Marani: "Questa Juve potrebbe aver perso qualcosa, ma restano i 17 punti di vantaggio"

29.07.2015 19:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Marani: "Questa Juve potrebbe aver perso qualcosa, ma restano i 17 punti di vantaggio"
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© foto di Federico De Luca

Il direttore del Guerin Sportivo Matteo Marani ha parlato a calcionews24.com:

Allora Matteo, siamo alle porte di una cinquina bianconera oppure ti aspetti - almeno per quest'anno - un campionato con più effettive contendenti?
«Bisogna attendere la fine del mercato però la Juventus, questa Juve in particolare, potrebbe aver perso qualcosa a livello di organico. Le cessioni diPirlo, Vidal e soprattutto Tevez non sono situazioni di poco conto, ma restano comunque i 17 punti di vantaggio che Buffon e soci hanno dato alla Roma lo scorso anno. A proposito, posso fare un po' di sana aritmetica?».

Prego.
«Dunque, L'Inter a maggio è finita 32 punti sotto la Juventus. Ragionando su calcoli puramente teorici significa che i ragazzi di Mancini dovranno fare come minimo 15 punti in più quest'anno sperando che la squadra di Allegri ne faccia altrettanti di meno: una signora impresa, vero? E tornando alla Roma è inconcepibile che punti al tricolore non possedendo un centravanti di peso. L'anno scorso i suoi 'bomber' effettivi sono stati Totti e Ljajic finiti entrambi a quota 8 gol. Troppo poco, serve la doppia cifra per arrivare fino in fondo.».

Intanto Roma-Juventus piomba già implacabile alla seconda giornata: troppo presto?
«Decisamente sì, visto che non sarà decisiva come lo scorso ottobre quando entrambe giunsero allo scontro diretto sull'onda di 5 vittorie consecutive. Stavolta sarà una sfida più aperta, con meno frenesia psicologica nell'aria. In attesa - si spera - di qualche novità romanista là davanti...».

Il 23 agosto, intanto, tocca a Fiorentina-Milan inaugurare ufficialmente la stagione. Forse non quel blasonato big-match che molti media presentano fin da oggi...
«Per Mihajlovic sarà una gara interessante in attesa del derby con l'Inter alla terza giornata, quella sì una partita oltremodo pesante. Sarò onesto: a meno che non arrivi un certo Ibrahimovic e nonostante la bontà di un acquisto come Mario Suarez in casa viola, non credo che Milan e Fiorentina incideranno a livello di vittoria finale.».

In via Aldo Rossi staranno fischiando decine di orecchie...
«Quando si ricostruisce, bisogna essere innanzitutto pragmatici. E poi c'è il precedente di Milan-Lazio, prima giornata del campionato scorso: là vinsero i rossoneri 3-1 e qualcuno stese ponti d'oro per il team di Inzaghi non notando allo stesso tempo i progressi della formazione di Pioli. Ovviamente sappiamo com'è finita...».

Mettiamo che l'Inter faccia filotto: 12 punti nelle prime 4 giornate con Atalanta e Milan in casa e Carpi e Chievo fuori: fattibile?
«Sicuramente, tra le big, la compagine nerazzurra potrebbe avere un inizio più facile, ma decisivo resterà il derby alla terza, oltre naturalmente a partire bene con i bergamaschi. Dodici mesi fa il pareggio esterno a reti bianche con il Torinodiede inizio al calvario di Mazzarri e cominciarono ad emergere i primi malumori nello spogliatoio. C'è poco da fare: ben venga un mercato importante - e quello dell'Inter lo è stato al 100% - ma sono le vittorie iniziali a mettere benzina nel motore.».

Qual è stato, secondo la filosofia del Guerino, il colpo di mercato più intelligente finora?
«Maurizio Sarri al Napoli: un allenatore che, ovunque vada, porta con sè valore aggiunto. E poi, se parliamo di grandi investimenti, i soliti noti:  Bacca, Kondogbia, sicuramente Dybala. Più il già citato Suarez: costato zero allaFiorentina con in più l'aggiunta dei 10 milioni di conguaglio ottenuti della cessione di Savic all'Atletico Madrid. Per me un ottimo affare.».

Questo sarà anche il campionato che ci condurrà all'Europeo di Francia 2016. Dal 2000 ogni torneo collegato alla kermesse continentale si è concluso con una squadra differente in cima alla classifica (nell'ordine Lazio nel 1999/2000, Milan nel 2003/2004, Inter nel 2007/2008 e Juventus nel 2011/2012). Sorprese in arrivo pure a questo giro?
«Non conoscevo questa statistica,, ma tranquillo che non mi freghi: la Juve resta sempre la favorita numero uno... (sorride) Poi, se proprio devo fare una scelta emotiva, ti dico il Napoli di Sarri. Sarebbe meraviglioso se un tecnico 'di provincia' (mi raccomando le virgolette!) dovesse vincere lo scudetto a 56 anni. La vedrei come una bellissima storia di calcio.».

Questo calcio italiano che, da tempo immemore, fatica a rivedere la luce. Non parliamo solo di ultras, scandali e tracolli economici, ma di risultati sportivi.
«Bisogna essere ottimisti. Intanto a questo giro abbiamo avuto due semifinaliste in Europa League (e non ci capitava dal 2002) più una finalista in Champions dai tempi dell'Inter di Mourinho. Ti riporto un dato ancora più ecclatante: nè Toni(ok, lì conta l'età...) nè Icardi hanno lasciato il nostro Paese col titolo di capocannoniere in tasca. In passato invece era successo con Ibrahimovic, Cavanie Immobile. Insomma un segnale di ripresa c'è. L'Italia ricomincia a mostrare un certo fascino...».