Pellizzaro: "La Juventus in Italia dovrebbe essere l'esempio"

02.05.2016 12:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Pellizzaro: "La Juventus in Italia dovrebbe essere l'esempio"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Giorgio Pellizzaro, storico allenatore dei portieri di Ranieri, insieme a Roma, Napoli, Juventus parla a Tele Radio Stereo: "Dai tempi del Nottingham Forest non si scrive una pagina di calcio come quella che sta compiendo il Leicester di Ranieri. E' giusto che se ne parli, nessuno poteva immaginare una cosa simile a inizio stagione. Conosco Claudio da decenni, c'è un'amicizia fraterna, a Catanzaro formammo un gruppo unico, amicizie consolidate grazie alla frequentazione delle famiglie, sempre coinvolti in tutto. E Ranieri sta paragonando, per coesione di gruppo, il Leicester al nostro Catanzaro".

"La Juventus in Italia dovrebbe essere l'esempio. E' partita malissimo, perdendo quattro gare in due mesi, poi non ha perso più. La differenza è la qualità del club, che sa difendere e stimolare i suoi tesserati, i suoi allenatori. La Juventus e il Chelsea sono i due migliori club in cui ho lavorato".

"Roma e Napoli ritengo siano già attrezzate per essere competitive, in quelle piazze bisogna farsi condizionare meno dall'umore dei tifosi, che ti portano in paradiso o all'inferno a seconda dei risultati. Poi bisognerà vedere come intende rafforzarsi la Juventus, perché tu puoi fare bene come vuoi ma poi devi confrontarti con i bianconeri, che sanno spazzare via la concorrenza".

"La carriera di Buffon può paragonarsi a quella di Zoff, che divenne campione d'Italia a 41 anni. Longevità, professionalità, talento. Gigi ancora oggi è fra i tre portieri migliori italiani".

"Dopo Buffon fra i più forti portieri che ho allenato dico Bordon, Canizares, molto molto forte era Toldo, che avrebbe potuto fare di più".

"Donnarumma lo vidi prima che se ne parlasse perché ora è titolare nel Milan. E mandai un messaggio a Ranieri indicandolo come predestinato. Ora Donnarumma dovrà confermarsi, perché troppi portieri di talenti nel nostro Paese si sono un po' persi dopo l'iniziale esplosione".