Pastorin: "L'Italia è, adesso, nella mani di Antonio Conte. Ed è stata la scelta migliore"

20.08.2014 07:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Pastorin: "L'Italia è, adesso, nella mani di Antonio Conte. Ed è stata la scelta migliore"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Darwin Pastorin ad Huffingtonpost parla di Conte: "Il calcio, come ormai ben sappiamo, è diventato lo specchio reale del nostro Paese. Persino il linguaggio della politica deriva, ormai, dal pallone. E sulle questioni dell'etica e della morale si era già, perfettamente, espresso Albert Camus. Sono un narratore di cose calcistiche (sulla scia del mio inarrivabile maestro Giovanni Arpino), ho masticato football, da inviato speciale, per decenni, in ogni anfratto del mondo, adesso sono tornato, occupandomi soprattutto di letteratura e di società, ai miti dell'adolescenza, a tifare per il Palmeiras di São Paulo, che tra pochi giorni festeggerà un secolo di vita gloriosa, e per la Juventus. Continua ad appassionarmi l'estetica, il match con tanti gol, in questo non sono un breriano o un sacchiano, insomma non sono mai riuscito a sublimare lo 0-0. Il Brasile è la mia nazionale calcistica ideale. Sono cresciuto con i dribbling di Garrincha, le prodezze di Pelé, le discese a testa alta di Nilton Santos, i lanci millimetrici di Didì. Ovviamente sono un sostenitore della nazionale italiana: c'ero anch'io l'11 luglio 1982 al Santiago Bernabeu di Madrid, quando gli azzurri di Bearzot conquistarono il mondiale più bello, affascinante e abbagliante. E quell'impresa non poteva non lasciarmi un segno. Indelebile e per sempre.

L'Italia è, adesso, nella mani di Antonio Conte. Ed è stata la scelta migliore. Ecco un commissario tecnico forte, dalle idee moderne, capace di ottenere il meglio da qualsiasi giocatore, un vincente, come ha dimostrato nelle tre stagioni alla Juventus, con tre scudetti e due Supercoppe italiane.

Si discute dei suoi processi aperti, dell'ingaggio pagato in buona, buonissima parte dalla Puma. Posso dire, da garantista, per tutto e per tutti: un colpevole esiste solo al terzo grado di giudizio; e il denaro dello sponsor non è denaro pubblico. Conosco Antonio da anni, da quando arrivò giovane di belle speranze alla Juve. È sempre stato un lottatore, uno che ha sputato l'anima sul campo, che non si è mai tirato indietro. Gli ho parlato tante volte, e a lungo, e mi ha sempre colpito la sua tenacia e il suo orgoglio, la sua determinazione. Ama parlare con i fatti e non con le parole. E sono convinto che l'Italia ritroverà grazie a lui lo spirito vincente, dando, così, anche una scossa al nostro calcio, ridotto in tante macerie. Mi piace il pallone del prato verde e non del Palazzo, mi piace il lampo degli spalti e non il grigiore delle stanze del Potere, mi piacciono i sognatori, i ribelli e i fuggitivi, come insegnava un maestro del racconto del football come Osvaldo Soriano. Faccio il tifo per Conte e per gli azzurri. E sono sicuro che il nuovo allenatore saprà recuperare anche Mario Balotelli".