LA LANTERNA VERDE - Yildiz, quando il talento non ha età… ma occhio ad esaltarlo troppo

28.12.2023 00:06 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - Yildiz, quando il talento non ha età… ma occhio ad esaltarlo troppo

Pure la Juventus l’ha celebrato… “Qua non ci credevamo ancora. Qua ci siamo alzati in piedi. Qua abbiamo iniziato a urlare. Qua siamo impazziti…”. Queste le esatte parole usate per sottolineare la straordinaria bellezza del suo gol al Frosinone (accompagnato dagli scatti della meravigliosa azione). Che fosse diverso dagli altri lo sapevano in tanti. Già dal suo arrivo a Torino, nell’estate del 2022, c’era chi era convinto che sarebbe diventato un fenomeno. Classe 2005, il gioiello turco ha tutto per sfondare: classe, fisico e quel pizzico di arroganza sportiva che, a certi livelli, è vitale per non appiattirsi. Allegri lo sta accompagnando, passo dopo passo, vero un futuro roseo. Yildiz, dal canto suo, si sta facendo trovare pronto. Alla prima da titolare con la casacca bianconera, ha lasciato il segno come fanno i grandi campioni: gol da fantascienza che, appunto, ha fatto impazzire tutti…
Il talento non ha età, mai avuto dubbi in proposito. Solo in Italia si tende a non rischiare i giovani di talento perché “… se no si bruciano”. Un mal costume italiano che, spesso, ci ha privato di stelline di primaria grandezza, diventate poi tanto luccicanti da abbagliare.
Tuttavia, in questo modo di fare italiano, c’è anche della saggezza.

Nel Bel Paese si tende, quando un giovane fa qualcosa di eccezionale, a esaltarlo a tal punto da renderlo una divinità. Basta un gol per passare da sconosciuti a fenomeni. Il problema è che, con ancor più rapidità, siamo bravi a dimenticarci di quel presunto fenomeno, etichettandolo con giudizi del tipo: “… non è ancora pronto per certi livelli” o, peggio, “… si è montato la testa e si è perso”. 
E’ accaduto tante volte, a tantissimi giovani. Grabbi, Mastour, Ban… potrei citarne a dozzine… Un momento di gloria e poi l’anonimato (o quasi). Avere i riflettori puntati addosso, quando si è ragazzini, è uno tsunami di dimensioni gigantesche che ti investe senza preavviso. Tutti ti cercano, tutti ti vogliono e, soprattutto, tutti pretendono che tu faccia sempre qualcosa di eccezionalequando scendi in campo. E, purtroppo, di gente come Maradona o, se vogliamo parlare di tempi recenti, Messi non ne nascono moltissimi, anzi nessuno…
Yildiz ha qualcosa di speciale ma è anche un 18enne che si sta affacciando solo ora al calcio che conta. Il fatto di avere alle spalle una società come la Juventus è un vantaggio enorme, così come l’essere alle dipendenze di Allegri (uno che ci sa fare con i giovani, checché ne dicano i non allegriani). Tuttavia, tocca solamente a lui imparare a gestire il talento e l’improvvisa popolarità. Restare sereno, sapere che segnare gol come quello rifilato al Frosinone non è la normalità e, in particolare, ricordarsi che l’umiltà, se si vuole essere dei campionissimi, è una dote importantissima, più dell’arroganza sportiva (comunque amabile).
Vedremo il suo cammino ma, per piacere, niente pressioni esagerate… L’accostamento a Del Piero è il modo migliore per rovinarlo. E, per essere onesti, ne deve fare di strada il buon Yildiz per meritarsi quel paragone… e credo che il giovane turco lo sappia perfettamente (sono gli altri a non saperlo)…