Sassuolo - Juve: cosa dicono numeri e statistiche della gara

Partendo dalle statistiche della gara di Reggio Emilia pubblicate sul sito della Juventus F.C., cerchiamo di analizzare cosa si può e si deve cercare di migliorare per il futuro.
19.10.2014 20:30 di  Enrico Danna   vedi letture
Sassuolo - Juve: cosa dicono numeri e statistiche della gara
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Partendo dai numeri della gara di ieri sera, pubblicati sul sito ufficiale della Juventus F.C., proviamo ad analizzare, nel dettaglio, cosa è andato storto, in cosa si può e si deve migliorare e cosa invece si deve salvare della prestazione di Reggio Emilia. Innanzitutto, occorre maggiore cinismo e concretezza sia dentro che fuori l'area di rigore. Se su un totale di 19 conclusioni verso la rete avversaria, solo 7 hanno centrato la porta (ovvero meno della metà), significa che c'è un difetto di precisione e di mira. Inoltre, solo 6 sono state le conclusioni da fuori area: eppure, di giocatori in grado di colpire dalla media distanza ve ne sono diversi, tra le fila della Vecchia Signora. Il Sassuolo ha tirato in tutto 7 volte verso la porta di Buffon (2 nello specchio della porta), con una percentuale di precisione al tiro praticamente identica rispetto a quella bianconera (40% Sassuolo contro il 41,2% della Juve). Un altro dato che balza all'occhio è la percentuale di possesso palla durante la gara: 65,4% contro 34,6% a favore della Vecchia Signora. Si evidenzia quindi un dominio assoluto da parte degli uomini di Allegri, che però, non hanno saputo dare “verve” e brio al gioco espresso. Da notare anche che, per ben 7 volte i giocatori juventini sono stati messi in off side dalla difesa di Di Francesco: anche questo aspetto merita di essere rivisto e perfezionato durante le sessioni tattiche e di allenamento sul campo che vengono svolte durante la settimana. Se analizziamo il numero dei passaggi effettuati dai giocatori delle due squadre, non c'è storia: 504 quelli portati a termine dalla Vecchia Signora contro i 278 del Sassuolo; si tratta, però, per la maggior parte, di passaggi a corto raggio, quelli portati a termine dai torinesi. E che dire dei cross tentati? Ben 27 tentativi durante tutta la gara, anche se, paradossalmente, la maggior parte di essi, si è verificata dopo l'uscita dell'unica torre, ovvero Fernando Llorente. Ebbene, di questi 27 cross, solo il 25% è andata a buon fine, percentuale inferiore a quella dei neroverdi che, a fronte di 7 tentativi, ne hanno portati a termine con successo quasi il 27%. Anche in questo caso, si può notare come, il gioco sulle fasce, sia decisamente migliorabile e, soprattutto, si debba cercare di attuarlo quando in campo ci sono Llorente o Morata. (i traversoni per Tevez, Giovinco o Coman sono alquanto improbabili).

Un altro elemento che fa riflettere sta nel numero dei contrasti tentati: 25 da parte del Sassuolo e solo 12 da parte dei bianconeri. Questo dato testimonia il fatto che, probabilmente, almeno a livello inconscio, la gara è stata sottovalutata o presa troppo alla leggera. Il nervosismo e la confusione che regnavano nella seconda parte di gara, potrebbero essere giustificati dall'essersi resi conto che la partita non stava andando come preventivato (almeno a livello mentale). Altra osservazione che si può fare, è quella relativa alle modalità di gioco con cui la squadra affronta gli avversari: la Juve, sul campo, avanza come un carro armato, cercando di schiacciare il “nemico” verso la propria area di rigore. Di solito, almeno in Italia, la tattica ha avuto successo (negli ultimi anni) perché, in un modo o nell'altro, il gol è sempre arrivato. Occorrerebbe però, specie in taluni incontri e specie in Europa, riuscire a velocizzare il gioco e a renderlo un po' più imprevedibile, onde evitare di trovarsi a sbattere contro mura imperforabili ed essere respinti al mittente. Infine, anche ieri sera, abbiamo avuto dimostrazione di come, al momento, il reparto avanzato sia Tevez-dipendente. Se l'argentino non segna o non è in giornata, sono dolori. Llorente lavora parecchio per la squadra, suda e sgomita (non riceve un cross manco per sbaglio), gioca di sponda, ma, essendo un attaccante, se non segna, comincia ad essere un problema. Morata ha fatto intravedere buoni numeri, ma è presto per dare giudizi. Coman e Giovinco possono portare scompiglio nelle difese avversarie, ma sotto rete, non paiono certo essere cecchini implacabili (anche se hanno avuto a disposizione scarso minutaggio, sino ad ora). In tutto questo, ovviamente, ci sono comunque anche le note positive, come i 19 punti conquistati sui 21 a disposizione e il fatto che la squadra, crea sempre tanto, durante ogni gara (almeno in campionato). Tutto è perfezionabile e migliorabile e, paradossalmente, la gara di ieri sera può rivelarsi molto più utile di una vittoria, perché può portare nuova “cattiveria agonistica e fame di vittorie”. Nel calcio, come nella vita, nulla è scontato.