IL SANTO DELLA DOMENICA - A Milano hanno perso tutti, credibilità sempre più a rischio!

07.01.2024 00:01 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  A Milano hanno perso tutti, credibilità sempre più a rischio!

La squadra è la stessa, il Verona, gli episodi clamorosi ma giudicati in maniera diversa: Kean sfiora appena Faraoni a centrocampo, e l’azione che porta al gol viene annullata, Bastoni abbatte in piena area di rigore il suo avversario, sotto gli occhi dell’arbitro, il solito Fabbri, ma tutto resta incredibilmente impunito, e la rete convalidata. Potremmo fermarci qua, senza aggiungere, per esempio, la vergognosa reazione di Di Marco pronto ad irridere l’avversario dopo aver sbagliato il rigore che poteva dare il pareggio. Perché sinceramente parlare di calcio giocato viene difficile. Errore dell’arbitro? Va bene lo possiamo anche accettare, ma quanto combinato dal solito “varista” disattento quando si tratta della squadra di Milano colorata di neroazzurro, non può passare inosservato e sotto silenzio. Non più.  E sapete perché? Perché si tratta del secondo episodio consecutivo, dopo lo scandalo del gol di Genova, perché sono situazioni reiterate, perché cosi diventa difficile continuare a credere che siano sempre e solo “errori umani”.

E non ci interessano le fallaci spiegazioni che verranno fornite con gli audio ( vi diamo un consiglio, abolite quella trasmissione) qui deve intervenire pesantemente il capo degli arbitri, il sig Rocchi e spiegare, assumersi le proprie responsabilità, sospendere a tempo indeterminato chi sta minando la credibilità di un’intera categoria. Mi rivolgo a lei, Gianluca Rocchi, perché mi aiuti, da queste colonne e dai microfoni di Radio Bianconera, nello spiegare qualcosa che non riesco a far comprendere ai milioni di appassionati che si sentono presi in giro. E qui mi preme toccare un altro tasto. Questa dovrebbe essere una richiesta comune, non soltanto dei tifosi della Juventus. Quello che sta accadendo è sotto gli occhi di tutti, ma non scandalizza, non crea interrogazioni parlamentari, non accende il clamore dei media e di alcuni giornali, perché il beneficio non è a favore della Juventus, bensi di una squadra che gode di una benevolenza mai vista, alla quale tutto è concesso, verso la quale tutti sono ben disposti. Si può dire che continuando di questo passo la credibilità, già ai minimi termini, della categoria arbitrale e di chi guida questo meraviglioso sport, rischia di andare sotto zero?

Lo stesso Gravina se ne rende conto o è ancora impegnato nello studio delle nuove riforme? E la Lega pensa di valorizzare i diritti televisivi, finiti ormai quasi nel dimenticatoio, con queste situazioni? Un bell’esame da parte di tutti sarebbe oggi quantomai necessario, e lo ripetiamo con forza, qui non si tratta della Juventus, qui si tratta di salvaguardare la credibilità del gioco più bello del mondo. Rocchi ha il dovere di parlare, di spiegare la difformità delle valutazioni su episodi simili, oppure il Var serve solo a annullare gol per mezzo tacchetto? Amarezza, tanta amarezza perché quando si dedica un editoriale solo ed esclusivamente ad errori arbitrali senza parlare di calcio giocato abbiamo perso tutti. E non ha vinto nessuno, neppure la squadra di Milano con la maglia neroazzurra.