Cuadrado non fa "quadrare il cerchio". Questa Juve non è da 4-3-3

24.08.2015 15:10 di  Gianmaria Di Candia  Twitter:    vedi letture
Cuadrado non fa "quadrare il cerchio". Questa Juve non è da 4-3-3
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© foto di Federico De Luca

I giocatori di grande ed inopinabile  qualità, non si discutono. Mai. Ed è esattamente quello che non si vuole fare in questa analisi. Ciò che si può e si deve fare però, è analizzare se questa tipologia di giocatore sia adattabile al tipo di gioco della squadra a cui appartiene.

E’ il caso di Juan Guillermo Cuadrado ormai prossimo a vestire la casacca bianconera. Colombiano, classe ’88 dotato di tecnica, corsa e fantasia impressionanti. Riguardo la sua collocazione tattica, nella Fiorentina di Montella, così come nel Lecce, ha sempre giocato da esterno d’attacco o all’occorrenza di centrocampo in un 4-4-2 o 3-5-2. All’occorrenza, come detto. Già, perché tra le mille doti di Cuadrado non si può di certo inserire quella del difendere. E tutti sappiamo che in un centrocampo a 5 (che poi è quello che spesso utilizza Allegri) i due esterni nella fase di non possesso diventano veri e propri difensori. Lo vedreste bene Cuadrado terzino destro affrontare il Cristiano Ronaldo di turno in una eventuale semifinale di Champions? Allo stesso modo sarebbe adattato e sacrificato, oltre che poco efficiente,  nel ruolo di trequartista. In questo modo, infatti, gli si impedirebbe di esplodere con la sua velocità e col suo passo da centometrista e di seminare il panico nelle difese avversarie.

Di certo il vestito più adatto al colombiano è dunque, come detto, quello dell’esterno d’attacco nel 4-3-3. Ma la Juventus è pronta a questo cambiamento di modulo? E soprattutto ha gli uomini adatti per farlo? La risposta è no. E adesso ve ne spiego i motivi:

Innanzitutto il momento è assolutamente sbagliato. I bianconeri, infatti, hanno già subito perdite molto importanti a livello tecnico e di leadership e, stravolgere anche il modulo, significherebbe radere al suolo il grattacielo costruito da Allegri lo scorso anno. In secondo luogo, com’è noto, una delle figure principali del 4-3-3 è quella del regista basso nel terzetto di centrocampo. E dopo 4 anni con in squadra uno tra i tre migliori registi di centrocampo nella storia del calcio, (Andrea Pirlo per gli smemorati) vi pare questo il momento di puntare sul regista? Inoltre nella attuale rosa a disposizione di Mister Allegri, nessuno è sarebbe in grado di farlo fornendo prestazioni eccellenti. Si dovrebbe intervenire ulteriormente sul mercato con scarsi risultati.

Ammesso che la dirigenza (sul mercato) o Allegri (sul campo) riescano a risolvere il nodo legato al regista, importante ostacolo lo si incontrerebbe sull’altro esterno d’attacco. Anche in questo ruolo, infatti, non esiste nessun giocatore in grado di ricoprire, se non adattandosi alla meglio, il ruolo di esterno d’attacco. Forse, ma nemmeno poi tanto, Coman. Ma alzi la mano che affiderebbe il posto da titolare ad un ventenne di belle speranze in una stagione così critica e delicata come questa appena cominciata. Secondo punto, ma non meno importante, così facendo si vanificherebbero gli sforzi economici fatti per portare a Torino Paulo Dybala. L’argentino non è un esterno. Vede la porta come pochi, ha un impressionante dribbling nello stretto e la sua agilità risalta più negli spazi stretti che nelle praterie aperte sull’esterno del campo. Stesso discorso per Alvaro Morata. Sacrificare questi due talenti sull’esterno, allontanandoli dalla porta sarebbe da un reato da codice penale.

Spiegato questo, non si discute che prendere Cuadrado in prestito con diritto di riscatto sia un’occasione economica da non sprecare ma il senso tattico del suo acquisto è difficilmente "inquadrabile".