Tacchinardi: "La Juventus è tornata e venderà la pelle cara a tutti, non vedo squadre nettamente più forti. Venerdì gara tesa e difficile"

02.12.2015 07:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Tacchinardi: "La Juventus è tornata e venderà la pelle cara a tutti, non vedo squadre nettamente più forti. Venerdì gara tesa e difficile"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L'ex centrocampista della Juventus Alessio Tacchinardi ha parlato In esclusiva per Lalaziosiamonoi.it:

Che partita si aspetta venerdì?

“Sarà una partita molto tesa, molto difficile per entrambe le squadre anche se arrivano in modo molto diverso. La Juve arriva ‘carica a pallettoni’ mentre la Lazio con delle insicurezze e un ambiente non proprio ottimale. Per i capitolini può rappresentare la gara della svolta, visto che hanno bisogno di tornare ad essere la squadra importante che sono. Però, potrebbe anche essere la gara della caduta definitiva, visto che, dopo una grande crescita, non si sa bene i motivi, la squadra di Pioli ha avuto questo calo clamoroso di gioco e concentrazione. Sarà una partita delicata per loro. La Juventus, invece, la vedo pronta e carica, potrebbe sfruttare questo momento”.

Giusto confermare Pioli nonostante gli ultimi risultati?

“Io penso che Pioli sia un allenatore importante e che abbia lavorato molto bene. Io lo confermerei ma questo lo posso dire in base a quello che vedo, al suo calcio e al suo modo di lavorare. Ha sempre fatto vedere un grande calcio. Detto questo, però, bisogna calcolare le dinamiche dello spogliatoio, vedere se è ancora credibile agli occhi dei giocatori e se non ci sono state situazioni delicate. Questo non posso saperlo. È un grande allenatore ma come tutti gli allenatori potrebbe aver perso credibilità e alchimia con il gruppo e allora diventa giusto cambiare. Sarà una partita molto delicata per lui e per la Lazio. Personalmente, non gli voglio assegnargli grandi colpe nonostante il periodo buio”.

La Juventus è tornata a volare. Qual è il segreto di questa rinascita?

“Il segreto della rinascita della Juventus è la crescita di determinati giocatori e il fatto che Allegri è riuscito a capire e ad incastrare i calciatori tra di loro. Quando cambi ci vuole tempo ma lui ha ritrovato la fame di vincere. Le vittorie poi hanno portato sicurezze e autostima nel gruppo. Oggi la Juventus ha ritrovato delle certezze, non subisce molto e anche se non crea moltissimo, quello che crea lo finalizza”.

Dove possono arrivare le due compagini?

“La Juventus è tornata e venderà la pelle cara a tutti. Può tornare ancora più su. Non vedo una squadra nettamente più forte dei bianconeri. Ci sono più compagini che possono lottare per lo Scudetto e ora c’è da calcolare anche la Juve. La Lazio è una delle squadre più indecifrabili di questo campionato. Ha dei giocatori forti ma non fortissimi e un ambiente che ha bisogno di grande entusiasmo cosa che ora non c’è. Il giocatore che gioca a Roma è influenzato dall’ambiente. Non posso dire, oggi, dove può arrivare perché può decollare da un momento all’altro o cadere in discesa libera. Ricordo che qualche settimana fa, la Lazio era alta in classifica mentre ora si è capovolta tutto. Roma è una piazza delicata come lo è, per esempio, Napoli. In passato da Pioli sono state fatte delle dichiarazioni importanti, che sono servite per dare autostima alla squadra ma, in questo momento, stanno facendo l’effetto contrario, un effetto boomerang pesantissimo. Oggi il segreto è dare meno aspettative possibile ai tifosi perché la gente influenza molto le prestazioni della squadra. Può vincere con la Juve e decollare o sprofondare in maniera clamorosa. Ha le qualità tecniche per arrivare in Europa League ma non se a livello morale ha le qualità per poter superare questo momento. Non so se i giocatori hanno gli attributi adatti per voltare pagina”.

Infine, un tuffo nel passato. Ci racconti quel Perugia-Lazio del 2000….

“Io ero in campo e non è stata sicuramente una bella giornata (ride, ndr). Quell’anno entrambe le squadre meritavano lo Scudetto. La Lazio fece una rincorsa strepitosa. Eppure, quella partita non si doveva giocare, perdere il campionato in un modo del genere ha fatto male. La Lazio, però, due anni dopo ci ha restituito il favore con quel 4-2 nei confronti dell’Inter”.