Roberto Re (Mental Coach): "Il Milan deve crederci in Coppa Italia. Con la Juve ha giocato alla pari in campionato"

Parla il mental coach.
04.05.2016 21:15 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Roberto Re (Mental Coach): "Il Milan deve crederci in Coppa Italia. Con la Juve ha giocato alla pari in campionato"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Intervistato da Affaritaliani.it, il mental coach Roberto Re ha parlato della situazione del Milan. Con la finale di Coppa Italia contro la Juventus nel mirino: "Brocchi? E’ difficile analizzare i suoi errori, perché non so quanti altri allenatori sarebbero in grado di combinare qualcosa di buono in quella situazione. La squadra è lasciata libera di fare quello che vuole: i giocatori vengono sempre salvati e gli allenatori mandati via. Non è più il Milan di una volta. Ma soprattutto trovo abbastanza strano il comportamento di Berlusconi. Imprenditorialmente lui è uno straordinario leader. In nessuna delle sue aziende si comporterebbe come ha fatto con i suoi allenatori in questi ultimi anni, tagliando un manager che ha messo lì con un dato incarico senza dargli lo spazio per operare. E’ evidente che nella finale di Coppa Italia contro la Juve – partita fondamentale – il Milan parte totalmente svantaggiato. Cosa farei se fossi in Brocchi? Aiuterei la squadra a crederci. Gli farei rivedere la partita di campionato contro la Juventus.  Il match che costò l’esonero a Mihajlovic forse fu uno dei più positivi del Milan di quest’anno.

Lì si giocarono le loro carte alla grande, alla pari con i bianconeri. Con un pizzico di fortuna in più avrebbero tranquillamente potuto portarla a casa. Quando vogliamo far credere qualcosa a qualcuno, o aiutarlo a credere in qualcosa, dobbiamo dargli dei riferimenti concreti. I giocatori del Milan sanno che poco tempo fa se la sono giocata con la Juve ad armi pari. Fossi in Brocchi ci lavorerei. Nonostante la stagione fallimentare e l’autostima dei giocatori inevitabilmente molto bassa, bisogna ricordargli chi sono e cosa possono fare quando riescono a tirar fuori da dentro di loro le risorse e le capacità. Non dimentichiamo che una finale, in generale, non necessità di motivazioni. Un calciatore che non riesce a trovarle in un contesto del genere è indegno di vestire una maglia - non del Milan - ma di una qualsiasi squadra di serie A. Questi sono calciatori che hanno all’interno quell’orgoglio, quella forza e quella capacità per fare la differenza. Brocchi deve ricordare loro che questa è l’occasione per salvare la stagione e che a distanza di anni non verrebbe ricordata la pessima stagione, ma la vittoria della Coppa Italia”.