Il Corner - La Juventus ora ha un Morata nel motore in più, mentre a Roma si levano i primi mugugni. Le vere colpe della crisi Milan che ha gli stessi punti dell'Inter...

20.01.2015 00:10 di  Nicola Negro  Twitter:    vedi letture
Il Corner - La Juventus ora ha un Morata nel motore in più, mentre a Roma si levano i primi mugugni. Le vere colpe della crisi Milan che ha gli stessi punti dell'Inter...
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Il day after del girone d’andata della serie A è dolcissimo per gli amanti della Vecchia Signora del calcio italiano. Juventus Campione d’Inverno a +5 sulla Roma e la sensazione che la propria squadra incominci ora a correre, mentre i rivali continuano a perdere colpi. I numeri parlano chiaro e bastano ed avanzano per asciugare i laghetti dei piagnistei altrui. 

Mai nessun allenatore in sella alla Juventus ha fatto meglio di Max Allegri nel girone d’andata alla prima stagione: 46 punti, miglior attacco e miglior difesa (42 reti fatte e 9 subite). C’è anche dell’altro però. Perché la Juventus, che ha umiliato ancora il malcapitato Verona, ha finalmente lasciato intravedere quella che potrebbe rappresentare la sua marcia in più per il prosieguo della stagione. Non mi riferisco tanto alla continua crescita di Paul Pogba, quanto al vedere schierato dal primo minuto Alvaro Morata che se l’è giocata davvero bene. Fin troppo altruista in fase offensiva e generoso nei ripiegamenti difensivi, Morata ha dimostrato una crescita anche tattica che lascia presagire come, a cavallo della doppia sfida contro il Verona, siano probabilmente cambiate le gerarchie dell’attacco bianconero. Schierando il ventiduenne spagnolo la squadra lascia intravedere una potenziale crescita che può diventare realtà solo insistendo a dar fiducia a questo ragazzo, che ha mezzi tecnici e una rapidità nei movimenti fuori dal comune.

La Roma rallenta ancora a Palermo raccogliendo il quarto pareggio nelle ultime sei partite.  A tradirla è stato ancora un primo tempo regalato agli avversari. Per inciso, la Roma non è la stessa senza gli strappi di Gervinho e il senso tattico di Seydou Keita, impegnati in Coppa d’Africa, figuriamoci se a questo si sommano anche le assenze Radja Nainggolan, Daniele De Rossi, Kostas Manolas e pure di Totti indebolito dai mali di stagione, come è capitato a Palermo. Le difficoltà sono comprensibili, un po’ meno lo sono i primi mugugni di quella parte di tifoseria delusa dall'ennesimo mezzo passo falso, nonché di quella stampa che incomincia a puntare il dito su quei giocatori (Juan Iturbe per esempio) che rischiano di far da capro espiatorio se la squadra non dovesse tornare a correre in fretta. Fatto sta che questa Roma ha 3 punti i meno della passata stagione, segnando 32 gol e subendone 14, ovvero 7 gol fatti in meno e 4 gol subiti in più.

L’andamento è ancora più lento nelle posizioni di rincalzo. Il Napoli la scorsa stagione, di questi tempi, aveva ben 42 punti, oggi le basta dire 33 per tornare a occupare il terzo posto. Gonzalo Higuian e compagni hanno espugnato l’Olimpico laziale dimostrando di essere in crescita e di poter aspirare a un girone di ritorno migliore rispetto a quello disputato all’andata, contraddistinto da troppi passaggi a vuoto. Smaltita la delusione Champions, il Napoli è ora la terza forza del campionato, affiancata dalla Sampdoria, vera sorpresa positiva di questa prima parte di stagione. Mi lascia dubbioso la bontà di acquisti quali, un giocatore attualmente infortunato e spesso dato con problemi di sovrappeso (Luis Muriel) e di una figurina d'annata (Samuel Eto’o). Vedremo. Per l’ultimo posto Champions c’è sempre in corsa la Lazio che contro il Napoli ha pagato un prevedibile pedaggio considerando le ben 10 assenze (di cui 5 titolari quali Marchetti, De Vrij, Mauri, Lulic, Anderson) con cui ha dovuto fare i conti. Ma la squadra di Stefano Pioli c’è e lo dimostrerà sin da sabato prossimo ospitando il Milan.

A Milanello tira aria pesante dopo la nuova sconfitta casalinga patita contro l’Atalanta. Da quando Silvio Berlusconi ha dichiarato come obiettivo il 3° posto nonché la vittoria della Coppa Italia, forte di una rosa che lui non scambierebbe mai con quella della Juventus (…), il Milan ha perso due volte in casa, contro Sassuolo e i bergamaschi, e raccolto un punticino a Torino contro i granata giocando in modo vergognoso. E’ apprezzabile il mea culpa di Filippo Inzaghi, non tanto per gli ultimi risultati, ma perché troppo yes man nei confronti di dirigenza e proprietà che nelle ultime tre stagioni hanno fatto non pochi sbagli. D’accordo risanare, ma gli acquisti su cui il Milan ha maggiormente investito sono stati quelli di Mario Balotelli, Alessandro Matri e Giampaolo Pazzini, rivelatisi, per un motivo o per un altro, dei flop quando non dei boomerang. A puntellare difesa e centrocampo sono arrivati solo parametri zero o scarti altrui, rivelatisi inadeguati alla bisogna. Fa comodo oggi mettere Inzaghi sulla graticola, ma non punterei certo il dito contro di lui, semmai contro chi lo ha messo in queste condizioni.

A proposito di fumo negli occhi. Milan e Inter hanno gli stessi punti. Assomiglia un po’ più a un’illusione la speranza dell’Inter vista arrancare per poter uscire imbattuta da Empoli. Roberto Mancini ha detto che non è la sua Inter, ma la verità è che il 4-2-3-1 messo in campo, con Fredy Guarin ed Hernanes fuori ruolo, faceva acqua da tutte le parti, lasciandosi aggredire dal pressing alto della squadra di Maurizio Sarri che, al più titolato collega, ha finito per dare una lezione di calcio. Esordio dal primo minuto impalpabile per Lukas Podolsky e innesto nel finale per l’appesantito Xherdan Shaqiri. Come non averli! Sembra ci voglia un mese per poter avere i due acquisti in piena forma. Con comodo, ci mancherebbe! Per il terzo posto ci spera anche la Fiorentina che con il Chievo ha colto la vittoria in extremis, grazie a Babacar, mentre Mario Gomez, protagonista dell’ennesima prestazione incolore. ormai è un caso. Scoppiettante 3-3 per Genoa-Sassuolo, con gli ospiti ancora raggiunti in pieno recupero, il Grifone, invece, non vince da 6 partite (1-0 con il Milan del 7 dicembre). In coda Parma e Cesena perdono ancora e con 9 punti all’attivo e altrettanti dalla zona salvezza, forse converrebbe già iniziare a programmare la prossima stagione i serie B. Nei minuti di recupero sono cambiate le distanze fra il Cagliari e la zona salvezza, con i sardi che hanno strappato un pari a Udine e il Chievo sconfitto dai viola. Da quattro a due punti di distacco in un batter di ciglio.