DA ZERO A DIECI - ZERO PER TUTTI, IL DIECI RIMANE UN SOGNO SVANITO

22.03.2021 17:00 di  Massimo Pavan  Twitter:    vedi letture
DA ZERO A DIECI - ZERO PER TUTTI, IL DIECI RIMANE UN SOGNO SVANITO
TuttoJuve.com
© foto di Nicolo' Campo

Una sconfitta che mette fine alle ambizioni, al sogno di lottare fino alle fine per lo scudetto, ma anche alla fiducia per Andrea Pirlo, che ha esaurito tutto il credito possibile ed ora sarà valutato in modo molto oggettivo, da qui alla fine senza sconti.

ZERO - per tutti, per la società che non di fa sentire, per Pirlo che non carica la squadra, per i giocatori che poi scendono in campo, forse anche per i tifosi che in passato non apprezzato fino in fondo quanto avuto.

UNO - come il rigore negato alla Juventus, non commentiamo l'operato di Abisso, lo riteniamo semplicemente inadeguato, lui e chi ha deciso per lui di non andare al var.

DUE - alla reazione della Juventus dopo il gol subito, c'era il tempo, non c'è stato nulla.

TRE- a Pirlo, formazione approssimata, giocatori fuori posizione, nessuna reazione, nessun carattere, nulla. 

QUATTRO - ad Arthur, siamo generosi, non infieriamo, ma fare il passaggio centrale è da scuola calcio, lo aveva fatto anche Alex Sandro lo scorso anno contro il Milan, c'è da aver paura.

CINQUE - all'attacco, non segna nemmeno un gol, tutte le conclusioni non vanno a segna, si crea una situazione offensiva imbarazzante dove Montipò si dimostra impenetrabile.

SEI - a Chiesa. Uno dei pochi a lottare fino alla fine, si guadagna anche il rigore netto che finisce nell'Abisso.

SETTE - a Inzaghi. Prepara una gara gagliarda e mette alle corde la Juventus con un atteggiamento corretto.

OTTO - alla difesa del Benevento. Concedo poco, o meglio, concede ma alla fine la Juve sbaglia e ne approfitta, se i bianconeri giocano male il merito è della grande attenzione della formazione giallorossa.

NOVE - a Montipò, almeno quattro parate decisive, salva anche su un intervento della propria difesa, il migliore dei suoi.

DIECI - come il decimo scudetto svanito, un numero che era incredibile, un sogno, rimarrà tale. Le colpe? Aver creduto, forse, che bastasse Ronaldo per vincere, quando ci vuole tutto il contorno che oggi manca.