torinese, troverà materia per ritenere “adeguata e ammissibile “la richiesta della società presieduta da Andrea Agnelli.

Sull'argomento ho sentito il parere di Luciano Moggi, all'epoca dei fatti contestati direttore generale della Juventus. Moggi - come è noto – è stato radiato dalla giustizia sportiva. E in tre gradi di giudizio ritenuto colpevole (assieme all'ad della Juve, Giraudo, al vicepresidente della Federazione, Mazzini e ai due designatori, Bergamo e Pairetto)   di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Giova rammentare che dal processo penale di Napoli la Juventus è uscita indenne. Che quel tribunale non ha trovato evidenza di gare truccate. Che alcuni degli arbitri coinvolti nella vicenda sono stati assolti. Che la posizione dei rimanenti è finita (tranne uno, e non per una gara della Juventus) in prescrizione. Al pari di quella di Moggi: anche per lui, reato prescritto.  Che si ipotizza un nuovo processo a Bergamo per irregolarità nel primo. E che Moggi, avendo la sua difesa constatato svariati errori nelle motivazioni della sentenza di Cassazione, ha deciso di affidare la pratica al Tribunale dei Diritti Umani di Strasburgo. Sempre  per dovere di cronaca, il relatore  della Cassazione era uno dei giudici componenti il collegio giudicante nel processo sportivo. Che un anno dopo la retrocessione della Juventus in serie B,  uno di quei giudici disse, confermando i dubbi di un grande giornalista come Enzo Biagi: “Giudicammo sull'onda del sentire popolare“. Sempre per dovere di cronaca va rammentato che i filmati  del sorteggio arbitrale (prove dell'accusa) che i pm di Napoli sostenevano essere stato sistematicamente manipolato, sono spariti dalla Procura di Napoli, dopo che la difesa di Moggi aveva - a suo dire- trovato elementi che li comprovavano regolari. Su quella sparizione fu istruito - al tribunale di Roma - un processo. Finito - pochi mesi fa - con l'archiviazione. Quei filmati, sempre per la cronaca, non sono mai stati ritrovati. E nessuno ha potuto stabilire chi li abbia presi e fatti sparire. Infine, sempre per dovere di cronaca, va detto che la sentenza di Cassazione si apre con la leggenda metropolitana di “Moggi che chiude l'arbitro Paparesta, nello stanzino dello stadio di Reggio Calabria“ . Vicenda sempre smentita dall'interessato e  archiviata “come mai avvenuta“ dal tribunale di  Catanzaro.

Luciano Moggi, cosa  pensa di questa vicenda finita al Tar ?

“Penso che se i giudici esamineranno dettagliatamente le carte presentate troveranno materia per deliberare con giustizia. Non faccio pronostici. Ma da quello che ho letto, la materia  sulla quale formarsi un giudizio c'è"

Quarantacinque giorni per le motivazioni della sentenza:  il campionato sarà già iniziato

“Credo sia giusto che i giudici si prendano  il tempo necessario per esaminare le carte. Tenendo conto di tutto: un giudice a Milano mi ha dato ragione per la vicenda della presunta diffamazione in un programma televisivo ai danni di Giacinto Facchetti. Esaminando tutto, i giudici del Tar potrebbero arrivare a conclusioni mai finora esplorate" .

Altri giudici l'hanno condannata - benché il reato sia prescritto - in tre gradi di giudizio

“Io non mi arrendo. I miei avvocati hanno rilevato nella sentenza alcuni errori. Perfino scambi di persona, relativamente agli arbitri da una gara all'altra. Ho fatto ricorso al Tribunale dei Diritti Umani di Strasburgo. Ci vorrà tempo. Ma confido che alla fine emerga la verità".

Se la sente di fare un pronostico per questo ricorso al Tar della Juventus ?

“No. In questi anni ho imparato che  l'interpretazione della giustizia non sempre è univoca e uniforme” .

Domanda di mercato: Higuain finisce alla Juve ?

“Non credo. Magari sbaglio, magari la Juventus ha le risorse per andare a coprire i 94 milioni della clausola. E allora De Laurentis non potrà evitare che Higuain se ne vada. Ma dovesse trattare con la Juventus, credo a Napoli, con i tifosi del Napoli si troverebbe probabilmente in difficoltà“ .

Altro, Luciano Moggi - durante la nostra telefonata - non ha voluto dire. Ma ripensando al suo modus operandi, quando era il “re“ del calciomercato, credo che trovandosi al posto di Marotta,  con una disponibilità economica rilevante, la clausola (saldabile in due rate e in due stagioni)  per Higuain la salderebbe l'ultimo giorno di mercato. Per rafforzare la Juventus. E per impedire a una concorrente di utilizzare la liquidità per operazioni rilevanti . Solo una  mia suggestione. Ovviamente.