Come direbbe Vasco Rossi: "Giocala...."

Ennesima prestazione enigmatica dei bianconeri in Europa.
23.10.2014 16:00 di  Enrico Danna   vedi letture
Come direbbe Vasco Rossi: "Giocala...."
TuttoJuve.com
© foto di Giulia Borletto/TuttoMercatoWeb.com

Una nota canzone di Vasco Rossi, così recitava “Ci fosse anche solo una probabilità giocala...giocala...giocala giocala...giocala...giocala”:  quello che la Juve non ha fatto ieri sera. Non ci sono alibi né giustificazioni: quando perdi contro una squadra mediocre come quella greca, significa che la colpa è di tutti, dal Presidente al magazziniere. Tutti hanno commesso errori, ma la carenza più grave è stata la mancanza di attributi per buona parte della gara. Basta con le stesse e reiterate dichiarazioni post partita: si deve entrare in campo con la voglia di mordere l'avversario sin dal primo secondo di gioco. Bisogna avere voglia di correre, sudare, faticare: a questo punto della stagione non ci sono alibi nemmeno sulla condizioni fisica generale. Non è questione di sfortuna, del portiere che fa i miracoli, etc, etc: è questione di mentalità. Non puoi lasciare sempre un tempo agli avversari e svegliarti a venti minuti dalla fine: bisogna giocarsela da subito. Il 4 novembre si deve aggredire l'avversario sin dal primo istante di gioco. Puoi vincere o perdere ma devi uscire dal campo avendo dato tutto. E questo, ieri sera, come in altre serate europee, non è successo. Inutile stare a stilare una classifica dei migliori o dei peggiori: si è salvato poco o nulla della prestazione di Atene. La nota positiva viene sicuramente da Alvaro Morata che, impiegato per la prima volta da titolare, si è mosso bene, ha dato vivacità all'attacco ed ha sfiorato il gol in più di una occasione.

Questa squadra, in Europa, risente della mancanza cronica di calciatori in grado di puntare e saltare l'uomo in velocità; questa squadra gioca in modo troppo compassato, lento e prevedibile anche nelle ripartenze. Osservate bene: nel momento in cui riusciamo ad intercettare un pallone nella nostra tre quarti e potremmo partire in velocità in quanto l'avversario è scoperto, non siamo mai in grado di velocizzare l'azione; al contrario, ci perdiamo in passaggi/passaggini inutili o ci intestardiamo in tentativi individuali poiché l'azione si sviluppa con un calciatore solo. Quando passi più di un'ora a capire e trovare un minimo di contromisure al fatto che gli avversari lascino il solo Chiellini libero di impostare il gioco, significa che qualcosa non va anche a livello di preparazione e interpretazione in corso del match. Si è visto benissimo che la retroguardia greca andava in difficoltà sulle palle alte e quando veniva pressata. Certo che se non fai un pressing collettivo, ma lasci che sia un singolo giocatore a correre dietro agli avversari, non vai da nessuna parte. Se hai un'arma potenzialmente letale come le palle inattive (calci d'angolo, calci di punizione) che mettono costantemente in apprensione la difesa ellenica e sprechi le opportunità facendo traversoni ad altezza caviglia o battendo calci d'angolo senza alcuna logica, allora significa che o non ci sei, o che vuoi farti del male da solo. Certo, nulla è perduto, ma basta con le tabelle e i discorsi triti e ritriti del tipo: “E' sufficiente vincere coi greci e gli svedesi, etc...”. Abbiamo visto come, quasi sempre, queste tabelle siano state poi smentite dal campo. #Mobasta parlare: è tempo dei fatti, a cominciare dal 4 novembre. Ma servirà un'altra Juve. Altrimenti, invece di puntare ad essere tra le prime otto squadre d'Europa, saremo solo una delle prime otto squadre ad uscire dall'Europa.