Champions League, un anno dopo. Scocca l'ora di Max

15.09.2015 12:30 di  Gianmaria Di Candia  Twitter:    vedi letture
Champions League, un anno dopo. Scocca  l'ora di Max
TuttoJuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

4 novembre 2014. La Juventus capolista del campionato italiano affronta, nella prima di ritorno dei gironi di Champions League, l'Olympiacos. A differenza di quanto mostrato in Serie A, i bianconeri "formato europeo" mostrano diverse difficoltà nell'imporre il loro gioco e soprattutto nel portare a casa dei punti. La classifica del girone infatti parla chiaro: Terzo posto, con una sola vittoria ottenuta contro il Malmoe e due sconfitte per 1-0 subite da Atletico Madrid e lo stesso Olympiacos. I principali problemi del team di Allegri si fanno risalire al modulo, quel 3-5-2 di contiana memoria che mai aveva entusiasmato a livello europeo. Eccoci dunque arrivati al giorno di Juventus-Olympiacos, crocevia del cammino europeo dei bianconeri, obbligati a vincere per mantenere vive le speranze di qualificazione. Allegri, con grande personalità, decide, nella partita cruciale della stagione, di operare uno storico e coraggioso cambiamento di modulo passando, da quel 3-5-2 per 3 anni sinonimo di successi, al 4-3-1-2. La Juventus, vincerà quella partita per 3-2 e, dopo qualche settimana di assestamento, disputerà una delle stagioni più vincenti della sua storia. Gran parte del merito sarà attribuita alla personalità, al carattere e all'intelligenza di Massimiliano Allegri.

15 settembre 2015. A differenza di un anno fa, la partenza in campionato non è stata delle migliori: 1 punto in 3 gare. Ci sono però diversi elementi che accomunano questi due momenti. Innanzitutto, l'analogia più banale (ma forse anche la più importante) è quella dell'appuntamento europeo. Il palcoscenico della Champions League, offre infatti motivazioni che pochi altri avvenimenti sportivi riescono a fornire. Inoltre, questa Juventus sta attraversando un periodo particolarmente complicato, esattamente come nei gironi di Champions di un anno fa. A questo si aggiunge poi che oggi, come allora, la squadra sembra avere un indispensabile bisogno di una dimostrazione di personalità da parte della propria guida: Max Allegri. Magari cominciando col buttare nella mischia Lemina, giocatore provvisto di doti tecniche e caratteriali indiscutibili o stupendo tutti con ennesimi accorgimenti tattici da grande allenatore. 

Mai, in questi ultimi 4 anni, i bianconeri si erano ritrovati in una situazione così intricata. Massimiliano Allegri è ritornato nell'occhio del ciclone delle critiche ( a mio parere ingiuste) da parte dei tifosi: "Questo è il primo vero anno di Allegri e si vedono i risultati" , "Lo scorso anno ha ottenuto quelle vittorie perché ha proseguito la scia di Conte", "Senza Tevez, Pirlo e Vidal, Allegri non è in grado di vincere nulla"... A tutto questo il tecnico livornese ci è più che abituato, ha spalle forti e la stessa tempra del marinaio che ha attraversato notti di terribili burrasche. 

Le acque dell'Etihad Stadium non sono tra le più facili da attraversare, le previsioni annunciano una notte burrascosa. L'equipaggio è lì, pronto, esperto, carico e preparato, ad attendere, con lo sguardo rivolto verso ponte di comando, che quel "marinaio" li conduca alla vittoria.